LE MOSSE CHIAVE DI VERONA EMPOLI
Mandorlini alza un centrocampista su Valdifiori e limita i toscani, Sarri, a sua volta, non rinuncia al pressing altissimo, ma il Verona vince con le sovrapposizioni e i cambi di gioco.
Lunedì 18 Maggio 2015 | Paolo Tramezzani
Come prevedibile fosse Verona ed Empoli hanno rispettato la passione dei quasi diciannovemila paganti del Bentegodi accorsi a vedere un match privo di significato dal punto di vista della classifica. Due compagini che hanno mostrato, ancora una volta, idee chiare e grande organizzazione di gioco. Nonostante le assenze di Jankovic e Tachtsidis, due uomini fondamentali nello scacchiere di Mandorlini, il Verona ha offerto una prestazione molto convincente. Rispetto al solito in fase di non possesso, Greco (o in alternativa Hallfredsson) hanno occupato una posizione più alta in relazione ai compagni di reparto per non permettere a Valdifiori, regista della squadra toscana, la facile giocata in verticale (foto 1).
IL VERONA CERCA DI SFONDARE SUGLI ESTERNI
Questa scelta adottata da Mandorlini ha fatto sì che la velocità nel giro palla dell’Empoli sia stato meno rapido del solito e ha consentito un riposizionamento veloce degli scaligeri con l’obiettivo di chiudere le linee di passaggio (foto 2).
Foto 2 – La disposizione in non possesso del Verona che ha permesso la chiusura delle linee di passaggio dell’Empoli.
In fase di possesso, la volontà del tecnico gialloblu è risultata chiara: cambi di gioco e continue sovrapposizioni tra terzino, mezzala ed esterno offensivo. Le catene, infatti, spesso sono riuscite a creare superiorità numerica sulla fascia, uomo in più utile per effettuare cross alla ricerca della testa di bomber Toni (foto 3).
Foto 3 – Il 3 contro 2 formato ottenuto grazie alle combinazioni delle catene esterne (in questo caso a destra) esterno basso, interno ed esterno alto.
Una delle occasioni più clamorose di tutta la partita è nata proprio da un cambio gioco e seguente sovrapposizione della mezzala sull’esterno di attacco (foto 4,5 e 6).
Foto 5 – Fernandinho taglia verso il centro favorendo la sovrapposizione di Halfredsson, prontamente servito nello spazio.
Foto 6 - Halfredsson va al cross, trovando Toni in area che batterà a rete, un gol negato solo da un miracolo di Bassi.
Comunque, anche se a sprazzi la squadra di Sarri ha fatto vedere ciò di cui è capace. L’azione del momentaneo vantaggio è nata da una combinazione provata più volte durante i 90’, con il trequartista che ha verticalizzato sul movimento della punta e poi s’è inserito alle sue spalle per di chiudere il triangolo (foto 7, 8, 9 e 10).
Foto 7 e 8 – L’azione del gol del momentaneo vantaggio dell’Empoli. Saponara verticalizza dalla trequarti su Maccarone che difende palla e aspetto l’inserimento dello stesso Saponara per servirlo e metterlo in condizione di segnare.
Foto 9 e 10 – Stessa azione ripetuta più volte, con la verticalizzazione di Saponare su Maccarone e la seguente sovrapposizione nel tentativo di chiudere il triangolo.
EMPOLI MENO PIMPANTE DEL SOLITO, MA SEMPRE AGGRESSIVO
In fase di non possesso, Sarri non s’è smentito, e allora ricerca del recupero del pallone fin da subito, con un pressing altissimo che ha costretto più volte la retroguardia veronese ad affrettare (e sbagliare) il lancio (foto 11).
Come previsto nella nostra presentazione, le palle inattive si sono dimostrate un arma in più per entrambe le formazioni. Il Verona ci ha trovato il gol del momentaneo pareggio. Su una punizione battuta dalla trequarti avversaria l’Empoli ha deciso di difendere a zona. Juanito Gomez è partito da dietro per sfruttare le sue capacità di inserimento. Un movimento chiave che ha generato un blocco in favore di Moras, questi è salito in cielo e ha infilato nel sacco (foto 12).
Foto 12 – il gol del momentaneo pareggio del Verona, con l’inserimento di Gomez che si trasforma in un blocco a favorire lo stacco aereo di Moras.
I toscani non sono riusciti a rendersi particolarmente pericolosi ma hanno provato delle soluzioni veramente interessanti. Nel caso che vi mostriamo l’Empoli utilizza un movimento fra i più semplici ma che denota grande attenzione ai particolari. Il calcio da fermo (22’ p.t.) è avvenuto anch’esso sulla trequarti campo. Non appena è partita la rincorsa di Valdifiori, incaricato della battuta, Maccarone ha effettuato un taglio interno esterno per ricevere la verticalizzazione e, a sua volta, rifinire per il centro dell’area di rigore (foto 13).
Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project).
Foto 13 – Schema riuscito a metà dell’Empoli, con la verticalizzazione di Valdifiori a premiare il taglio verso l’esterno di Maccarone.