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COME PESO IL LAVORO CON LA PALLA?

A inizio stagione i tecnici hanno già un idea di quali sono i limiti e i pregi delle proprie squadre, il lavoro tecnico e tattico chiede spazio ma attenti al condizionamento sul fisico.

Giunto al termine il periodo dedicato al ricondizionamento fisico in ottica dell’inizio del campionato come accade quasi sempre ho dovuto constatare che non siamo riusciti a svolgere completamente la parte tecnico tattica. Ho proposto un programma ricco di contenuti e ho dovuto mettere in stand by qualcosa in modo da poterci soffermare maggiormente su alcuni obiettivi, uno su tutti la fase di transizione. Lavorare su quella difensiva ritengo crei nel gruppo la mentalità aggressiva giusta per la riconquista della palla, la volontà di ridurre tempo e spazio di gioco all'avversario rendendolo in generale meno pericoloso. Per allenarla ho scelto delle proposte nelle quali si verificasse una situazione di perdita di possesso alla quale far seguire la ricerca della riconquista immediata. Lo stiamo facendo attraverso rondos, situazioni di gioco, giochi di posizione e partite a tema.

 

DIAMO UN VALORE CONDIZIONALE AL LAVORO IN SITUAZIONE

Una domanda però mi è sorta spontanea: questo tipo di esercitazioni che cosa allenano a livello fisico? Ho girato l’interrogativo al nostro tutor Stefano Fiorini, perché quando ci esercitiamo col pallone bisognerebbe essere consapevoli di ciò che si allena a livello condizionale. Il professore, che ha visionato anche i filmati, mi ha spiegato che in una situazione di uno contro uno siamo sostanzialmente in una condizione di lavoro misto aerobico e anaerobico. In un rondo (nello specifico quello con la transizione vedi video di apertura) vengono stimolate potenza lattacida e forza specifica - è da valutare quanto tempo i giocatori stanno “in mezzo” e quale sia il livello tecnico dei giocatori sul perimetro - invece nel gioco di posizione cinque contro cinque più tre jolly si incrementa la potenza aerobica a patto che si svolga con una certa intensità.

Un'immagine dei ragazzi dell'Asd Filvilla al lavoro

I PRIMI AGGIUSTAMENTI IN CORSA

Cosa ho riscontrato in queste prime settimane? È capitato che dopo aver svolto quel venti percento di allenamento a secco come previsto dal programma generale – lo potete consultare leggendo il post precedente -  i ragazzi erano talmente stanchi da rifiutarsi di giocare le partitelle finali. Trattandosi di sfide a tema, quindi con obiettivi tecnici e tattici, abbiamo perso una parte di lavoro per me fondamentale. Eppure dai ragazzi è emerso che gli allenamenti erano divertenti e anche impegnativi dal punto di vista fisico, il mix equilibrato che stavamo ricercando. Ho pensato, allora, si trattasse di un limite psicologico più che fisico: il lavoro di resistenza e potenza aerobica concordato con Fiorini probabilmente prosciugava le ultime energie rimaste dato il già notevole dispendio sia metabolico che cognitivo delle esercitazioni precedenti. Confrontandomi con alcuni colleghi e amici allenatori ho iniziato a valutare la possibilità di lasciare per ultime potenza aerobica e resistenza, in modo da avere i ragazzi lucidi e freschi per le esercitazioni tecnico tattiche e le partite a tema. A domanda specifica anche il nostro tutor ha avallato specificando: «resistenza a fine allenamento si, sprint training e forza no». E così abbiamo fatto in seguito.

Clicca qui per leggere l’articolo di apertura e scaricare il magazine con il programma di lavoro.

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ALLENARE IL GIOVANE PORTIERE

Un programma per ottimizzare i tempi di lavoro e il numero di contatti con la palla quando lavoriamo con più portieri. Una semplice proposta per chi allena nei settori giovanili.

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