CALCIO: EURO 2016, L’INGHILTERRA
Roy Hodgson guida una nazionale votata all’offensiva e maturata tatticamente. Attenzione a transizioni positive e palle inattive.
Giovedì 12 Maggio 2016 | Antonio Tramontano
Inseriti nel gruppo B con Galles, Russia e Slovacchia, i Three Lions vogliono vestire un ruolo da protagonisti nei prossimi Europei. L’Inghilterra si presenta alla fase finale della competizione con dieci vittorie su dieci nella fase di qualificazione, una media gol segnati di 3,1 per gara e una media gol subiti irrisoria: 0,3. Unica vincitrice europea della Coppa del Mondo a non aver alzato mai la Coppa Henri Delaunay, più comunemente conosciuta come Campionato Europeo di calcio, ha raggiunto i sui migliori risultati nel 1968 (terzo posto) e nel 1996 (semifinale). Il tecnico è Roy Hodgson (dal maggio 2012), che nelle prime gare di qualificazione ha adottato un 1-4-4-2 col centrocampo disposto a rombo per poi passare all’1-4-3-3 nelle ultime sei partite.
IN CAMPO CON L’1-4-3-3
Abbiamo analizzato la spettacolare amichevole Germania-Inghilterra giocata a fine marzo di quest’anno e terminata 2-3. Schierati coll’1-4-3-3, modulo che si presume adottino anche all’Europeo, gli inglesi hanno mostrato una straordinaria compattezza di squadra e reparti ben collegati. In fase di non possesso le due ali si abbassano sulla linea di centrocampo andando a formare un 1-4-5-1, con un solo calciatore sopra la linea della palla (foto 1).
Le due linee così strette non permettono all’avversario di smarcarsi con facilità in zona di rifinitura, non solo. In fase di non possesso le punte inglesi mostrano grande propensione a effettuare la prima pressione, aggrediscono il portatore supportati, dietro di loro, da ottima sincronia dei compagni nel marcare e coprire. Attaccanti e centrocampisti si alzano in pressione sugli avversari, fanno densità in zona palla e chiudono le linee di passaggio (foto 2).
In fase offensiva le armi in più saranno gli interni di centrocampo. Inserimenti senza palla tra le maglie della linea difensiva e ricezione in zona di rifinitura sono i loro atteggiamenti tattici preferiti, quelli che mettono maggiormente in crisi gli avversari. In fase di transizione offensiva, quando si aprono spazi invitanti, i due interni di centrocampo vanno a mettersi tra le linee per ricevere palla in verticale (foto 3).
LE CARATTERISTICHE OFFENSIVE
Un’altra caratteristica evidente degli inglesi è la capacità di portare in area avversaria una grande quantità di uomini. In fase offensiva adottano una sorta di 1-3-3-4. L’esterno sul lato forte della linea di difesa accompagna la manovra, a centrocampo e a turno, come già abbiamo precisato, uno dei due interni s’inserisce, spesso addirittura entrambi. Ali larghe, inserimenti degli interni, centrocampista centrale a rimorchio, quando l’Inghilterra è negli ultimi venticinque metri è pericolosissima perché porta a ridosso dell’area avversaria gran parte della squadra (foto 4).
Aggressività e disposizione mentale di passare da una fase di gioco all’altra rendono i britannici devastanti in fase di transizione positiva. Da non trascurare sono anche i pericoli che i “leoni” portano sulle palle inattive. L’amichevole contro la Germania, per esempio, è stata vinta grazie a un gol arrivato sugli sviluppi di calcio d’angolo. Giocatori come Cahill e Smalling, che raggiungono i 190 centimetri di altezza, rappresentano un’arma letale a disposizione del tecnico. Composta da giocatori che riescono ad abbinare forza fisica a un grande dinamismo, l’Inghilterra si preannuncia come una delle protagoniste di questi Europei.
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