CALCIO: COSTRUIAMO IL GIOVANE PORTIERE
Quando muove i suoi primi passi, il giovane numero uno va coinvolto attivamente nelle partite con i compagni di movimento. Non relegatelo alla sola guardia dei pali.
Venerdì 28 Ottobre 2016 | Andrea Pasquot
Il giovane portiere ovviamente va allenato sulla base a una richiesta prestativa e quindi obiettivi completamente diversa dai suoi compagni di movimento ma da qualche anno vengono giustamente pretese sempre più spesso gestualità tecniche una volta insolite per l’estremo difensore. Soprattutto in fase di avviamento allora, nei primi periodi di approccio al ruolo, sono molto utili le partitelle con portieri volanti, oppure con le porticine. Questo affinché il bambino invece che scegliere il semplice rinvio possa rendersi conto delle difficoltà che si hanno nel gestire il pallone con i piedi, impari a effettuare anche giocate sotto pressione e interagisca più spesso con i compagni in maniera diretta. È la via migliore affinché il bagaglio di esperienze del ragazzo (o della ragazza) si arricchisca velocemente.
LAVORARE SULLE TRANSIZIONI, FIN DA SUBITO
Stesso ragionamento va fatto per la fase di transizione cioè il momento di riconquista o di perdita del pallone, situazioni generano una notevole quantità di occasioni da rete. Per esempio più rapida è la transizione positiva più numerose saranno le azioni che si possono creare perché è più facile trovare gli avversari posizionati in maniera errata. Il metodo più semplice per ottimizzare l’allenamento del piccolo portiere è dunque sicuramente quello di coinvolgerlo a 360° negli esercizi svolti dai compagni, partitella e tiri in porta compresi. Molto spesso nelle fasce d’età minori non è presente un preparatore specifico e pertanto è importante, nelle attività con la squadra, ottimizzare l’allenamento del numero uno integrandolo a rotazione nei diversi ruoli, anche di movimento. Fondamentale, infine, è proporre tutte le esercitazioni, con le dovute spiegazioni e dimostrazioni, in forma di gioco o di sfida avendo cura di far eseguire correttamente e correggere l’esecuzione dei gesti fondamentali tipici del ruolo e non. Vi lascio un esempio di proposta adatta ad allenare le diverse tecniche di conduzione palla, lo spostamento e il superamento di un avversario.
IL GIOCO PALLA IN META
In un campetto di quindici per dieci (o di più a seconda dei bambini coinvolti), si sfidano a duello due portieri con l’obiettivo di portare la palla oltre la linea di meta difesa dall’avversario. Il portiere che difende ha la possibilità, per riconquistare palla, di utilizzare anche le mani. Varianti: a) chi fa meta ha diritto a un assalto supplementare; b) gioco a squadre due contro due, tre contro tre e così via.
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