CALCIO: FINTA E TIRO PER FARE GOL
Alleniamo i movimenti d’inganno per sbilanciare il difensore al limite dell’area di rigore e andare alla conclusione. Video e consigli di Ivan Zauli.
Mercoledì 15 Giugno 2016 | Ivan Zauli
Nel precedente post ci siamo soffermati su alcuni esercizi utili per attrarre il difensore fuori dall’area di rigore e successivamente eseguire dei movimenti d’inganno per guadagnare il fondo e andare al cross. Nel video di apertura vi mostro, questa volta, delle proposte pensate per chi, partendo dall’esterno e fronte alla porta, vuole puntare l’area di rigore, sbilanciare l’avversario e concludere a rete. Il riferimento, per comodità, è un cinesino posto all’altezza del vertice dell’area, l’obiettivo dell’attaccante è quello di far muovere il difensore (che presumibilmente uscirà per proteggere la porta) e far sì che scopra il suo lato forte. Come noterete l’esercitazione prevede che vengano effettuati più movimenti d’inganno. Se, infatti, nell’uno contro uno frontale e centrale per andare alla conclusione può essere sufficiente una sola finta, puntando dall’esterno verso l’interno ne servono quasi sempre di più, difficilmente, altrimenti, il difensore verrà sbilanciato a sufficienza da concedere la possibilità del tiro a rete.
CONSIGLI E INDICAZIONI
Le proposte possono essere eseguite da tutti i giocatori a vostra disposizione (ne traggono beneficio capacità tecniche, motorie e coordinative), sono però pensate in particolare per gli esterni (in particolare quelli che giocano a piede invertito oppure abili sia di destro che di sinistro) e per gli interni di centrocampo che tendono ad allargarsi per poi puntare l’area. Il mio consiglio è di proporre almeno quindici o venti minuti a settimana di lavoro specifico, soprattutto per i giocatori di ruolo e a partire dai tredici anni in su. È fondamentale che i giovani, tramite l’esperienza sul campo in settimana, riconoscano in partita le stesse situazioni di gioco vissute in allenamento e le sappiano così risolvere.
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PROGRESSIONE DI LAVORO
L’esercizio, ovviamente, prevede che in precedenza siano state affinate, scomposte, le singole gestualità. La progressione ideale prevede l’esecuzione dei gesti:
- da fermo;
- in movimento;
- in movimento con avversario passivo.
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