CALCIO: GUARDARE, PENSARE E AGIRE
L'importanza della visione periferica nel processo decisionale del calciatore, le esercitazioni utili per allenarla e rendere i giocatori mentalmente più brillanti e veloci.
Domenica 12 Marzo 2017 | Christian Botturi
In un calcio che va sempre più veloce la componente tecnica va per forza inserita in un contesto di spazi e tempi sempre più ridotti. Se ai tempi di Rivera prima di una giocata il calciatore poteva controllare la palla, alzare la testa, osservare la situazione ed eseguire, oggi le decisioni devono essere prese prima che la palla sia stata controllata e poi far seguire il gesto tecnico possibilmente rapido ed efficace.
LA VISIONE PERIFERICA
Condizione necessaria per prendere preventivamente le corrette decisioni è aver chiara la situazione che si ha davanti e attorno a sé. Per poter analizzare mentalmente una situazione di gioco sono necessari tutti i canali che veicolano informazioni al cervello, uno di questi è la visione periferica. È una parte della vista che risiede al di fuori del centro dello sguardo (leggi al proposito anche il post dedicato a cura del biomeccanico Mauro Testa). Grazie a essa riusciamo a ricevere quasi tutte le informazioni (avversari, compagni, spazi, posizione e movimento del pallone… ) che possono permettere al giocatore di analizzare una situazione e azionare i meccanismi per cercare di risolverla.
ORIENTIAMO BENE IL CORPO
Per poter ricevere più informazioni possibili dall’ambiente esterno il primo e fondamentale atteggiamento è posizionare il corpo in modo di avere un campo visivo il più ampio possibile verso ciò che ci interessa. È necessario dunque proporre esercizi di coordinazione generale e specifica utili a migliorare l'orientamento del corpo, le corrette posture e la lettura di più variabili possibili. Due semplici esempi sono quelli che vi propongo nel video di apertura. Nella prima parte due giocatori si esercitano in uno skip basso laterale fra i paletti e contemporaneamente devono chiamare il colore mostrato dai compagni (ricerca di una visione a 180° dell’ambiente che li circonda). Di fianco a loro altri giocatori eseguono un esercizio di stop orientato sul colore chiamato da chi trasmette palla. Il mezzo dunque è quello di inserire stimoli visivi o uditivi anche in semplici situazioni di gioco.
UN'ESERCITAZIONE PIÙ COMPLESSA
Un'attività più complessa è quella presentata nella seconda parte del video e nella grafica seguente.
La squadra esegue un possesso palla quattro contro due nel quale questi ultimi si dedicano esclusivamente all’intercetto delle traiettorie di passaggio. Il lavoro importante da un punto di vista cognitivo lo fanno i quattro laterali che prima di ricevere devono leggere il colore esposto da un compagno sul lato opposto rispetto a quello di arrivo della palla e chiamare il colore del giocatore che sta passando dietro di loro in conduzione. È un esercizio da un punto di vista cognitivo molto impegnativo al quale si può arrivare progressivamente inserendo uno stimolo alla volta.
Scritto in collaborazione con Mauro Coltrini, guarda tutti i post della serie