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GIOCANDO S’IMPARA

Addentriamoci nel percorso didattico dei Piccoli Amici, altre proposte ludiche per lavorare sui principi di base propri della categoria. Ha inizio la lunga sequenza di attività che ci guiderà sino alla fine della stagione.

Ed eccoci al nostro secondo appuntamento all’insegna del divertimento. Ancora un mix di idee utili per creare una seduta di allenamento divertente ed efficace per i nostri piccoli calciatori e il loro processo di crescita. La seconda proposta del nostro microciclo, inserita nel percorso didattico, non si discosta dalla precedente nei principi ai quali sottostà (ci addentreremo presto nell’evoluzione del percorso formativo) propone, invece, delle esercitazioni alternative. Per la parte tecnica l’obiettivo è saper condurre la palla su traiettorie rettilinee, in slalom, in presenza dell’avversario e calciarla.  Per quanto riguarda la sfera tattica (o meglio cognitiva) ci cimentiamo nella situazione di 1 contro 1 frontale. In particolare il duello di 1 contro il portiere (con la soluzione del tiro in porta) e 1 contro il difensore. Questi prenderà posizione subito dopo aver calciato di precisione all’interno di una porticina. Per la sfera motoria, infine, rispettando la tabella delle fasi sensibili, proponiamo differenti percorsi motori e coordinativi dedicati principalmente a schemi di base quali correre, camminare, saltare e strisciare, uniti a capacità coordinative generali che sono parte integrante di ogni gesto tecnico ed elementi fondamentali del bagaglio motorio di ogni piccolo calciatore.

I Piccoli Amici del Novara con i loro genitori.

Figura 1 Percorsi motori e coordinativi

CINQUE SEGMENTI

Anche in questa seduta, dividiamo il lavoro in cinque fasi ben definite. La prima di messa in moto o attivazione, con carattere fortemente ludico, attraverso il gioco del semaforo integrato e la conduzione nei rettangoli colorati, nella quale è importante che ogni bambino abbia un suo pallone. È un avvio propedeutico al resto della seduta, vengono già affrontati aspetti che successivamente richiederemo sotto forma maggiormente analitica. Avremo conduzione di palla all’interno di uno spazio libero condizionata solo da uno stimolo esterno (un colore indicato dal tecnico); salti, rotolamenti e differenti tipi di corsa sono integrati. La seconda fase prevede un’esercitazione tecnica, la conduzione tra gli elastici, anch’essa abbinata all’esercitazione di schemi motori di base. La terza fase, riprende quanto fatto in precedenza e lo combina con le capacità coordinative speciali quali l’equilibrio dinamico, ritmizzazione e accoppiamento, oltre alla combinazione dei movimenti (figura 1). Il quarto segmento introduce l’aspetto tattico-cognitivo: si inserisce il gesto tecnico principale della seduta, la conduzione palla, in un contesto situazionale l’1 contro il portiere, il tiro in porta e l’1 contro il difensore miscelati fra loro. E per chiudere la consueta partitella finale.

Figura 2 Conduzione nei rettangoli colorati

OSSERVATE E CORREGGETE

La qualità o la quantità delle proposte somministrate non sono di per se stesse, tuttavia, garanzia di svolgere un buon lavoro. Assume importanza rilevante se non decisiva l’attenzione dell’istruttore rispetto alla corretta esecuzione delle esercitazioni. Laddove si notino, e ve ne saranno sicuramente, delle imprecisioni, degli errori posturali o tecnici molto marcati l’istruttore deve correggere, con i giusti modi e tenendo conto della fascia d’età, delicata, con la quale stiamo lavorando.

Nell’esercitazione di attivazione è importante che l’istruttore focalizzi la propria attenzione al contatto del piede sull’attrezzo palla. La palla deve sempre essere attaccata, come una calamita, e la testa deve rimanere possibilmente alta questo per favorire un migliore orientamento nello spazio. Queste attenzioni diventano fondamentali nel gioco dei rettangoli colorati (figura 2) dove gli spazi sono ridotti, anche al fine di evitare fortuiti scontri.

Foto 3 Conduzione e schemi motori fra gli elastici

NON ESASPERATE LE RICHIESTE

Nella seconda proposta presa in esame, i bambini avranno la possibilità di migliorare la conduzione palla in diverse forme trovandosi poi davanti ad ostacoli rappresentati dagli elastici dovranno condurre palla sempre a contatto con il piede (figura 3) questo per favorire la fase di arresto. Per quanto concerne i consigli in merito all’aspetto motorio è importante che il tecnico non si soffermi nel cercare un’esasperata perfezione esecutiva. In generale le correzioni più importanti che meritano l’intervento tempestivo del tecnico sono legate agli appoggi al terreno. Ad esempio nello schema motorio del saltare il contatto deve avvenire contemporaneamente con entrambi gli avampiede senza che il tallone poggi a terra. Stesso discorso vale per l’azione di skip dove occorre porre attenzione all’appoggio sulle punte e la posizione eretta o leggermente inclinata in avanti del busto. È da evidenziare come in queste prime fasce d’età i bambini incontrino parecchie difficoltà nel movimento alternato delle braccia o quello coordinato nell’azione di balzo; riuscire a coordinare arti superiori e arti inferiori risulta loro davvero complesso quindi non pretendiate troppo.

Figura 4 Gioco situazionale 1 contro 1 e tiro in porta

Nel gioco situazionale (figura 4) ancora attenzione al dominio della sfera, già allenato in precedenza nella seduta. Per quanto riguarda l’aspetto difensivo si comincia a introdurre il concetto di presa di posizione nei termini più generali possibili, ovvero l’istruttore dovrà indicare al difensore di posizionarsi sempre tra la palla e la porta, per evitare di lasciare scoperto lo spazio di tiro all’avversario. Nell’esercitazione in oggetto è molto produttivo inoltre offrire al difensore la possibilità di segnare nella porticina se recupera palla. Questo aiuta a rendere il difensore “pensante” e attivo, un’allenante e utile alternativa al buttare semplicemente via il pallone dopo l’intercetto.

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