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JUVENTUS MILAN: L’ANALISI TATTICA

I bianconeri si confermano duttili, cambiano modulo in corsa ma restano solidi in fase di non possesso. Mihajlovic ha provato ad alzare il pressing, senza efficacia.

L'articolo è realizzato con la collaborazione della piattaforma Wyscout

Allegri vince il big match dello Stadium al termine di una partita poco entusiasmante e ricca di errori tecnici. Tatticamente la sfida ha vissuto due fasi ben distinte in virtù del cambio di sistema di gioco effettuato dai bianconeri che sono passati dall’1-4-3-1-2 all’1-3-5-2 a cavallo tra il primo e il secondo tempo. Il Milan è rimasto stabile sul suo 1-4-3-3 dall’inizio alla fine, evidenziando difficoltà nello sfruttare le ripartenze. Vediamo nel dettaglio qualche elemento tattico fra i più rilevanti della partita.

 

LA JUVE PARTE COL ROMBO MA CAMBIA IN CORSA

Il tecnico bianconero – in dubbio fra 1-4-3-3 e rombo di centrocampo – ha optato per l’1-4-3-1-2 con l’inserimento nell’undici iniziale di Hernanes nella posizione di trequartista alle spalle di Mandzukic e Dybala. Il giovane argentino è stato quello che ha creato maggiori difficoltà alla retroguardia rossonera. I suoi movimenti ad abbassarsi hanno spesso liberato Sturaro per la sovrapposizione esterna e agevolato il posizionamento tra le linee di Hernanes (foto 1, 2 e 3).

Foto 1: Dybala si abbassa per ricevere il pallone, Antonelli lo segue. Esternamente si sovrappone Sturaro su cui è costretto ad andare a chiudere Montolivo.

Foto 2: Dybala riesce a girarsi verso l’esterno, serve Sturaro e poi attacca la profondità alle spalle di Montolivo. Antonelli cerca di chiudere.

Foto 3: l’uscita di Montolivo sull’esterno non viene coperta da nessun centrocampista rossonero ed Hernanes riesce a entrare in possesso di palla al limite dell’area avversaria avendo anche spazio per girarsi.

Mandzukic è invece rimasto alto a impegnare tutti e i due centrali difensivi avversari, in questo modo Allegri lasciato a Dybala la possibilità di svariare su tutto il fronte d’attacco, sfruttare i movimenti dei compagni e aggredire la profondità (foto 4). Il Milan ha giocato tutta la partita con il tridente, ma ha variato atteggiamento in relazione alla disposizione avversaria.

Foto 4: Hernanes si propone sull’esterno seguito da Alex. Si crea uno spazio tra il brasiliano del Milan e Romagnoli spazio nel quale Dybala si inserisce in velocità. Montolivo non chiude la linea di passaggio e Pogba riesce a servire l’argentino con una verticalizzazione.

IL MILAN HA PROVATO A PRESSARE ALTO

Fino a quando la Juve ha giocato con due punte più il trequartista, i rossoneri hanno per lo più aspettato gli avversari. Hanno lasciato l’impostazione a Chiellini e Barzagli per aggredire il pallone solo quando in possesso dei centrocampisti. Positiva, in questo senso, la prova di Kucka che è uscito spesso con i tempi giusti rubando palla e dando il via a transizioni potenzialmente insidiose. La compattezza in fase di non possesso dei padroni di casa, però, ha fatto sì che i rossoneri non arrivassero mai in superiorità numerica nei pressi dell’area di rigore e, anzi, fossero costretti a rallentare l’azione o forzare le giocate risultando così poco pericolosi (foto 5, 6 e 7). 

Foto 5: Barzagli cerca Hernanes che si è abbassato per dare il suo apporto alla costruzione della manovra. Kucka però è attento ed esce in pressing sul brasiliano.

Foto 6: lo slovacco recupera palla e fa partire la transizione del Milan alla quale partecipano Bonaventura, Cerci, Bacca e Niang.

Foto 7: Kucka scarica su Cerci che arriva in posizione di cross. In area di rigore però ci sono ben sette giocatori della Juventus contro soli tre del Milan.

Quando Allegri ha deciso di cambiare sistema di gioco, Mihajlovic ha chiesto ai suoi attaccanti di alzare il baricentro per cercare il tre contro tre nei pressi dell’area di rigore bianconera. Così facendo i rossoneri si sono allungati, il resto della squadra è rimasto alto e non ha supportato il pressing ultraoffensivo avviato dalle punte. Sull’altro fronte di gioco gli attaccanti bianconeri hanno goduto quindi di più libertà e spazi per ricevere e puntare la difesa avversaria, spesso in parità e qualche volta addirittura in superiorità numerica (foto 8, 9).

Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project). 

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Foto 8: La Juve si dispone con l’1-3-5-2, il Milan alza il pressing dei suoi attaccanti.

Foto 9: alla Juve basta una verticalizzazione palla a terra di venti metri per trovarsi con tantissimo spazio a disposizione da attaccare. Il Milan è spaccato in due, non riesce a recuperare e concederà ad Alex Sandro la conclusione.

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