LA GUERRA TATTICA FRA ALLEGRI E SARRI
La grande attenzione ai particolari da parte di Allegri e Sarri ha determinato una partita bloccata da pressing aggressivo e coperture preventive da manuale.
Lunedì 15 Febbraio 2016 | Paolo Tramezzani

Juventus-Napoli non è stata una partita spettacolare come alla vigilia si sperava. È stata comunque la prova che, in questo momento, le due squadre sono il meglio che il calcio italiano può offrire da un punto di vista dell’organizzazione di gioco. La gara è stata caratterizzata da grandissima attenzione da parte dei ventidue in campo. Pochissime le occasioni create, e quindi concesse, nel corso dei 90’ in un match deciso nel finale da un episodio. Una delle lampanti indicazioni tattiche impartite da Allegri, pensando di dover affrontare l’attacco più forte del campionato, è stata la disposizione dei suoi in fase di non possesso: un 1-4-4-1-1 con Pogba largo a sinistra e uno tra Dybala e Morata a fare da schermo su Jorginho, regista dei partenopei (foto 1).
PRESSIONE ALTA DA AMBO LE PARTI
Il Napoli, dal canto suo, ha confermato il suo 1-4-3-3 con Callejon e Insigne che in fase di non possesso si sono abbassati molto per andare a raddoppiare sui dribbling di Cuadrado o sulle sovrapposizioni dei terzini. Uno degli aspetti tattici chiave di questo incontro è stato sicuramente il pressing. Sia i bianconeri che il Napoli hanno optato per una pressione molto alta, costringendo l’avversario a forzare le giocate nella propria area di rigore (foto 2 e 3).
Come nella partita giocata al San Paolo contro la Fiorentina, nella quale i viola avevano avuto il coraggio di tenere la linea difensiva molto alta in pressione, il Napoli ha avuto difficoltà nel trovare soluzioni di passaggio.
REGISTI MARCATI A UOMO
Entrambe le squadre hanno provato a limitare il regista avversario, schermando le linee di passaggio. In questo la Juventus si è dimostrata più efficace anche grazie alla posizione avanzata di Marchisio, sempre pronto ad accorciare su Jorginho quando la prima linea di pressione formata da Dybala e Morata non riusciva a evitare l’appoggio sul regista azzurro (foto 4).
Foto 4: per tutta la partita, grande attenzione da parte dei due attaccanti della Juventus a schermare le linee di passaggio verso Jorginho. In aggiunta, Marchisio ha accorciato spesso in avanti per obbligare il mediano italo-brasiliano a giocare palla solo all’indietro.
Nonostante i tanti giocatori in campo potenzialmente pericolosi nelle ripartenze, la grande attenzione nelle coperture preventive da parte di entrambe le squadre ha fatto sì che nessuna delle due sia riuscita a creare occasioni da gol pulite. Anche quando la sfera è stata persa in posizioni critiche, difficilmente il ripartente è riuscito ad avere la superiorità numerica (foto 5).
Foto 5: situazione di ripartenza del Napoli dopo una palla recuperata nei pressi del centrocampo. Nonostante tanti giocatori accompagnino l’azione, la difesa della Juve non concede la superiorità numerica, recuperando con velocità e ordine.
FILOSOFIE DIFFERENTI SULLE PALLE INATTIVE
Assolutamente differenti le filosofie difensive in occasione delle palle inattive. La squadra di Sarri ha difeso a zona sui calci d’angolo, accorciando molto bene sul pallone e non lasciando spazio per gli inserimenti dei saltatori della Juventus (foto 6). La squadra di Allegri, al contrario, ha optato per la marcatura a uomo, limitando così i blocchi per favorire gli stacchi di Koulibaly e Albiol su tutti (foto 7).
Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project).
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