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JUVENTUS INTER, I TEMI SALIENTI

Mancini opta per un atteggiamento conservativo, linee strette e copertura a centrocampo ma la soluzione non paga e la qualità dei bianconeri ha la meglio.

L'articolo è stato realizzato in collaborazione con la piattaforma wyscout

La Juventus vince anche contro l’Inter e consolida il suo primo posto in classifica. I nerazzurri, nonostante l’ennesimo cambio di sistema di gioco voluto da Mancini, allo Stadium non riescono nell’impresa: una nuova battuta d’arresto nella corsa all’Europa che conta. Gli ospiti si sono schierati a specchio rispetto ai bianconeri, optando per un 1-3-5-2 molto fisico e poco, forse troppo poco, qualitativo. In mediana il tecnico nerazzurro ha infatti scelto di utilizzare tre giocatori più portati al contenimento come Felipe Melo, Medel e Kondogbia. Dall’altra parte, Allegri ha schierato la formazione titolare, eccezion fatta per Marchisio (sostituito da Hernanes). La mancanza di qualità nel palleggio da parte dell’Inter si è fatta notare. Gli attaccanti sono stati cercati raramente e quando è successo, ciò è avvenuto con scarsa precisione, anche a causa del disturbo portato dal pressing bianconero sempre molto alto. Una delle fasi di gioco in cui la mancanza di un uomo di qualità si è fatta più sentire tra le fila interiste è stata quella di transizione positiva. È capitato, infatti, che i nerazzurri riuscissero a conquistare palla in posizioni favorevoli a ripartire con pericolosità, ma queste opportunità non sono state sfruttate a dovere (foto 1). I movimenti degli attaccanti nerazzurri ad allargarsi non sono stati premiati e i bianconeri non hanno avuto troppe difficoltà nella riconquista e successiva impostazione offensiva.

Foto 1: Felipe Melo recupera palla nella metà campo avversaria e Palacio si lancia alle spalle di Bonucci, il quale cerca di accorciare sull’argentino. Il centrocampista brasiliano, però, non vede la linea di passaggio verticale e serve Palacio in controtempo.

JUVE OTTIMA NELL'USCITA DAL PRESSING

Interessante notare la differenza fra le due squadre nella gestione della fase di uscita dal pressing. I nerazzurri troppe volte sono stati costretti al lancio lungo, regalando di fatto il pallone agli avversari. La squadra di Allegri, al contrario, è riuscita a gestire molto bene il pallone anche nei pressi della propria area, trovando spazi aperti una volta superata la prima linea di pressing (foto 2, 3 e 4).

Foto 2: nelle volontà di Mancini c’era quella di non permettere alla Juventus il rinvio corto di Buffon. La tranquillità e la consapevolezza nei propri mezzi dei bianconeri hanno fatto sì che la difesa rischiasse anche qualcosa all’inizio della manovra.

Foto 3: non appena Bonucci entra in possesso di palla, Kondogbia accorcia su di lui, alzando la linea di pressing. Il difensore italiano, però, ha la meglio grazie a una finta.

Foto 4: a questo punto Bonucci ha campo aperto e arriva indisturbato fino quasi alla trequarti offensiva, costringendo l’Inter a indietreggiare.

In più la presenza di Mandzukic nell'undici titolare ha permesso a Bonucci, consueto regista arretrato della Juventus, di scavalcare il centrocampo avversario con lanci lunghi precisi, sui quali il croato si è fatto sempre trovare pronto. Optando per uno schieramento con caratteristiche così difensive, l’Inter è riuscita almeno nell’intento di limitare Dybala. In fase di non possesso, la linea dei cinque difensori e quella dei centrocampisti si sono strette, non dando modo all’argentino o a Pogba di ritagliarsi spazio alle spalle della mediana per puntare la difesa e trovare o la conclusione o l’assist (foto 5).

Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project). 

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Foto 5: L’atteggiamento difensivo dell’Inter, con le due linee di difesa e centrocampo strette a chiudere le linee di passaggio per Dybala.

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