IL CALCIO: UNA VIA PER RINASCERE
Rispetto, educazione e disciplina: i valori dello sport possono aiutare chi è in difficoltà e si sente perso a ritrovarsi e tornare, nella vita, a vincere e amarla.
Mercoledì 5 Agosto 2015 | San Patrignano
Sì, è proprio vero. Sto correndo di nuovo e ho il respiro sempre più affannato. La vista inizia a danzare sconclusionata e non sento più le gambe, si sono arrese alla fatica schiacciante che invade ogni parte del mio corpo. Il mio nuovo corpo. Non posso fermarmi, sento dietro di me l’inconfondibile ansimare umano farsi più vicino e più forte. I passi sostenuti, alle mie spalle, suonano come tamburi a tempo col mio cuore crepitante e una voce amica mi urla «non mollare mai». Questa è l’unica cosa che riesco ancora a sentire. Mi dà coraggio e, continuo a correre guardando avanti verso la conquista della mia rinascita. Sono di nuovo io a calciare un pallone in un rettangolo magico color verde acceso. La differenza è che, non sono più solo come un tempo. Siamo in molti e tutti ci sentiamo una vera squadra che viaggia verso un’unica direzione. Vestiamo una maglia importante e molto speciale, che va oltre il calcio. Essa rappresenta la possibilità di riscatto, l’opportunità di svoltare, un colpo di spugna a un passato difficile fatto spesso di sconfitte. Il nome di questa squadra, che partecipa al campionato di seconda categoria, è il San Patrignano e, oggi, è la mia famiglia. Quello che facciamo non è semplice calcio, mettiamo in pratica una vera filosofia di vita, fatta di rispetto, correttezza e disciplina. Principi fondamentali che il nostro mister, Marcello, ci trasmette in maniera incessante e entusiasmante, con il cuore grande e la sincerità di chi ama questo sport dal profondo, di chi crede nel miglioramento dell’essere umano, spesso offuscato dai mali di una società che troppo facilmente giudica i più fragili.
NON ARRENDETEVI AI FACILI GIUDIZI E APRITEVI
Così mi sono sentito per molto tempo: fragile e giudicato prima ancora di essermi fatto conoscere, e cosi in molti si sentono ancora. Imprigionati e confusi. È a loro che mi sento di dare un consiglio. Affidatevi ai compagni più vicini, a chi vi vuole bene. Raccontatevi senza paura: una buona squadra non è fatta solo di singoli, si muove tutta insieme. Oggi non ho solo una difesa da sfondare, oggi ho anche un attacco, ho qualcuno cui passare la palla. Oggi non vedo barriere, problemi, “buche in mezzo al campo”. Non vedo più gol non realizzabili. Oggi vedo triangoli, uno-due, vedo geometrie che mi porteranno, che ci porteranno, dentro quella porta. Oggi vedo la via, la traiettoria che era sempre stata tracciata vicino a me, ma che soltanto grazie alla fiducia negli altri nei momenti più difficili sono riuscito a trovare e a seguire. Oggi non sono più in fuorigioco e non mi sento più uno in mezzo a tanti sono semplicemente sulla linea dei giusti valori, che appartengono agli uomini veri. Posso così trovarmi finalmente a tu per tu con la vita. La mia vera vita.