CALCIO: ALLENAMENTO E APPROCCIO VINCENTE
Qual è l’atteggiamento giusto del tecnico che sa insegnare calcio? Come si evolve il ruolo dell’allenatore nel futuro? Considerazioni e proposte per il campo.
Domenica 2 Ottobre 2016 | Angelo Pereni

Nel precedente post ho sostenuto, fra le altre cose, che il miglior modo di allenare è immergere il giocatore nella realtà del gioco. Perché è il calciatore che deve trovare le soluzioni giuste per comportarsi al meglio nelle più disparate situazioni. Deve essere il giocatore ad autocorreggersi, attraverso il gioco e con l’aiuto dell’allenatore, se necessario. Per fare questo occorrono tecnici che non propongano esercizi preconfezionati ma che abbiano la capacità di fare “capire il calcio” perché i veri protagonisti sono, in assoluto, i giocatori. Solo il calciatore conosce la musica che può e vuole suonare. L’allenatore deve essere il “compositore” (preparare i programmi), deve “scrivere le battute” di base (insegnare i concetti del calcio giocato), deve organizzare l’allenamento e preparare la partita. I contenuti dei programmi devono corrispondere al “sapere” e al “sapere del fare”, per un tecnico la cosa più importante deve essere insegnare calcio.
OCCORRONO GIOCATORI E ALLENATORI RESPONSABILI
Nel futuro chi avrà questo ruolo sembra destinato a dover adottare uno stile di leadership sempre più partecipativo nel quale ci sia sempre chi si assume le responsabilità. È per questo che dobbiamo spronare i giovani allenatori ad “assumersi responsabilità”. Per quanto riguarda i calciatori poi solo l’apprendimento situazionale consente il riconoscimento e l’adattamento a situazioni specifiche incentivando la loro autonomia e la loro capacità, a loro volta, di assumersi responsabilità. A questo proposito e come di consueto vi lascio due proposte che tendono a questo obiettivo ma che potete modulare secondo le vostre esigenze.
ESERCITAZIONI SITUAZIONALI PER I PRINCIPI DI GIOCO OFFENSIVI E DIFENSIVI
(Clicca sulle immagini per aprire la scheda completa degli esercizi)
DIFESA DELLA PORTA A DUE DIFENSORI, IN PARITÀ E IN INFERIORITÀ
DIFESA DELLA PORTA A TRE DIFENSORI, IN PARITÀ E IN INFERIORITÀ
MAI SMETTERE DI VOLERSI MIGLIORARE
Personalmente mi auguro di vedere campi pieni di giocatori e giocatrici che si affrontano di gusto, concentrati, attenti e divertendosi. Litigando anche, perché no, per un gol concesso o sbagliato. Vale per loro il motto: ”se non sei qui per vincere allora sei nel posto sbagliato”. Un gruppo che vuole emergere deve cominciare da questo buon punto di partenza. Poi i valori veri su cui costruire una squadra sono: sacrificio, dedizione e lavoro quotidiano che prescindono dal talento individuale (non basta per vincere). È il lavoro quotidiano sul campo che permette di fare la differenza e la determinazione dell’allenatore, che non deve mai essere del tutto appagato.
Il calcio del futuro sarà frutto di un grandissimo lavoro mentale, una sinergia tra quello che è il singolo contestualizzato con lo sviluppo della squadra. In questa sua ulteriore evoluzione poi ci sarà chi si adeguerà e ce la farà perché i vincitori trovano sempre la strada, i perdenti le scuse.
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