PORTIERI: LA PARATA ALTA IN RECUPERO
I palloni con parabola a scavalcare possono mettere in difficoltà i numeri uno. Didattica ed esercizi per recuperare la porta e intervenire.
Mercoledì 23 Marzo 2016 | Associazione Italiana Preparatori dei Portieri di Calcio
In questo post ci occupiamo di un tipo di intervento che ogni portiere deve saper ben eseguire e al quale, nel corso della carriera, il numero uno deve fare spesso ricorso. Parliamo della parata effettuata in recupero della corretta posizione quando si rischia di essere scavalcati dalla traiettoria del pallone. È una tecnica utile sia su palloni laterali, nel caso di traversoni indirizzati sul secondo palo, sia centrali, nel caso in cui si debba intervenire su un pallonetto dalla lunga distanza.
INTERVENTO SU TRAIETTORIA CENTRALE
Il portiere, nello sviluppo di situazioni con palla distante dalla zona di pericolo (quella nella quale è possibile calciare direttamente in porta), deve difendere lo spazio davanti a sé, tenendosi distante dalla linea di porta e preparandosi preventivamente a una tempestiva uscita in caso venga calciato un pallone a scavalcare la sua difesa. In queste circostanze può capitare che l’avversario tenti un pallonetto dalla lunga distanza o effettui un traversone troppo lungo che è destinato involontariamente a finire direttamente in mezzo ai pali. Il portiere, dunque, deve essere veloce a recuperare la porta e intercettare la sfera: in questo è fondamentale la corsa in arretramento e recupero. Con una semplice corsa all’indietro difficilmente si può effettuare un intervento con il timing e la coordinazione per lo stacco corretto e non si ottiene un buon caricamento per l’eventuale salto. Partendo dalla postura di difesa dello spazio quindi, il numero uno deve “aprire” il piede omologo alla direzione di corsa in funzione di dove prevede di intercettare la palla, eseguendo poi una corsa incrociata senza perdere mai di vista il pallone. Muovendosi con passi brevi e rapidi, il portiere deve poi valutare se tentare di bloccare palla o effettuare una deviazione sopra la traversa. Nel primo caso è necessario effettuare lo stacco con la gamba interna rispetto al palo, il che agevola una migliore coordinazione durante la parata. Il piede di stacco, al momento della spinta, deve essere ruotato in direzione del campo, mentre il movimento della gamba di slancio, tramite una leggera adduzione dell’anca, permetterà di atterrare con il pallone fronte al campo e non rivolti verso la porta. Lo stesso gesto tecnico può essere effettuato in caso di deviazione a due mani senza tuffo.
LA DEVIAZIONE SOPRA LA TRAVERSA
Nel caso si opti invece per la deviazione sopra la traversa, la scelta della mano preposta alla parata va effettuata in funzione della distanza che ci separa dalla porta. La mano omologa al lato di corsa garantisce un migliore allungamento e consente di arrivare più lontano, ma difficilmente permetterà la deviazione in verticale; la mano opposta invece dà maggiore altezza facilitando l’intervento in deviazione verso l’alto. Nel caso si debba ricorrere anche al tuffo cambia l’impostazione dell’intervento: la miglior coordinazione si ottiene staccando con la gamba omologa al lato di corsa (vedi al proposito il post dedicato sulla deviazione con la mano di richiamo).
INTERVENTO SU TRAIETTORIA LATERALE
Il portiere, su palloni laterali, deve essere bravo ad “aprire” il piede lontano dal pallone verso il punto dove vorrà impattare palla e trovare la giusta coordinazione per lo stacco con la gamba interna. Anche in questo caso, diventa fondamentale la scelta sul tipo di intervento da effettuare: presa o respinta e deviazione. La scelta è influenzata dalla velocità della palla: nel caso in cui il portiere sia in ritardo può provare ad allungare la traiettoria o respingere con il pugno in modo da risolvere comunque la situazione e per risolvere alcune situazioni il tuffo può venire in aiuto. Anche se si tratta di un obiettivo riguardante più che altro portieri già formati, è importante allenare questo tipo di uscita con i giovani con attenzione soprattutto a non perdere il pallone durante la caduta dopo averlo bloccato e lavorare sulla reattività a recuperare la porta in caso di deviazione.
Articolo a cura di Daniele Airoldi - Si ringrazia Morgan Pedretti per essersi prestato nelle dimostrazioni e la società Gs Soccer Boys di Turbigo - Leggi tutti gli altri articoli sull’allenamento e guarda gli esercizi per i giovani portieri a cura di Apport