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CALCIO: EURO 2016, LA FINALE AI RAGGI X

Capolavoro tattico di Fernando Santos che non sbaglia una mossa, limita la Francia e infine la batte. Le scelte dei due tecnici e l’analisi della partita.

L'articolo è realizzato in collaborazione con la piattaforma Wyscout

Niente sorprese, rispetto alla vigilia, negli schieramenti iniziali della finalissima dell’Europeo francese. Fernando Santos si schiera coll’1-4-1-3-2 e Didier Deschamps coll’1-4-2-3-1, ma presto le carte in tavola cambiano radicalmente e costringono il ct portoghese a rivedere le sue scelte a causa dell’infortunio a Cristiano Ronaldo. Il Portogallo al 7’ ha perso il suo calciatore più rappresentativo, ma paradossalmente allo stesso tempo ha guadagnato in imprevedibilità. I padroni di casa, molto intraprendenti, hanno cercato subito la rete, gli ospiti hanno preferito adottare il solito possesso palla lento pensato per guadagnare campo: una fitta rete di passaggi per permettere alla squadra di salire in blocco. La Francia inizialmente ha però pressato con vigoria lasciando, come unica possibilità, alle uscite difensive avversarie il lancio lungo, sul quale i bleus hanno avuto sistematicamente la meglio su Nani e Quaresma. Gli unici lampi francesi del primo tempo però sono arrivati da iniziative dei singoli, in particolare da Sissoko. In ombra il talento Griezmann, al quale il tecnico Santos ha riservato una marcatura a uomo ad hoc che ha finito per annullarlo (foto 1).

Foto 1

MOSSE E CONTROMOSSE, SANTOS NON SBAGLIA

Nel primo tempo, Portogallo dunque in undici sotto la linea della palla e Francia che in fase di non possesso si abbassava anch’essa andando a formare un 1-4-4-2. Appena recuperato il pallone, l’idea (vana) di Deschamps era quella di premiare i movimenti dei propri trequartisti, che hanno cercato il taglio all’interno del campo. Nella ripresa i padroni di casa sono finalmente e inizialmente riusciti a schiacciare l’avversario nella loro area, i rossoverdi sono sembrati stremati da un punto di vista mentale e fisico, viste le continue chiusure e scalate ai quali sono stati costretti. I bleus, per trovare varchi, hanno anche cercato di cambiare fronte d’attacco e premiare le discese dei terzini. Bravissimo il tecnico portoghese Santos, che ha immediatamente spostato Quaresma sulla linea dei centrocampisti, a destra, andando a formare un 1-4-1-4-1 (foto 2).

Foto 2

L’1-4-1-4-1 PORTOGHESE “GELA” LA PARTITA

La maggior densità a centrocampo da questo momento in poi ha permesso al Portogallo di recuperare più palloni e imbastire ripartenze dettate dal giovane Sanches, che con grande personalità ha dettato i tempi delle giocate. Il nuovo talento del Bayern Monaco ha saputo differenziare con intelligenza quando servire gli esterni di centrocampo e difesa e quando portare palla nelle praterie lasciate da una Francia sbilanciata e non in grado di infilarsi tra le maglie della difesa avversaria. Il modulo 1-4-1-4-1 se da un lato ha garantito maggiore copertura del campo, dall’altro non ha permesso al Portogallo di uscire da una situazione di sostanziale stallo, perché una volta recuperata palla è mancato il riferimento offensivo in grado di dare profondità o far salire la squadra.

 

L’INGRESSO DI EDER: DECISIVO

Al 34’ del secondo tempo Santos compie una mossa che cambia la gara, toglie uno stremato Sanches e inserisce Eder, punta centrale di 188 cm e importante forza fisica, che manda in crisi Umtiti e Koscielny, da quel momento incapaci di vincere un contrasto aereo contro l’attaccante che milita nel Lille. Il Portogallo passa a giocare coll’1-4-3-3, con Eder punta centrale, Nani alla sua destra e Quaresma alla sua sinistra (foto 3).

Foto 3

Il cambio modulo spaventa i padroni di casa che non possono rischiare. Visto il grosso dispendio di energie profuse nel finale, le squadre hanno concesso più varchi: da un lato Rui Patricio è stato costretto a grandi interventi su conclusioni da lontano, dall’altro la Francia ha dovuto ripiegare sulle continue ripartenze dei portoghesi, facilitate da un Eder che è riuscito a far salire la squadra trattenendo palla o conquistando puntualmente falli a favore. I portoghesi, che in fase di non possesso hanno abbassato le ali formando un 1-4-5-1 senza lasciare spazio ai francesi in zona di rifinitura, si sono compattati, hanno riconquistato e sono ripartiti riuscendo a trovare il gol al 4’ del secondo tempo supplementare e ottenendo una vittoria che a molti sembrava quasi impossibile. Grande merito va all’allenatore Santos, che ha avuto una grande lettura della gara: ogni cambio modulo e ogni sostituzione ha apportato benefici alla prestazione della propria squadra e messo in difficoltà una Francia che oltre a non trovare alternative tattiche valide è stata schiacciata dall’idea di dover per forza vincere davanti al suo pubblico.

 

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