LE STRATEGIE DI SOUSA E ALLEGRI
Fiorentina Juventus alla lavagna, due squadre che cambiano volto a seconda delle fasi della partita. Decisive le transizioni, l’efficacia di Kalinic contro i guizzi di Dybala.
Domenica 13 Dicembre 2015 | Paolo Tramezzani

Fiorentina Juventus è partita dai tanti motivi di interesse. La classifica parla di viola secondi con cinque punti in più dei bianconeri, ma la squadra di Sousa finora è riuscita a battere solo l’Inter negli scontri diretti con le big, perdendo invece con Napoli e Roma. Eventuali velleità di classifica esigono conferme. In netta risalita la Juventus che è tornata a essere la squadra spauracchio del recente passato. Allegri nelle ultime uscite ha riproposto quella che dall’inizio dell’anno è stata la scelta di Sousa: un sistema che cambia radicalmente in funzione delle due principali fasi di gioco: possesso e non.
FIORENTINA VELOCE E FICCANTE
La Fiorentina, quando attacca, si schiera con un 1-3-4-2-1 molto dinamico, basato su una manovra avvolgente orientata alla ricerca della verticalizzazione nel primo varco disponibile. Tipico del gioco viola, ad esempio, che uno dei tre difensori cerchi direttamente in profondità uno dei due trequartisti o la punta. Il grande lavoro del tecnico portoghese risulta evidente, i suoi giocatori si muovono in maniera organica, quasi a memoria, e accompagnano l’azione con un atteggiamento molto offensivo (foto 1).
Uno dei punti di riferimento della squadra è senz’ombra di dubbio Borja Valero. Lo spagnolo si schiera come trequartista, ma in realtà svaria su tutto il fronte offensivo; i suoi movimenti ad abbassarsi lasciano spazi per gli inserimenti in profondità e garantiscono copertura in caso di perdita del pallone (foto 2).
Nonostante la squadra partecipi in modo attivo alla fase di possesso palla, con cambi di gioco alternati a scambi nello stretto, la maggior parte delle combinazioni offensive prende il via proprio dai due trequartisti. La capacità di Ilicic e dello Stesso Borja Valero di farsi trovare tra le linee è stata una delle chiavi dei recenti successi e anche dell’esplosione di Kalinic, sempre bravo ad attaccare lo spazio alle spalle dei difensori (foto 3).
Foto 3: La capacità di Borja Valero e Ilicic di trovare lo spazio tra le linee è una delle chiavi del successo di questa Fiorentina.
In fase di non possesso, Sousa abbassa l’esterno sinistro e allarga uno dei tre centrali a destra, formando così un 1-4-4-1-1 con Ilicic a fare da raccordo tra la punta e il resto della squadra. Particolarità di questo schieramento è comunque sempre il pressing molto aggressivo, che i bianconeri potrebbero patire.
IL PRAGMATISMO DELLA JUVENTUS
Simile l’atteggiamento della Juventus, che in fase difensiva si schiera anch’essa con una linea di difesa a 4 partendo da quella a 3. In questo sistema di gioco, il più sacrificato in ripiego è Pogba. Il francese è costretto ad allargarsi sulla sinistra per garantire la copertura in fascia assieme all’esterno in catena e paga in lucidità quando il pallone viene recuperato. In fase di possesso, la squadra di Allegri si dispone con l’1-3-5-2 (foto 4).
La Juve predilige cambiare frequentemente gioco, e questo potrebbe mettere in difficoltà la retroguardia viola, così come la presenza in campo di Cuadrado e Dybala, capaci di cambi di velocità per attaccare alle spalle la linea dei tre difensori viola. Una strategia, questa, che l’Udinese contro i toscani nella recente partita di campionato ha provato più volte (foto 5).
Foto 5: Dybala attacca la difesa alta della Lazio e viene servito da un lancio di Lichtsteiner. Questa può essere una delle soluzioni che la Juventus adotterà.
Una delle costanti della squadra di Allegri, sia schierandosi con l’1-3-5-2 sia con l’1-4-3-3, saranno gli inserimenti da dietro delle mezz’ali. Sturaro, Asamoah e Pogba sono ottimi incursori, in grado di mettere in difficoltà sul piano del dinamismo Badelj, mediano della Fiorentina (foto 6).
Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project).