Un blog al giorno

IL CALCIO INTENSO DI GASPERINI

Nessuno ama affrontare il Genoa, squadra dinamica e molto aggressiva soprattutto in non possesso. Le scelte, forti, dell’esperto tecnico piemontese.

L'articolo è stato realizzato in collaborazione con la piattaforma Wyscout

Tra le certezze del nostro campionato da qualche anno a questa parte c’è una squadra che ogni anno, attivissima sul mercato, cambia continuamente interpreti e nonostante ciò si presenta costantemente con un’idea di gioco e un’identità valida e credibile: il Genoa. Grande merito va al direttore dell’orchestra rossoblù, Gasperini, che è sempre riuscito a trovare soluzioni a problemi di organico anche complicati. I grifoni sono la classica compagine alla quale si accompagna il… “fa giocare male gli avversari”. Cerchiamo di capire allora perché il Genoa è così difficile da affrontare e soprattutto i motivi per cui anche squadre molto quotate non siano riuscite, contro di lei, a esprimere un buon calcio (la Juventus ne è solo l’ultima prova).

DINAMISMO E ATLETICITÀ, AL MASSIMO

Per giocare alla “Gasperini”, i giocatori devono essere in una condizione fisica ottimale. Uno dei punti di forza del Genoa, sottolineato dallo stesso Allegri nel prepartita della recente sfida di campionato, è l’intensità con cui interpreta la gara per tutti i 90’. Il tecnico piemontese costruisce i suoi successi su una fase difensiva interpretata in modo abbastanza atipico. Spesso (e in barba al calcio moderno verrebbe da dire) il Genoa gioca a uomo a tutto campo, un atteggiamento aggressivo che chi ha la necessità di costruire gioco soffre. Contro la Juventus, per esempio, il rossoblù si sono schierati coll’ 1-3-5-2, specularmente ai bianconeri. Le marcature, strette, sono parse subito evidenti e l’unico ad avere un minimo di spazio per impostare l’azione è stato Bonucci (foto 1).

Genoa 1: le marcature a uomo del Genoa in fase di non possesso. Ntcham si preoccupa di Marchisio mentre Rigoni e Dzemaili rimangono vicini a Pogba e Padoin. I due esterni Ansaldi e Gabriel Silva stazionano nei pressi di Evra e Cuadrado.

A UOMO, ANCHE A TUTTO CAMPO

Nel momento in cui c’è da accorciare sul ricevitore di palla Gasperini chiede massima intensità e aggressività: gli juventini, costretti a velocizzare molto le giocate a causa dell’atteggiamento avversario, hanno perso diversi palloni. Talvolta l’atteggiamento in marcatura dei rossoblù è così insistito che si protrae quasi a tutto campo (foto 2).

Genoa 2: Munoz accorcia su Morata all’altezza della trequarti difensiva della Juve lasciando a Rigoni il compito di seguire l’inserimento di Pogba alle sue spalle.

Altra componente fondamentale della fase di non possesso genoana è il raddoppio sistematico sul portatore di palla, fatto con tempi e modalità precise in modo da non lasciare spazi vuoti alle spalle (foto 3). 

Genoa 3: agli avversari non viene concesso tempo per la giocata anche grazie a raddoppi sistematici sui portatori di palla.

Con i pro una scelta così radicale porta anche dei contro. Come è facilmente intuibile se i tempi nella pressione non sono perfetti o se nell’uno contro uno c’è troppo dislivello tecnico e si perde il duello si possono aprire spazi pericolosi tra i reparti.

 

IN POSSESSO MOLTO GIOCO SUGLI ESTERNI

In fase di possesso palla, grande importanza viene data al lavoro svolto dagli esterni. Anche se il mercato ha tolto dalla disponibilità di Gasperini Perotti (utilissimo nel 1-3-4-3 precedentemente usato), giocatori come Ansaldi e Gabriel Silva arrivano spesso al cross e capita che uno vada a cercare la conclusione sul traversone dell’altro (foto 4).

Genoa 4: i due esterni accompagnano sempre l’azione offensiva dei compagni, lasciando Dzemaili a coprire i tre centrali difensivi.

Quest’anno, inoltre, il tecnico rossoblù può contare su un Pavoletti in ottima forma e i suoi movimenti incontro vengono spesso sfruttati dai centrocampisti, sempre molto bravi a inserirsi alle sue spalle per ricevere palla e puntare la porta (foto 5).

Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project). 

Clicca e leggi gli altri articoli dedicati alle analisi tattiche

Genoa 5: Pavoletti si abbassa e la sua sponda aerea viene sfruttata sia da Ntcham sia da Rigoni per effettuare inserimenti nel cuore delle difese avversarie

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

UNA GUIDA PER CHI ALLENA SUI CAMPI ARTIFICIALI
UNA GUIDA PER CHI ALLENA SUI CAMPI ARTIFICIALI
LA MOBILITÀ GENERALE NEL CALCIO
LA MOBILITÀ GENERALE NEL CALCIO
I GIOCHI MOTORI PER LA SCUOLA CALCIO
I GIOCHI MOTORI PER LA SCUOLA CALCIO
CALCIO, GIOCHI DI POSIZIONE E ALLENAMENTO
CALCIO, GIOCHI DI POSIZIONE E ALLENAMENTO

AGGIUNGICI SU FACEBOOK

DIGITAL MAGAZINE

ALLENARE IL GIOVANE PORTIERE

Un programma per ottimizzare i tempi di lavoro e il numero di contatti con la palla quando lavoriamo con più portieri. Una semplice proposta per chi allena nei settori giovanili.

SFOGLIA

Iscriviti su ALLFOOTBALL oppure esegui il LOGIN