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INTER MILAN: DECIDE UN INCERTEZZA NEL PRESSING

Partita a scacchi tra Mancini e Mihajlovic. Il primo sorprende con la scelta del sistema di gioco, il secondo impostando con gli esterni. Una ripartenza dei nerazzurri risolve la partita.

L'articolo è realizzato con la collaborazione della piattaforma Wyscout

Grande sfida a scacchi fra Mihajlovic e Mancini nel primo derby di campionato. Come può accadere in questa prima fase di stagione, con le squadre ancora in cerca di un assetto tattico, i due tecnici hanno sorpreso un po’ tutti: nella scelta degli undici l’uno, in quella del sistema di gioco adottato l’altro. Il “Mancio” non ha smentito solamente noi di Allfootball, ma anche la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori, schierando sì il nuovo acquisto Perisic ma senza cambiare il sistema di gioco impiegato sinora. Niente 1-4-3-3, dunque, la scelta è caduta sull’1-4-3-1-2 (stesso modulo per il Milan) con il croato che ha agito alle spalle di Icardi e Jovetic che si è spesso allargato sul centro sinistra (foto 1).

Foto 1 – I tre attaccanti dell’Inter: Perisic viene incontro per ricevere il pallone tra le linee, Jovetic che si allarga sulla sinistra per rientrare e cercare la conclusione o l’assist e Icardi che attacca la profondità.

Una mossa studiata anche per dar fastidio ai rossoneri in fase di rimessa dal fondo. Non è una novità, infatti, che Mihajlovic preferisca che Diego Lopez inizi l’azione dal basso, appoggiandosi ai difensori. Il posizionamento di Perisic in marcatura su Montolivo, con i due attaccanti in pressione sui due centrali difensivi, aveva come obiettivo, nelle idee di Mancini, quello di costringere il portiere al lancio lungo (foto 2). Così non è stato, perché il tecnico rossonero ha adottato la contromossa che vi spieghiamo nel seguito dell'articolo.

Foto 2 – Il posizionamento dell’Inter in fase di rinvio del portiere del Milan. Perisic è in marcatura centrale su Montolivo e i due attaccanti schermano il passaggio ai due centrali difensivi.

ABATE E DE SCIGLIO COSTRETTI ALL'IMPOSTAZIONE

Con palla al portiere i due difensori centrali si sono alzati, seguiti dai due attaccanti nerazzurri, e contemporaneamente ai terzini Abate e De Sciglio è stato chiesto di abbassarsi per proporsi a sostegno. Puntuale è arrivata la trasmissione di Diego Lopez sugli esterni alla quale è seguita, quasi sempre, una verticalizzazione per le punte (foto 3, 4 e 5).

Foto 3 - Romagnoli e Zapata si alzano, seguiti dai diretti marcatori mentre i due terzini si abbassano.

Foto 4 – Diego Lopez può avviare l’azione palla a terra e sceglie Abate per l’impostazione del gioco.

Foto 5 – Abate controlla e a memoria cerca il movimento incontro di una delle due punte, in questo caso Luiz Adriano, per trovare la sua sponda e un’altra verticalizzazione veloce.

La contromossa del Milan ha funzionato soprattutto nel primo tempo, quando i difensori dell’Inter hanno faticato nel prendere le misure ai movimenti alternati dentro -  fuori di Bacca e Luiz Adriano.

In molti sono rimasti sorpresi dall’impiego di Kucka fin dall’inizio. Mihajlovic lo ha posizionato sul lato di Kondogbia, annullandone così completamente le scorribande offensive fino a quando la mezzala rossonera ha retto fisicamente. Inoltre il francese è stato messo in difficoltà in fase di copertura. Il neo acquisto interista è uscito spesso in pressing su Abate, lasciando però campo aperto proprio a Kucka che è riuscito ad arrivare nei pressi dell’area di rigore avversaria limitato dal solo Juan Jesus (foto 6).

Foto 6 – Kondogbia esce in pressing con i tempi sbagliati su Abate che riesce a servire Kucka. Il centrocampista rossonero ha quindi tanto spazio davanti a se per attaccare la linea difensiva nerazzurra.

ROSSONERI IN PRESSIONE, CON POCO ORDINE

Come anticipato in sede di presentazione, il Milan ha cercato il pressing alto ed è stato proprio grazie a un’ottima gestione del palleggio che l’Inter è riuscita a eluderlo e a siglare il gol-partita. la rete  di Guarin è nata da una faticosa uscita difensiva di Kondogbia che ha scambiato con Handanovic sotto la pressione di Bacca, Luiz Adriano e Honda e poi ha girato su Medel. A questo punto, il pressing rossonero s’è inceppato perché Bonaventura, che fino a quel momento era sempre uscito sull’esterno basso, si è fatto ingolosire dall’occasione ed è andato ad aggredire sul cileno, lasciando completamente libero Santon e creando spazio dietro di sé. Il centrale nerazzurro, scelto da Mancini anche per le sue capacità di regista, ha colto l'attimo e ha servito il terzino lasciato libero. Montolivo ha poi temporeggiato senza andare a chiudere, ed è quindi bastata un'accelerazione e un passaggio in verticale di venti metri per lanciare Guarin e sfruttare al meglio lo spazio creatosi tra la linea di centrocampo e quella d’attacco rossonera (foto 7, 8 e 9).

Foto 7 – Honda, Luiz Adriano e Bacca vanno in pressione su Kondogbia, Murillo e Handanovic alla ricerca della conquista alta del pallone. Bonaventura esce su Medel lasciando libero Santon.

Foto 8 – Medel riesce a servire Santon che sfrutta lo spazio creatosi dall’uscita in pressing di Bonaventura sul cileno.

Foto 9 – Montolivo è in ritardo sulla chiusura e, con un passaggio non difficile, Santon serve Guarin, che può correre quasi indisturbato verso l’area di rigore. Successivamente si sposterà la palla sul sinistro e dal limite calcerà segnando il gol della vittoria.

C’è voluto dunque un dettaglio, un episodio, per risolvere una partita che fino a quel momento aveva visto l’Inter arrivare alla conclusione all’interno dell’area e in modo pericoloso solo una volta con Icardi. Come confermato dalle statistiche, i nerazzurri, dopo tre giornate, sono la squadra che ha tirato di più da fuori e il prescelto è stato quasi sempre Jovetic, formidabile stoccatore. Per il Milan, al contrario, prima dell’entrata di Balotelli e delle sue iniziative dalla distanza, le due occasioni migliori sono arrivate grazie alle verticalizzazioni e alle combinazioni tra i due attaccanti. Come in occasione del gol contro l’Empoli, anche nel derby s’è rivista la combinazione di movimenti uno fuori l’altro dentro di Luiz Adriano e Bacca ad attaccare la profondità per ricevere palla e cercare l’uno contro uno con il portiere (foto 10).

Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project).

Foto 10 – Bacca va incontro a pallone e serve Luiz Adriano che intanto attacca la profondità a discapito di un Murillo apparso in difficoltà nel prevedere e chiudere i movimenti offensivi rossoneri.

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