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KLOPP DOMINA ALLEGRI VINCE

Un Borussia spregiudicato fa bella mostra di sé allo Stadium, domina a centrocampo ma paga disattenzioni difensive. La squadra di Allegri lotta, vince e ringrazia.

Foto 1 Tevez sfrutta l’errato posizionamento della linea difensiva e si inserisce in area di rigore pronto a ribadire in rete (1 a 0) dopo il difettoso intervento del portiere tedesco.

Juventus soddisfatta a metà; vince 2 a 1 allo Stadium, ma sa che il discorso qualificazione è ancora apertissimo e tutto da giocarsi nel match di ritorno. Arrivano luci e ombre dalla gara di andata degli ottavi di finale di Champions League fra i bianconeri e il Borussia Dortmund, con Klopp che sorprende (quasi tutti) gli addetti ai lavori schierando dall’inizio Ciro Immobile in posizione di centravanti, Aubameyang esterno alto di destra e Mkhitaryan centrale alto di centrocampo nel suo 1-4-2-3-1. Tevez (foto 1) e soprattutto Morata tengono in bilico la gara di ritorno con una Juve a tratti veramente brutta, senza personalità, non in perfette condizioni fisiche, che sbaglia l’approccio alla partita.

Foto 2 Pogba attaccato è costretto allo scarico, il Borussia accorcia subito a centrocampo per aggredire in alto la Juventus.

La squadra bianconera se l’è giocata sul piano della corsa al pari degli avversari, ma ha perso nettamente il confronto. Il suo centrocampo, solitamente punto di forza, è naufragato miseramente contro il pressing, la pressione sulla palla, la determinazione, la corsa, la capacità di intercetto e, non ultima, la disposizione tattica dei tedeschi (foto 2).

Foto 3 Vidal è “costretto” sull’out di destra e deve liberarsi della palla.

CECCHINI INFALLIBILI

Fortunatamente il Borussia ha perso di vista la fase difensiva, costringendo la propria retroguardia a giocare in spazi ampi e accettare l’uno contro uno. Una difesa molto scolastica, che ha dimenticato i concetti basilari di tattica collettiva di reparto. Inoltre, essendo poco protetta, ha regalato occasioni invitanti ai cecchini bianconeri. La squadra di Klopp ha terminato in svantaggio il primo tempo dopo aver dominato la gara sul piano del gioco, della corsa e della circolazione di palla. I tedeschi prevalgono anche per la capacità di portare pressing coordinato e pressione individuale (foto 3), così come per il continuo smarcamento dei propri giocatori. 

Reus festeggia il gol del Borussia.

Nel calcio, a questi livelli, non si possono però regalare spazi in fase difensiva, pur esprimendo un calcio attivo e propositivo. E i tedeschi, infatti, hanno incassato due gol in fotocopia: cross da sinistra dove si allarga una punta o un centrocampista e avversari lasciati liberi al centro dell’area di rigore senza nessuna copertura, né diagonale né di intercetto. Imbarazzante, in generale, la difesa tedesca anche quando era in superiorità numerica (foto 4).

Foto 5 Tutta la Juventus chiusa in trenta metri di campo, esce con un lancio lungo.

LOTTA SERRATA A CENTROCAMPO

Nel secondo tempo, calato il ritmo, la partita è risultata più equilibrata anche se la Juventus ha continuato a subire la pressione avversaria; a causa della circolazione della palla (lenta) e dei troppi errori di disimpegno. La presunta superiorità a centrocampo dei bianconeri non si è mai concretizzata. Klopp, infatti, ha eretto un’autentica barriera, alzando un esterno basso per creare molta densità sul lato forte. Il risultato non lo dimostra, ma i gialloneri hanno avuto buon gioco sui torinesi che, sovrastati sul piano fisico e dalla forza d’urto degli avversari, hanno sbagliato passaggi, appoggi e uscite senza riuscire a prendere mai in mano la partita e sono stati costretti a indietreggiare (foto 5).

Foto 6 Pogba si sacrifica in copertura e chiude sull’esterno di sinistra.

PALLA LUNGA E PEDALARE

I lanci lunghi, a quel punto, sono diventati l’unica soluzione per interrompere la costante pressione avversaria. La ricerca delle punte, quando è riuscita, ha portato frutti determinando, in sostanza, il risultato finale. Il Borussia, insomma, ha dominato la zona nevralgica del campo ma ha offerto il fianco e lo spazio per le transizioni attive portate dalle punte juventine. La squadra di Klopp ha impostato la partita imponendo all’avversario tanti duelli uno contro uno; a centrocampo ha vinto, in difesa a perso. La Juventus, dal canto suo, ha giocato all’italiana, perché costretta a farlo, e ha fatto la differenza grazie ai suoi attaccanti: Morata molto dinamico e in rapida crescita e Tevez che vive il suo miglior momento a livello europeo. Ciò a dimostrazione che tante volte i giocatori contano più di mille alchimie tattiche. I bianconeri hanno mostrato ancora troppe paure (foto 6), come se il palcoscenico europeo li intimidisse ma devono scuotersi; questa squadra ha ancora margini di miglioramento e il timore di sfigurare deve essere rimosso.

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