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Le basi dello scouting

Visionare un calciatore non significa semplicemente capire se è bravo o non lo è. Dovete avere ben chiare le esigenze del club per cui lo fate, sono il vero obiettivo del vostro lavoro

È sostanzialmente differente fare l’osservatore per un top club piuttosto che per una società, pur importante, ma di medie o piccole dimensioni. Ed è altrettanto diverso osservare ragazzi in età pre-agonistica, adolescenti o adulti. Il top club ha obiettivi commerciali e sportivi, risorse economiche e di conseguenza esigenze differenti rispetto a una società non di prima fascia. Facciamo un piccolo giochino, un test; quali sono secondo voi i top club a livello professionistico in Italia? Fatto? Bene, forse alcuni di voi penseranno a società che hanno una grande storia (e solo quella), oppure che attualmente stanno ottenendo ottimi risultati. Non vi fate ingannare, conta invece, al di là della storia passata e recente, essere il punto di riferimento per milioni di appassionati, avere contatti su tutto il territorio nazionale e internazionale, importanti risorse economiche a disposizione e strutture di prestigio (uno stadio di proprietà, per esempio). Semplificando, ci devono essere “numeri importanti”.

 

LE ESIGENZE DEL CLUB

Tra i professionisti come fra i dilettanti ci sono società che cercano giocatori forti, maturi (per puntare a risultati immediati) e altre che puntano sul giocatore, con buone basi, ma da formare e crescere. Nelle società con obiettivi importanti e orientate al risultato nel breve periodo, circa sette calciatori che compongono l’undici titolare sono di alta qualità e di qualsiasi età. Per far parte di un gruppo del genere serve essere già pronti e il percorso di crescita previsto è brevissimo. In generale, gli altri club cercano calciatori di qualità, ma che non ancora espresso il massimo del potenziale, atleti che devono migliorare. In questo caso è previsto del tempo per farli crescere ed essi assumono, nel progetto societario, una valenza economica oltreché sportiva.

LE ETA' DELL'OSSERVAZIONE

Il lavoro di scouting prevede differenze sostanziali anche in base all’età dei calciatori che stiamo osservando. Sarà questo un aspetto che approfondirò nei prossimi post; eccovi, intanto, alcune regole imprescindibili per una fascia d’età molto delicata, quella che va dai 9 ai 14 anni.

 

I TRE ERRORI DA EVITARE

  • Non valutare gli aspetti di tattica collettiva: si rischia di confondere la capacità dell’atleta di occupare bene gli spazi in campo con quella (che non è ancora richiesta) di muoversi in modo coordinato, sia nel reparto sia nel collettivo. Le capacità tattiche vengono apprese successivamente.
  • Non guardare come gioca la squadra, non farsi influenzare dal rendimento del collettivo: non dobbiamo distrarci, la nostra attenzione deve essere rivolta al singolo giocatore, l’osservazione è la ricerca di una sorta di folgorazione.
  • Non soffermarsi sugli aspetti prettamente fisici: in giovane età il fisico non è ancora maturato del tutto oppure si può avere a che fare con elementi precoci; si rischiano valutazioni che valgono in quel momento, ma diventano inutili e inesatte col passare del tempo.

I TRE CONSIGLI DA SEGUIRE

  • Guardiamo la corsa: verificando se è sciolta ed efficace, così come le altre capacità coordinative e motorie.
  • Valutiamo le qualità tecniche: il primo controllo di palla, come il ragazzo conduce il pallone in corsa, se è bravo nel dominio.
  • Stiamo attenti a se e quanto prende iniziativa: questo, in pratica, è un primo indicatore della personalità. Al di là di quelle che sono le disposizioni del tecnico, notiamo dallo spirito d’iniziativa del ragazzo, se è portato a voler affrontare le situazioni, se cerca di risolverle invece di subirle. Non conta se le scelte sono giuste o sbagliate. Cerchiamo di pesare se agisce o meno, se lo fa o non lo fa.

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