CALCIO E TECNICA: DALL’ANALITICO AL SITUAZIONALE
Acquisita la capacità di eseguire le finte in modo corretto si introducono variabili di tempo e spazio dinamiche, per avvicinarsi al regime situazionale.
Mercoledì 14 Dicembre 2016 | Ivan Zauli
Con quest’ultimo breve video si chiude il comparto delle proposte relative all’allenamento delle finte in regime coordinativo. I principi generali di lavoro e gli accorgimenti da adottare sono gli stessi enunciati nei precedenti post, che vi invito a leggere. In questo step, che precede l’esecuzione dei gesti tecnici in situazione vera e propria, i ragazzi devono iniziare ad adattarsi alla finta in una situazione di tempo e spazio attiva, in contrapposizione a un compagno. Inizialmente, come si vede nella clip, posizioniamo dei cinesini a formare una linea immaginaria: è un facilitatore per aiutarli a trovare i tempi giusti dell’esecuzione. In un secondo step la linea va tolta in modo che siano costretti ad uscire dalla finta senza riferimenti fissi ma con ostacolo che arriva incontro, quindi dinamico.
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USCIAMO DALLA FINTA IN PROTEZIONE PALLA
Noterete che dopo la finta i giocatori eseguono un taglio all’interno per rientrare in traiettoria. L’idea è quella di simulare un ipotetico attacco portato da un secondo difensore e proteggere ulteriormente il pallone. Ritengo fondamentale creare una didattica di apprendimento che parta dall’imparare gradualmente ad eseguire il gesto tecnico “pulito”, portare successivamente il gesto tecnico vicino alla situazione e infine in partita vera e propria. Questo fornisce al giocatore la possibilità di arrivare in gara con strumenti già provati e dei quali egli è padrone. Viceversa per la mia personale esperienza, partire dal gioco per poi lavorare sulla tecnica e poi tornare al gioco non è la progressione ideale di lavoro per imparare ad eseguire i fondamentali del trattamento palla in modo efficace.