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CALCIO, EURO 2016: L’ITALIA

Conte si affida alla solidità della vecchia guardia in difesa e a un 1-3-5-2 che prevede esterni larghissimi e interni che s’inseriscono.

L'articolo è stato realizzato in collaborazione con la piattaforma wyscout

Accedere alla fase finale di un campionato continentale per l’Italia non è certo un’impresa. Il lavoro di Antonio Conte ha però consentito alla squadra azzurra di riemergere dal grigiore post mondiale brasiliano e di far rinascere un cauto ottimismo. Non è stata, quella del ct, una rifondazione. Conte ha dato uno scossone riportando nella squadra ordine, mentalità, intensità, determinazione e spirito di abnegazione. Sul piano tattico, la sua Italia “operaia” è passata dall’1-3-5-2 all’1-4-3-3, con una virata sull’1-4-4-1-1 (che si trasformava in un 1-4-2-4 in fase offensiva) e infine il ritorno alle origini con il blocco e la difesa a tre juventina. Duttilità tattica e reparto arretrato affidabile, nell’ottica del torneo, sono armi importanti. Queste sono competizioni nelle quali non c’è tempo per sperimentare, il risultato deve arrivare subito e poter cambiare uomini e sistema nel giro di pochi giorni o nel corso della stessa partita potrà risultare estremamente utile.

 

NULLA È PRECLUSO

Gli azzurri, col tempo, si sono dimostrati una compagine pratica, volenterosa, capace di calarsi dentro la partita, che basa il suo essere nel saper aiutarsi e non si affida soltanto ai colpi dei singoli. Non ha, nella rosa, campioni conclamati, ma tante piccole grandi api operaie che remano tutte nella stessa direzione. Per questo è difficile fare pronostici: sulla carta la squadra di Conte è inferiore alle migliori del lotto, ma sul piano del gioco può vincere (o perdere) con chiunque.

 

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IL CT VUOLE FARE LA PARTITA

La novità, che dovrà essere però confermata in sede di gare ufficiali, sembra essere il tentativo, da parte del tecnico, di portare in campo una mentalità che non ci è quasi mai appartenuta. Noi italiani abbiamo sempre saputo correre, ormai tutti lo sanno fare più o meno bene e da un punto di vista tattico e mentale abbiamo sempre preferito schermare, fare densità per limitare o annullare la corsa degli altri. In un torneo come quello europeo questo non basta. Gli azzurri delle ultime uscite, però, sembrano voler rispecchiare gli intenti del ct, che ha dichiarato di voler vedere la squadra fare la partita (foto 1).

Foto 1: la nostra nazionale molto sbilanciata in avanti con Bonucci che funge, all'occorrenza, da regista arretrato degli azzurri. In questo fotogramma fa partire il suo consueto lancio lungo, si notino la posizione larga sull'out di El Shaarawy e l'inserimento dell'interno di centrocampo, in questo caso Giaccherini

La possibilità (provata con la Finlandia e quindi che è nelle idee “contiane”) di schierare un 1-3-5-2, nel quale gli esterni sono molto offensivi (El Shaarawi e Candreva nel caso, col giovane Bernardeschi che scalpita) lo ha dimostrato. I laterali devono giocare molto larghi per lasciare spazio agli inserimenti degli interni e quindi creare ulteriori possibilità di sviluppo del gioco d’attacco (foto 2).

Foto 2: gli esterni del centrocampo a cinque italiano nelle intenzioni del ct devono giocare molto larghi e accentrarsi solo se la situazione di gioco lo richiede.

Del resto, ci sappiamo difendere, dovremo però essere altrettanto efficaci anche quando il pallino lo abbiamo in mano noi. È più probabile che l’esterno di sinistra sarà Darmian, con il quale, alla necessità, gli azzurri possono passare a una difesa a quattro con Barzagli a fare l’esterno basso a destra, anche se la soluzione delle ali d’attacco intriga.

 

CENTROCAMPO E ATTACCO

Un ruolo chiave lo giocheranno le scelte a centrocampo e in attacco. In mediana, con la contemporanea assenza di Verratti e Marchisio, Conte ha rispolverato per dirigere l’orchestra due “logore” garanzie, Thiago Motta e De Rossi.Toccherà a uno di loro prendere la squadra per mano, guidarla e fungere da volano del gioco azzurro. Più elegante, geometrico e compassato il primo, maggiormente predisposto alla verticalità il secondo, un’intenzione di gioco gradita, questa, al ct. Certa la presenza di Parolo (eccellente incursore), l’altra maglia se la giocheranno Giaccherini e Florenzi (foto 3).

Foto 3: un inserimento offensivo di Parolo

Il reparto offensivo, sulla carta, è quello che presenta più preoccupazioni e qualche incognita. Le nostre punte non sono bomber conclamati, ma giocatori che danno affidamento sul piano dell’impegno e dell’adattabilità. Pellè è dato da molti in pole position per la prima delle due maglie da titolare, soprattutto per le sue caratteristiche da centravanti d’area; Immobile è quello che più di tutti punta con decisione la porta e Zaza, dal canto suo, con la Finlandia ha incantato per condizione, movimento e altruismo. Le quotazioni di Eder, in questo momento, sono un po’ in calo, mentre a partita in corso è pronto e scalpita il folletto Insigne. Una cosa è certa: il ct non farà sconti a nessuno e metterà in campo i più motivati. Questo ci lascia ragionevolmente pensare che sarà una nazionale che venderà cara la pelle.

 

Leggi le altre schede delle nazionali partecipanti a Euro 2016

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