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LA LAVAGNA TATTICA DI INTER JUVE

Allegri resta saldo sull’1-3-5-2 che diventa 1-4-4-2 in corsa con l’abbassamento di Evra. Mancini gioca a carte semicoperte, dipende tutto da dove giocherà Perisic.

L'articolo è realizzato con la collaborazione della piattaforma Wyscout

Tempo di derby d’Italia per la nostra Serie A, in un week end ricco di partite interessanti la sfida tra Inter e Juventus è quella più affascinante. La squadra di Allegri – che recupera il lungodegente Marchisio – si affaccia alla gara con otto punti di ritardo dai nerazzurri, ma con un trend positivo di due vittorie nelle ultime due partite. Mancini, al contrario, deve riprendere il cammino intrapreso nelle prime giornate perché recentemente, contro Sampdoria e Fiorentina, la squadra ha evidenziato preoccupanti difficoltà.

 

PERISIC AGO DELLA BILANCIA NERAZZURRA

L’Inter ultimamente ha cambiato più di un sistema di gioco alla ricerca della quadratura del cerchio. La chiave sta nella posizione di Perisic che può giocare da esterno nell’1-3-5-2 e nell’1-4-2-3-1, in un eventuale tridente di attacco o accentrarsi da trequartista dietro alle due punte. In fase di non possesso – se utilizzato come attaccante o regista alto – il croato sarà destinato a pressare il mediano avversario per disturbare la circolazione di palla bianconera. Un compito, questo, già affidatogli contro la Sampdoria quando è andato in marcatura su Fernando (foto 1).

Foto 1: Perisic in marcatura su Fernando, mediano della Sampdoria.

Quando, invece, la palla è in possesso dei nerazzurri al croato viene chiesto di alternare inserimenti alle spalle del terzino e tagli all’interno del campo con conseguente allargamento di una delle due punte (foto 2).

Foto 2: Palacio si allarga sulla sinistra lasciando spazio all’inserimento centrale di Perisic.

Una delle caratteristiche più lampanti del gioco nerazzurro è la ricerca del possesso palla. La qualità c’è, la velocità di circolazione della sfera meno, il che concede tempo agli avversari per posizionarsi in copertura. Nei casi in cui però il pallone viene fatto girare con intensità l’Inter diventa pericolosa: trova spesso sfogo sugli esterni per andare al cross e porta molti uomini all’interno dell’area di rigore avversaria (foto 3).

Foto 3: quando l’Inter riesce a far girare bene il pallone, porta molti giocatori nei pressi dell’area di rigore avversaria. In questo caso sono sei più Santon poco più arretrato.

Un atteggiamento propositivo che però presta il fianco alle ripartenze, un rischio che contro velocisti come quelli della Juventus potrebbe risultare decisivo. L’ottimo lavoro in copertura di Felipe Melo non è sufficiente quando non viene supportato dal rientro delle mezz’ali o degli esterni, perché i nerazzurri sono costretti ad affrontare pericolose situazioni di inferiorità numerica sulle fasce (foto 4).

Foto 4: quando Perisic non va in copertura, gli avversari trovano spesso la superiorità numerica sulle fasce. In questo caso Telles si trova a dover fronteggiare due avversari.

JUVENTUS CON LE IDEE CHIARE

La Juventus, dopo vari tentativi, sembra aver trovato equilibrio con un 1-3-5-2 che in fase di non possesso diventa un 1-4-4-2 con Pogba largo a sinistra e l’abbassamento di Evra sulla linea dei difensori. Al di là dei numeri, nelle ultime uscite i bianconeri hanno mostrato un efficace e insistito pressing sulla trequarti avversaria, reso possibile da una squadra più corta e compatta rispetto alle prime uscite stagionali. Questo consente ai bianconeri di accompagnare le azioni offensive con molti uomini senza rischiare eccessivamente in caso di ripartenza avversaria (foto 5).

Foto 5: la Juventus nelle ultime partite è riuscita a rimanere molto corta. In questa immagine otto giocatori sono nei pressi dell’area di rigore compreso Barzagli che andrà alla conclusione dai venti metri.

Sussistono ancora alcune incertezze. Nella partita contro il Bologna la Juve si è spesso allungata, ha concesso spazio tra le linee e ha permesso agli avversari di prendere palla e puntare la porta (foto 6).

Foto 6: quando i bianconeri si allungano l’avversario riesce facilmente a ricevere il pallone tra le linee e diventando pericoloso.

La squadra di Allegri, diversamente dall’Inter, quando subisce il pressing non disdegna una soluzione spesso messa in pratica volutamente, quella del lancio lungo dei difensori per la punta. Quando l’iniziativa funziona e l’attaccante di turno riesce a prendere palla i velocisti bianconeri Cuadrado e Dybala, accompagnati quasi sempre da Khedira, attaccano la linea difensiva avversaria mettendola in grave imbarazzo soprattutto se aggredita quando è alta (foto 7 e 8).

Foto 7 e 8: il Bologna contro la Juventus in alcuni tratti di gara ha provato ad alzare il proprio baricentro per andare a pressare sin dall’inizio dell’azione. Pronta la risposta bianconera con il movimento ad allargarsi di una punta e il lancio lungo di uno dei tre centrali.

ATTENZIONE AI COLPITORI DI TESTA BIANCONERI

Capitolo palle inattive. L’Inter nell’uscita di Marassi contro la Sampdoria ha sofferto molto sui calci d’angolo per gli avversari, passando dalla marcatura a zona a quella a uomo alla ricerca della miglior soluzione. Ciò che è parso evidente è una certa approssimazione nella marcatura, come in occasione di un “quasi gol” di Zukanovic lasciato completamente libero da Kondogbia (foto 9). Un particolare di cui tener conto nell’economia del match perché la Juveventus dispone di ottimi saltatori.

Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project).

Foto 9: calcio d’angolo per la Sampdoria, Kondogbia è troppo lontano dall’uomo che dovrebbe marcare (Zukanovic) che arriverà indisturbato a colpire di testa e sfiorare il gol.

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