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Juventus Milan: che partita vedremo?

Questa sera, a Torino, si gioca il classico del calcio italiano. La corazzata bianconera contro i rossoneri che paiono aver smarrito la propria identità. Nel prossimo post, l’analisi tattica dell’incontro.

La sfida tattica tra Allegri e Inzaghi.

L’anticipo di sabato sera si gioca fra due squadre in uno stato di forma completamente diverso. Da una parte una Juventus consolidata nel gioco, sicura di se, con giocatori capaci, in questo momento, grazie alle loro qualità individuali, di fare la differenza all’interno di un preciso impianto di gioco. Anzi, per essere precisi, all’interno di due impianti di gioco, perché passano facilmente dal 1-3-5-2, come nell’ultima partita con l’Udinese, al 1-4-3-1-2 modulo preferito da Allegri.

Dall’altra parte, invece, un Milan in piena crisi d’identità e in piena trasformazione dopo il mercato invernale. Nella gara di Parma, Inzaghi è passato a un 1-4-4-2 molto offensivo, quasi un 1-4-2-4, che questa sera sarà sicuramente abbandonato ritornando a un 1-4-3-3 per due ovvi motivi: l’assenza di Mattia Destro per squalifica e… perché il Parma non è sicuramente la Juventus.

 

Spazio tra le linee

Torniamo alla Juventus, che sembra una macchina perfetta. In fase di possesso la loro forza consiste nello sfruttare al meglio ampiezza e profondità, creando spazio fra le linee dove giocatori come Tevez, Vidal e Pereyra possono esprimersi al meglio (vedi immagini 1, 2 e 3).

Essendo convinto che il Milan giocherà 1-4-3-3 ho analizzato la loro partita di campionato contro la Lazio a Roma. Sicuramente una prestazione non esaltante dei rossoneri, che difficilmente in due solo settimane e con le operazioni di calcio mercato avranno risolto le loro lacune.

L'articolo è realizzato in collaborazione con la piattaforma Wyscout.

La costruzione del Milan

Nella fase di costruzione del gioco, il Milan ha sempre provato, sin dall’inizio della stagione e con molte difficoltà, a giocare palla per smarcare un centrocampista De Jong o Montolivo (probabili assenti). Contro la Lazio, per la mancanza di un centrale mancino e di ampiezza sia dei due centrali sia dei centrocampisti, oltre alla ottima organizzazione in fase di pressing dei biancocelesti, i rossoneri sono stati costretti a cambiare velocemente tattica, optando per la palla lunga (vedi immagine 4).

Contro la Juventus, anch’essa molto organizzata e dotata di buona corsa in avanti, prevedo lo stesso scenario. Il problema creatosi, giocando palla lunga contro la Lazio, è che la difesa faticava ad accorciare e a rimanere compatta, lasciando parecchio spazio fra le linee dove Vidal e Tevez sono bravi nel farsi trovare… sempre. Il Milan dovrà anche optare per un centrocampo più fisico se vuole provare a vincere la seconda palla (vedi immagine 5), cosa mai riuscita con Van Ginkel, Montolivo e Poli a Roma.

 

Sofferenza e ripartenze

Inzaghi avrà ovviamente visto la partita della Juventus contro l’Udinese e quindi farà giocare sicuramente Menez centravanti, non solo perché è l’uomo più in forma, ma anche per non dare riferimenti ai difensori bianconeri. Probabilmente andrà sempre a cercare lo spazio dietro le spalle di Pirlo per evitare le marcature preventive e ripartire in velocità con lo stesso Menez e Cerci. Un atteggiamento tattico che, a tratti, è riuscito molto bene all’Udinese con Di Natale (immagine 6), Bruno Fernandes e Thereau. Quest’ultimo, in particolare, molto abile nel galleggiare fra le linee dietro a Di Natale. E quindi? Sarà una gara di sofferenza per il Milan che lascerà il pallino del gioco alla Juventus e proverà a colpire sfruttando le ripartenze (vedi immagine 7).

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