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L’INTER SFIDA UNA ROMA ATTENDISTA O AGGRESSIVA?

Mancini attende Garcia che ha più soluzioni tattiche potendo abbassare gli esterni alti e ripartire o giocare in pressing sul macchinoso possesso palla nerazzurro.

L'articolo è realizzato con la collaborazione della piattaforma Wyscout

Sfida d’alta quota sabato a San Siro. In palio il primo posto in campionato, con i giallorossi in vantaggio di due punti sulle inseguitrici. Il turno infrasettimanale ha regalato a Mancini una vittoria che mancava da quattro partite mentre Garcia, pur rinunciando a Salah e De Rossi, ha strapazzato l’Udinese. Vediamo quali potrebbero essere le scelte tattiche dei due tecnici.

 

INTER CONCRETA E LEGATA AL COLPO DEI SINGOLI

L’Inter fatica a esprimere un gioco fluido e si affida spesso alle iniziative personali dei centrocampisti e dei suoi terminali offensivi. Uno dei punti fermi di Mancini è il continuo attacco dell’area di rigore da parte dei tre centrocampisti avanzati e gli inserimenti da dietro di uno dei due mediani, soluzione destinata a essere utilizzata maggiormente in futuro (foto 1).

Foto 1: Brozovic è in possesso di palla e pronto al cross. In area di rigore, oltre a Icardi che attacca la porta centralmente, Perisic taglia verso il primo palo e Kondogbia sul secondo.

Nel ritmo partita l’Inter è discontinua. L’azione dei nerazzurri comincia spesso con un giro palla dietro che coinvolge i difensori e un mediano che si abbassa; la circolazione però è molto lenta e sfocia spesso nella verticalizzazione alta e improvvisa su Icardi che spesso riceve spalle alla porta, riducendo la propria efficacia. In più Mancini gli chiede di sacrificarsi per la squadra, effettuando molti movimenti incontro alla palla per liberare lo spazio e favorire gli inserimenti di Jovetic o dei due esterni. L’Inter dovrà poi prestare molta attenzione sulle corsie esterne dove va in difficoltà contro giocatori molto veloci. Un esempio lampante il gol subito dalla Sampdoria costruito sfruttando una ritardata copertura di Kondogbia (foto 2 e 3).

Foto 2 e 3: Felipe Melo e Kondogbia vanno entrambi sul portatore di palla, lasciando completamente libero Pedro Pereira a destra. Juan Jesus, che aveva stretto la sua posizione per non concedere il due contro due agli attaccanti della Samp, non riesce a intercettare il cross che Muriel insacca attaccando il secondo palo.

GIALLOROSSI MENO PREVEDIBILI

La squadra di Garcia, invece, è reduce dalle vittorie contro Udinese e Fiorentina. Partite in cui la Roma ha dimostrato quanto sia versatile ed evoluto tatticamente il proprio gioco. Contro i viola, squadra che ama essere padrona del campo utilizzando un insistito possesso palla, i giallorossi hanno puntato sulle ripartenze per sfruttare la velocità degli esterni alti e prendere d’infilata la linea di difesa avversaria. Esempio lampante il gol di Gervinho del momentaneo 2-0. In quella partita, la percentuale di possesso palla dei giallorossi è stata bassissima mentre nell’ultimo turno di campionato, affrontando una formazione più chiusa come quella di Colantuono, la Roma ha espresso, invece, un’ottima circolazione di palla. In tal modo, è riuscita a far muovere la difesa avversaria togliendole punti di riferimento grazie ai continui cambi di posizione dei propri giocatori. Dzeko, vero ago della bilancia dell’eclettismo tattico capitolino, ha dimostrato una mobilità invidiabile, alternando movimenti ad allargare, attacchi della profondità e arretramenti eseguiti per invitare gli inserimenti degli esterni o delle mezz’ali (foto 4, 5 e 6).

Foto 4: Gervinho e Iago Falque si trovano dalla stessa parte, un ulteriore movimento di quest’ultimo permetterà a Florenzi di inserirsi in profondità. In caso di perdita del possesso, Gervinho scenderebbe a fare la mezz’ala e Iago Falque l’esterno destro sul ripiegamento di Florenzi.

Foto 5: Il movimento incontro al pallone di Dzeko apre spazio per gli inserimenti dei due esterni d’attacco.

Foto 6: Azione del gol dell’1-0 di Pjanic. La Roma alza tantissimo i terzini e porta cinque giocatori in area di rigore più Nainggolan al limite.

DUE GLI SCENARI POSSIBILI

Sarà interessante vedere quale approccio sceglierà Garcia. Aspettare l’Inter dovrebbe dare ampie garanzie di solidità in fase di non possesso visto che, come detto, la gestione del pallone dei nerazzurri pecca di ritmo e imprevedibilità. Tuttavia qualora i padroni di casa non concedessero gli spazi offerti alla Fiorentina, potrebbe nascerne una partita molto bloccata. Scegliere di imporre il proprio gioco, alzarsi e aggredire significherebbe invece esporre la propria linea difensiva, tenuta sempre molto alta, a pericoli dovuti proprio ai lanci lunghi che i difensori dell’Inter effettuano quando l’avversario esce in pressing.

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