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CALCIO: TRANSIZIONI E ATTIVITÀ DI BASE

La capacità di cambiare velocemente atteggiamento fra le due fasi di gioco può e deve essere allenata anche nei primissimi anni. Principi, esercitazioni e relativi obiettivi.

Una delle caratteristiche principali su cui si lavora nel calcio moderno riguarda un aspetto di carattere tattico individuale e collettivo: la transizione. Può essere, come viene definita, positiva (passaggio da fase di non possesso a fase di possesso) e negativa (da fase di possesso a fase di non possesso). Spesso e volentieri (gli allenatori professionisti le curano maniacalmente) queste due fasi decidono le sorti di una partita. Ma è giusto allenarle solo in un contesto di calcio agonistico o si possono mettere le basi della loro corretta interpretazione molto prima? La transizione è soprattutto un atteggiamento mentale, perché allora non abituare la testa dei giovani a passare velocemente da una fase all'altra? L'essere umano non è un'entità nella quale il corpo è separato dalla mente, ma un'unità psicofisica quindi l'apprendimento mentale applicato al processo di crescita tecnico coordinativo può sicuramente agevolare l'evoluzione globale del giovane calciatore.

 

COME ALLENARE LE TRANSIZIONI NELL'ATTIVITÀ DI BASE

Soprattutto sul web troviamo molte esercitazioni tutte valide per poter lavorare su gesti tecnici, elementi di tattica individuale e tattica collettiva. L’ideatore o l'esecutore si focalizzano spesso esclusivamente sugli obiettivi principali, per esempio:

  • l’uno contro uno;
  • il due contro uno;
  • le partite in superiorità per la conquista di una meta;
  • le esercitazioni per la costruzione da rimessa dal fondo.

Ma se chi difende recupera palla? Spesso gli allenatori fermano l'esercitazione per far ripartire l’azione nuovamente con gli stessi obiettivi ma in partita questo non accade mai. Alleniamo i nostri giocatori, allora, introducendo nelle proposte degli obiettivi secondari. Inseriamo situazioni di collaborazione a coppie, a terne, quaterne o transizioni in solitaria. Definiamo dei controbiettivi per chi difende e per chi attacca se perde palla. Le transizioni, in questo modo, possono essere allenate a ogni età. Eccovi alcune proposte dalle quali prendere spunto.

 

UNO CONTRO UNO, ATTACCO E DIFENDO

Due gruppi di giocatori si sfidano in un uno contro uno per fare gol, chi attacca (nel caso in figura il blu contro il rosso) non può calciare prima di aver superato la metà della superficie di lavoro. Finita l’azione un altro rosso parte palla al piede e il blu che aveva attaccato resta in gioco ma in fase difensiva. Si prosegue senza soluzione di continuità.  Varianti: cambiate le partenze nell'angolo, a fianco della porta e così via…

 

QUATTRO CONTRO DUE PER CONQUISTARE LA LINEA DI META

Si gioca un quattro contro due in un quadrato nel quale i quattro devono “conquistare” le porticine o servendo il vertice alto (che deve eseguire un taglio) facendo passare una palla filtrante attraverso una di esse o oltrepassandole palla al piede. La punta deve poi calciare in porta. Se i due difendenti recuperano palla devono conquistare la linea di meta avversaria per poi andare a loro volta a concludere.

 

USCITE DIFENSIVE E RIORGANIZZAZIONE SULLA PERDITA DEL POSSESSO

Questa esercitazione è pensata per categorie dagli Esordienti ultimo anno in su. Si provano delle partenze da calcio di rinvio contro diversi moduli (e diversi numeri di giocatori avversari a seconda anche delle abilità di chi costruisce) con obiettivo principale la conquista di una meta. Il mister quando lo ritiene opportuno inserisce una seconda palla servendola agli attaccanti per mandarli a finalizzare. La squadra che sta costruendo sarà “aperta” e deve chiudersi velocemente per evitare di subire gol.

 

Scritto con la collaborazione di Mauro Coltrini

Leggi gli altri post e guarda gli esercizi a cura di Christian Botturi e Mauro Coltrini.

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