CALCIO, EURO 2016: L’ALBANIA
La nazionale di Gianni De Biasi è la novità dei prossimi Europei di calcio. Ordinata e solida in non possesso, manca di un centravanti di grande valore.
Venerdì 13 Maggio 2016 | Jacopo Gornati
Una delle più grandi novità all’Europeo francese sarà l’Albania di Gianni De Biasi (leggi l’intervista esclusiva di Allfootball). Un girone di qualificazione esaltante è culminato con la conquista del pass per la fase finale, ottenuto nell’ultima partita contro l’Armenia. Il ct italiano ha lavorato moltissimo su qualità e mentalità dei suoi giocatori, riuscendo a trovare la quadratura grazie a una squadra solida e difficilmente perforabile. Nella rosa sono presenti giocatori che nelle recenti stagioni, hanno confermato nei rispettivi club il proprio potenziale, come Cana (Lazio) e Memushaj (Pescara), e altri che hanno accresciuto il proprio valore, come Berisha (Lazio)e Hysaj(Napoli).
ACCORTA MA PROPOSITIVA
In fase di possesso palla, l’Albania si schiera con una sorta di 1-4-1-4-1 sempre molto propositivo. Nonostante l’atteggiamento sia quello di una squadra accorta soprattutto in fase di non possesso, sono diverse le armi offensive grazie alle quali De Biasi è riuscito a ottenere la storica qualificazione (foto 1).
Gli albanesi provano spesso a giocare palla a terra, grazie alle rotazioni dei centrocampisti che a turno si abbassano per ricevere il pallone. I terzini, grazie alle loro doti di corsa, spingono molto sulle corsie esterne, effettuando sovrapposizioni e arrivando al cross, che spesso è destinato a premiare il taglio in area dell’esterno sul lato opposto (foto 2 e 3).
Quando l’avversario pressa alto, l’Albania si affida al lancio lungo dei difensori centrali verso la punta, che si allarga per ricevere. Questo movimento consente alle due mezz’ali di effettuare inserimenti centrali molto pericolosi, perché le caratteristiche dei giocatori utilizzati in quella posizione sono la rapidità e la cattiveria agonistica, oltre a buona tecnica di base (foto 4).
LINEE STRETTE E ADATTABILITÀ
In fase di non possesso, la capacità atletica degli uomini di De Biasi si nota ancora di più. Un atteggiamento più attendista viene alternato a momenti di pressione alta, nel corso della quale all’attaccante e agli esterni di centrocampo viene chiesto un lavoro fisico notevole. In generale, tutti gli undici in campo accorciano molto bene sui portatori di palla, rendendo difficile la giocata in verticale agli avversari. Le due linee di centrocampo e difesa vengono tenute sempre molto strette per non concedere spazi tra le linee e hanno dimostrato d’essere in grado di mantenere concentrazione e ordine per tutti i 90 minuti di gioco. Il punto forte dell’Albania è proprio nella sua capacità di difendersi sia con tutti gli uomini dietro la linea della palla, sia andando in pressione alta, mantenendo in entrambi i casi ordine tattico invidiabile. Da rimarcare la compattezza del gruppo che il tecnico italiano ha costruito. Il punto debole risiede probabilmente nella fase di finalizzazione. Le soluzioni, in termini di attaccanti da schierare, non sono molte e non è un caso che l’Albania si renda pericolosa soprattutto con i centrocampisti.
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