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CALCIO E SCOUTING: IL TREQUARTISTA

Tutto quello che dovete sapere se siete a caccia del vostro numero dieci. L’evoluzione del ruolo, le differenze fra seconda punta e centrocampista offensivo

Con l’evoluzione, soprattutto tattica, del calcio hanno trovato spazio nuovi ruoli o meglio nuovi modi di interpretare ruoli già esistenti. Tra questi un capitolo a parte lo merita il trequartista, un incarico che viene spesso ricoperto da giocatori adulti, che nel percorso di settore giovanile hanno fatto altro. È, in assoluto, il più “adattato” dei compiti e divide ancora molti operatori di settore su quale sia la sua vera identità. È un centrocampista, un attaccante o tutt’e due? In quale zona del campo va collocato affinché renda al meglio per la squadra?  Proviamo a dare risposta a queste domande per capire quali caratteristiche fisiche e tecniche dobbiamo cercare di individuare in funzione del tipo di giocatore di cui abbiamo bisogno.

 

L’EVOLUZIONE DEL RUOLO

“Trequartista” dovrebbe fare intendere che la sua zona di competenza sia esclusivamente la trequarti di campo e in effetti così era indietro negli anni, quando il classico numero 10 era in ogni squadra l'interprete principe del ruolo: Sandro Mazzola, Gianni Rivera, Giacomo Bulgarelli per citare alcuni italiani, Johan Cruijff ed Edson Arantes Do Nascimento (Pelé) per ricordare due formidabili campioni stranieri. Erano principalmente dei registi preposti alla fase offensiva, terminali dell’azione dotati di capacità tecniche elevate. Quindi, più attaccanti e meno centrocampisti. Da allora però il calcio è molto cambiato. Le strategie di occupazione del campo oggi sono profondamente diverse, la collaborazione fra reparti è diventata più ampia e complessa. Questo ha portato a modificare in modo sostanziale ciò che viene richiesto al ruolo e sono sempre di più i tecnici che pretendono abilità in tutt’e due le fasi, anche quella difensiva. Al trequartista moderno occorrono capacità fisiche e mentali superiori al passato, oltre alla tecnica. Il suo è un ruolo più dinamico, deve sapersi collocare con i tempi giusti sui settanta-ottanta metri, ma partendo dalla linea dei centrocampisti o da una linea più vicina agli attaccanti. Deve in pratica saper entrare tra le linee avversarie alzandosi o abbassandosi. Una prima caratteristica che dobbiamo osservare e della quale prendere nota è dunque la dinamicità (leggi l’articolo dedicato).

 

OFFENSIVO O SECONDA PUNTA?

Se cerchiamo un centrocampista offensivo, dobbiamo osservare molto attentamente le qualità fisiche: deve avere resistenza, velocità e possibilmente cambio di passo in quanto spesso la trequarti campo viene attaccata con inserimenti in corsa. Deve avere buona lettura di gioco, perché deve aggredire, con i giusti tempi, gli spazi creati dal movimento della punta davanti a lui, e ovviamente destrezza tecnica, in particolare nella conduzione in corsa. Se ci è richiesto invece un giocatore predisposto a fare anche la seconda punta, le priorità da osservare con attenzione sono le qualità tecniche: le capacità nell'uno contro uno, il dribbling e l’agilità, anche in presenza di forza e resistenza non eccezionali. A questo giocatore occorre velocità di esecuzione nella giocata e nella conclusione sia sul breve sia sul lungo. In questo secondo caso, inoltre, deve avere anche una buona predisposizione alla fase difensiva. Una particolarità è che è molto difficile individuare nei ragazzi le caratteristiche del futuro trequartista. Infatti,viene quasi sempre interpretato da giocatori maturi che nel settore giovanile facevano altro. Del resto da giovani è giusto che i calciatori si formino in modo equilibrato sia fisicamente sia tecnicamente e mi spiace constatare che a mio parere, sbagliando, molti tecnici dedicano troppo presto una esagerata attenzione alla specializzazione tattica.

Leggi tutti gli articoli di Riccardo Guffanti sullo scouting nel calcio moderno.

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