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CALCIO, EURO 2016: LA SVIZZERA

L’ex allenatore della Lazio Petkovic guida una nazionale improntata al possesso palla e all’aggressività sull’impostazione bassa avversaria.

L'articolo è realizzato in collaborazione con la piattaforma wyscout

La Svizzera, allenata Vladimir Petkovic, vecchia conoscenza del calcio italiano, ha fatto molto bene durante il suo percorso di qualificazione. Arrivata seconda, nel proprio girone, dietro l’Inghilterra, ha mostrato sempre un gioco propositivo che fa del possesso palla una delle sue armi migliori. L’undici di base è composto da elementi di buona qualità, molti di loro militano o hanno militato nel nostro massimo campionato: Lichtsteiner, Inler (fresco vincitore del titolo inglese con il Leicester di Ranieri), Shaqiri e Behrami.

 

TUTTO GIRA ATTORNO A SHAQIRI

Petkovic ha optato quasi sempre per due sistemi di gioco nei quali l’ago della bilancia è la posizione dell’ex interista Shaqiri. Il fantasista, ora allo Stoke City, può essere impiegato come esterno alto a destra o come trequartista libero di svariare su tutto il fronte offensivo. Proprio per questo, in realtà, è difficile inquadrare la Svizzera all’interno di un sistema di gioco unico (foto 1).

Foto 1

Come detto, la caratteristica principale che contraddistingue il gioco dei biancorossi è il possesso palla, con costruzione che parte da molto in basso, addirittura dal portiere Sommer, primo vero regista della squadra. Spesso è lui che si alza avanzando tra i centrali difensivi per proporsi in appoggio sulla circolazione bassa (foto 2).

Foto 2

Gli altri due elementi fondamentali per il giro palla svizzero sono il mediano Inler e la mezz’ala Xhaka, soprattutto quando c’è da verticalizzare per una delle punte, tutte molto veloci e capaci di inserirsi con i tempi giusti.

 

IN NON POSSESSO PRESSA MOLTO ALTA

In fase di non possesso, la squadra di Petkovic schiera due linee a quattro, con Shaqiri e la punta di turno che rimangono in avanti. Quello che gioca un ruolo fondamentale a loro vantaggio in queste circostanze è il pressing, portato sempre altissimo. La linea di pressione si alza addirittura fino al limite dell’area di rigore avversaria per cercare il recupero palla molto avanzato. Con attaccanti rapidi come l’ex nerazzurro e, per esempio, Seferovic, la riconquista nella metà campo avversaria innesca verticalizzazioni veloci e insidiosissime (foto 3).

Foto 3

Uno dei punti forti della Svizzera è proprio la circolazione del pallone. La velocità e la qualità con cui viene eseguita permette a Petkovic di sfruttare appieno le caratteristiche dei terzini molto bravi a sovrapporsi e creare superiorità numerica per andare al cross.

 

SOFFRE I RIPIEGAMENTI

Il punto debole, sta nella poca attitudine al sacrificio da parte di alcuni uomini chiave in fase di non possesso. Shaqiri, per esempio, difficilmente effettua coperture con continuità e spesso Behrami si trova in condizione di inferiorità numerica. Proprio il centrocampista ex del Napoli è l’uomo che, grazie alle sue doti atletiche, può dare equilibrio alla squadra, ma in una competizione con così tante partite ravvicinate la condizione fisica dovrà essere eccellente, pena, alla lunga, pagare dazio anche in termini di rendimento (foto 4).

Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project). 

Guarda le altre schede tecniche delle protagoniste dell'Europeo 2016

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