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IL DOLORE ALL’ANCA DEL CALCIATORE

Il conflitto femoro acetabolare, una patologia che può essere scambiata per pubalgia dal giocatore. Ecco come riconoscerla e trattarla correttamente.

Una possibile causa di dolore all’anca e alla zona inguinale del calciatore può essere l’impingement femoro acetabolare (detto anche conflitto femoro acetabolare - CFA) che talvolta può generare una possibile diagnosi differenziale rispetto alla sindrome retto adduttoria (pubalgia). Il CFA, infatti, causa una sintomatologia dolorosa simile a quella che generalmente, anche se non correttamente, viene chiamata pubalgia, patologia molto frequente nello sportivo e soprattutto nel calciatore. Il CFA può essere riscontrato in giovani e adulti fisicamente attivi e presenta una lenta insorgenza che si manifesta con dolore inguinale, frequentemente riscontrabile in seguito a un evento traumatico di lieve entità.

Figure 1 e 2: l’impingement femoro acetabolare viene provocato dal movimento di flessione e rotazione interna dell’articolazione coxofemorale. Riquadro (a): anca in estensione e riquadro; (b) anca in flessione e rotazione interna con conflitto coxo – acetabolare; il test di impingement è positivo (come vedete nella foto), se viene evocato dolore nel paziente passando da una posizione di anca flessa a 90° a una di flessione adduzione e rotazione interna.

Figura 3: il test dell’apprensione consiste in una manovra di extra rotazione in estensione dell’articolazione dell’anca che determina un dolore intenso e profondo a livello inguinale, a sua volta patognomonico di conflitto postero- inferiore.

I SINTOMI

Nelle sue fasi iniziali il CFA, genera una sintomatologia dolorosa di tipo caratteristicamente intermittente, che può essere accentuata da un sovraccarico funzionale a livello dell’articolazione coxo-femorale o, più banalmente, da una postura seduta mantenuta per un periodo di tempo prolungato. All’esame clinico l’articolazione coxo-femorale presenta una limitazione del ROM (Range Of Motion), soprattutto nei movimenti di intrarotazione e di adduzione, abbinata alla flessione. Si avrà quindi un test di impingement positivo se si evocherà dolore passando da una posizione ad anca flessa a 90° a quella di flessione – adduzione-rotazione interna (figura 1 e figura 2). Talvolta si può verificare un conflitto di tipo postero-laterale e in questo caso la manovra clinica specifica è costituita dal cosiddetto “test dell’apprensione”, che si effettua con il paziente in posizione supina sul bordo del lettino con gli arti inferiori mantenuti al di fuori di quest’ultimo come osservabile in figura 3.

 

LE CAUSE

Il CFA può essere sostanzialmente determinato da un effetto di CAM impingement o da un Pincer impingement. Nel caso di CAM impingement si verifica una coesistenza di una testa femorale di forma anomala, che nel corso di movimenti bruschi, soprattutto in flessione, dà origine a forze tangenziali che producono un’abrasione dall’esterno verso l’interno della cartilagine della porzione antero superiore dell’acetabolo che causano, in modo contestuale, un’avulsione del labrum e dell’osso subcondrale come rappresentato in figura 5 (riquadro a e b). Nel Pincer impingement si assiste invece a un’eccessiva copertura acetabolare e/o a una retroversione dell’acetabolo, che causano, nel corso della flessione, un conflitto femoro acetabolare seppur in presenza di una testa femorale e di un offset normali (figura 6).

Figura 4, 5 e 6: schema di anca normale; schema di CAM impingement; schema di Pincer impingement.

COME SI CURA

Esistono peraltro anche combinazioni di questi due modelli di conflitto. Il trattamento del CFA è in una prima fase conservativo, ma in alcuni casi è necessaria una soluzione chirurgica per risolvere il conflitto femoro acetabolare e prevenire una progressiva usura cartilaginea che potrebbe evolvere in un franco processo artrosico.

Clicca e leggi gli altri post di Gian Nicola Bisciotti e Piero Volpi.

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