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Si chiude la progressione didattica dell’uno contro uno visto dal difensore, ora la punta può farsi aiutare da uno o più appoggi, come ci comportiamo? Principi ed esercitazioni.
Mercoledì 22 Luglio 2015 | Francesco Leone
Esercitazioni aspecifiche uno contro uno con sponde from Allfootball on Vimeo.
Si chiude la progressione didattica dell’uno contro uno visto dal difensore, ora la punta può farsi aiutare da uno o più appoggi, come ci comportiamo? Principi ed esercitazioni.
Siamo all’epilogo di questa bellissima avventura. Il video di apertura vi mostra l’esecuzione delle ultime esercitazioni della progressione di lavoro proposta da Mario Beretta e contenuta nel magazine di Allfootball “Principi di base dell’uno contro uno difensivo”. La novità sostanziale di questo blocco di proposte consta nel fatto che la punta, per vincere il duello col difensore, ha a disposizione dei compagni che possono essere utilizzati come sponde. Di fatto si getta un ponte verso la situazione di tattica collettiva immediatamente successiva, il due contro uno. Dato che le sponde sono pressoché statiche, siamo in una situazione nella quale l’attaccante da marcare alterna il possesso e il non possesso palla. Il difensore si trova a dover cercare, quindi, un continuo adeguamento fra marcamento e marcatura.
LE ESERCITAZIONI
Primo esercizio: il primo obiettivo per il difensore è tenere stabilmente la postura anteroposteriore per non essere superato. L’attaccante poi può scegliere, se giocare palla alla sponda, di fermarsi a sostegno oppure attaccare la profondità. Ai ragazzi ho dato indicazione di seguire l’attaccante se va in profondità e se si ferma a sostegno cercare di posizionarsi a una distanza adeguata. Una posizione che consenta di intervenire in caso di passaggio impreciso o una ricezione difettosa ma allo stesso tempo consenta di arretrare per intercettare il passaggio di ritorno della sponda se l’attaccante parte in profondità. È preferibile mantenere nel proprio campo visivo pallone e attaccante in modo da potersi adeguare in fretta ai movimenti senza palla della punta.
Secondo esercizio: qui l’indicazione principale che ho fornito al difensore è quella di cercare di mantenere in ombra la sponda che si trova alle sue spalle, non concederle zona luce, cioè una possibile traiettoria di passaggio libera. Chiaramente più vado in pressione avvicinandomi alla palla più di conseguenza si riducono, per l’attaccante, gli sbocchi possibili. Ho cercato di stimolare i difensori, poi, a concentrarsi sull’essere “leggeri” negli appoggi, mai stare “seduti” e sempre sulle punte. È un atteggiamento fondamentale per essere reattivi negli spostamenti e anche nel caso di una trasmissione palla rischiamo d’essere in ritardo.
Terzo esercizio: valgono le indicazioni fornite con la precedente proposta. Da non dimenticare che in questo caso bisogna difendere lo spazio interno quindi non è sufficiente fare la diagonale sulla linea di passaggio verso la sponda, bisogna assicurarsi che l’attaccante non entri palla al piede in modo da continuare a difendere, appunto, l’interno.
Quarto esercizio: abbiamo di nuovo la sponda in verticale rispetto l’attaccante ma questa volta occorre mantenere la palla il più coperta possibile, senza far entrare la punta palla al piede e, anche in questo caso, difendere lo spazio interno.
Quinto esercizio: è un mix delle proposte precedenti due sponde laterali più una verticale, qui le indicazioni già fornite si sommano. La situazione di gioco diventa piuttosto complessa vista la quantità di variabili e di adattamenti dei quali chi difende deve tenere in considerazione.
Sesto esercizio: ritorna a essere fondamentale la marcatura senza palla dell’attaccante, la differenza rispetto alle proposte precedenti sta nel numero di sponde. In questa esercitazione a muovere la palla sono quattro avversari, in precedenza ne abbiamo messi in gioco al massimo due. Si tratta di un cambiamento rilevante, il movimento del pallone distrae il difensore che tende a perdere (è visibile anche nel video) la posizione in funzione di avversario e spazio da difendere. Mantenere nel proprio campo visivo palla e avversario con un pallone che si muove fra quattro posizioni, quindi a 360 gradi, è davvero complesso e impegnativo per un giovane calciatore, ma non demordete, se vi allenerete con costanza i miglioramenti arriveranno.
Ecco il link per vedere l’intera progressione, di fianco la copertina del magazine (clicca sull’immagine per leggerlo o scaricarlo).
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