Un blog al giorno

FILOSOFIE E PRINCIPI DEL CALCIO TEDESCO

Il trionfo ai mondiali di Italia ’90, poi il tracollo e infine il ritorno sul tetto del mondo. La profonda svolta della Germania nel lavoro sui settori giovanili.

Si avviano ormai alla conclusione i tre anni di contratto di Josep Guardiola con il Bayern di Monaco. Oltre a un nuovo stile di gioco in fase offensiva e a una cultura sportiva del tutto personale, il tecnico catalano ha portato nella già vincente Germania degli ultimi dieci anni una visione della fase di non possesso che in precedenza non era di certo in auge tra i tecnici tedeschi. Della rinascita del calcio teutonico e del "contropressing” di Guardiola parliamo con Steven Turek, classe 1990, di Hannover, una delle figure emergenti nel panorama dei settori giovanili calcistici in Germania. «Ho iniziato ad allenare a 17 anni e a 22 ho ottenuto la licenza Uefa A – si presenta il giovane tecnico -. Da quattro anni collaboro come allenatore con il dipartimento del settore giovanile della federazione tedesca. Dallo scorso anno scrivo pubblicazioni divulgate in tutta la nazione su diversi temi tecnici e tattici».

 

In passato il sistema di gioco più utilizzato nel vostro Paese era l’1-3-5-2. Quando e per quale motivo avete iniziato a cambiare?

«In Germania abbiamo ottenuto in passato grandi successi utilizzando l’uomo in copertura (il classico libero) e tutti gli altri giocatori di difesa impegnati nei duelli uno contro uno (1-3-5-2). Nel 1990, anche se in tutt’ Europa già si giocava a zona, abbiamo vinto il mondiale, in Italia, con questa impostazione. Dopo quella vittoria è iniziato un periodo dormiente e negativo, che è culminato con il disastroso europeo del 2004, da cui è partita, come sistema calcio tedesco, la rivoluzione di tutti gli aspetti del nostro sistema di gioco sia nei campionati professionistici sia in quelli amatoriali. Abbiamo iniziato a capire che la marcatura a zona era più efficiente e moderna. Oggi tutte le squadre difendono con una linea a quattro (a zona) inserita in sistemi di gioco quali l’1-4-4-2 o l’1-4-2-3-1. Nelle ultime due stagioni alcune squadre hanno riproposto difese a tre, ma con i principi della zona.»

 

Come allenate le abilità difensive dei ragazzi nei settori giovanili?

«Al di là del sistema collettivo di gioco, il primo principio su cui i ragazzi vengono allenati è il come difendersi contro un avversario in tutte le possibili situazioni. A questo proposito le linee guida dettate dalla federazione tedesca sono le seguenti. I ragazzi sotto i 12 - 13 anni devono assolutamente imparare al meglio possibile come comportarsi nei duelli uno contro uno, che siano frontali, che l’attaccante sia o non sia già in posizione, contro un portatore di palla in generale. I difendenti devono imparare ad agire in maniera intelligente, a non perdere posizione e spazio nei confronti dell’attaccante, ma anche a mettere pressione all’avversario quando questi entra in possesso di palla. I giocatori di quell’età si devono abituare all’uno contro uno mentalmente, fisicamente e tatticamente. Dai 14 - 15 anni si può poi iniziare a lavorare sugli aspetti difensivi a piccoli gruppi.»

 

UN’ESERCITAZIONE DI ESEMPIO

«Un esempio di esercitazione interessante per giocatori dai 9 ai 12 anni a questo proposito può essere la seguente (figura 1 clicca sull'immagine per aprere la scheda completa dell'esercizio).  

Figura 1: clicca sull'immagine per aprire la scheda completa dell'esercizio

Il giocatore in possesso palla può concludere l’azione sia calciando nella porticina (simulando un passaggio), sia in conduzione attraverso la linea di meta. Quindi per il difensore cosa è meglio fare? Certamente impedire la conclusione (o un passaggio) e cercare di portare l’attaccante in uno spazio utile per potergli rubare palla. In Germania tendiamo a distinguere nettamente le esercitazioni uno contro uno o due contro due, rispetto a quelle in cui ci sono sempre due squadre e i giochi di trasmissione o conduzione in cui non ci sono mai attaccanti o difensori. Le riteniamo due branche della metodologia di lavoro ben distinte.»

Fine prima parte – leggi gli altri post a cura di Luca Bertolini e guarda gli altri esercizi utilizzati all’estero

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

UNA GUIDA PER CHI ALLENA SUI CAMPI ARTIFICIALI
UNA GUIDA PER CHI ALLENA SUI CAMPI ARTIFICIALI
LA MOBILITÀ GENERALE NEL CALCIO
LA MOBILITÀ GENERALE NEL CALCIO
I GIOCHI MOTORI PER LA SCUOLA CALCIO
I GIOCHI MOTORI PER LA SCUOLA CALCIO
CALCIO, GIOCHI DI POSIZIONE E ALLENAMENTO
CALCIO, GIOCHI DI POSIZIONE E ALLENAMENTO

AGGIUNGICI SU FACEBOOK

DIGITAL MAGAZINE

ALLENARE IL GIOVANE PORTIERE

Un programma per ottimizzare i tempi di lavoro e il numero di contatti con la palla quando lavoriamo con più portieri. Una semplice proposta per chi allena nei settori giovanili.

SFOGLIA

Iscriviti su ALLFOOTBALL oppure esegui il LOGIN