Un blog al giorno

IL NUOVO VOLTO TATTICO DEL MILAN

Mihajlovic ha trovato un assetto di gioco, ancora in evoluzione, che garantisce ai rossoneri una fase offensiva più efficace e miglior equilibrio per affrontare le ripartenze avversarie.

L'articolo è realizzato in collaborazione con la piattaforma Wyscout

Dopo tre vittorie consecutive, il Milan si affaccia alla dodicesima giornata con uno spirito completamente diverso rispetto a quello di un paio di settimane fa. A rallegrare Mihajlovic non c’è solo la classifica, che vede i rossoneri finalmente nelle zone alte a 5 punti dalla vetta, ma soprattutto una compattezza ritrovata grazie alle scelte tattiche del tecnico.

Il Milan ha iniziato la stagione puntando forte sull’1-4-3-1-2, con il serbo convinto che fosse la scelta migliore in virtù degli uomini a disposizione in rosa. Dopo due mesi difficili il cambio: non più un trequartista, ma un tridente formato da giocatori con caratteristiche completamente differenti fra loro. E tra l’altro potrebbe non essere finita qui, visto che il progetto tattico di Mihajlovic mira a un 1-4-4-2 non appena Balotelli sarà in grado di fornire un’alternativa a Bacca e Luiz Adriano. Per il momento, però, limitiamoci ad analizzare come l’attuale sistema di gioco ha cambiato il volto dei rossoneri.

MIGLIOR SFRUTTAMENTO DELLE FASCE

In fase di possesso alcuni principi tattici sono rimasti invariati. L’avvio della manovra palla a terra e le veloci verticalizzazioni, unite agli inserimenti delle mezz’ali, sono tutt’ora dogmi imprescindibili per il tecnico rossonero. In precedenza, però, il Milan non sfruttava al meglio le fasce, non riuscendo ad allargare le maglie delle difese avversarie. Per sopperire a questa lacuna, Mihajlovic chiedeva ai terzini di giocare molto alti e ai tre di centrocampo di coinvolgerli nel giro palla (foto 1). 

1 De Sciglio si propone sulla sinistra mentre Montolivo scala sull’esterno per garantire copertura. Si crea spazio in mezzo al campo del quale i trequartisti avversari possono approfittare in ripartenza.

Questo ha portato spesso il mediano (Montolivo o De Jong) a scalare sull’esterno per dare copertura preventiva a De Sciglio (o Abate) e Antonelli, creando un “buco” in mezzo al campo che è stato più volte sfruttato dagli avversari in fase di ripartenza (foto 2). 

2 È successo a volte in passato che i due terzini non accompagnassero centrocampo e attacco in fase offensiva. Questo ha spesso creato una frattura tra linea di difesa e mediana che ha esposto i rossoneri.

La scelta attuale di giocare con due esterni alti di ruolo, consente ai terzini di gestire le proprie scorribande offensive con maggiore serenità e sicurezza, lasciando il vertice basso della mediana nella zona centrale del campo e garantendo maggiore equilibrio alla squadra. Contro la Lazio, che sugli esterni aveva due giocatori veloci e tecnici come Candreva e Felipe Anderson, gli esterni bassi hanno potuto concentrarsi maggiormente sulla fase difensiva, lasciando la fase offensiva al tridente supportato dagli inserimenti delle due mezz’ali. Fondamentali, in questo tipo di approccio, sono i continui cambi di gioco e non è un caso che il primo gol dei rossoneri a Roma sia nato proprio da un lancio da una fascia all’altra di Bonaventura per Cerci e il seguente attacco dell’area di rigore da parte di ben quattro giocatori: Bacca, Bertolacci, Kucka e lo stesso Bonaventura (foto 3).

3 Anche senza l’apporto degli esterni bassi, grazie al tridente il Milan riesce ad allargare la difesa avversaria. In questo caso, il cambio di gioco di Bonaventura per Cerci costringe Lulic a uscire sull’esterno, creando spazio in area di rigore dove si inseriscono quattro giocatori rossoneri.

PIÙ EQUILIBRIO NELLE TRANSIZIONI NEGATIVE

Una fase cruciale, ora più efficace grazie al cambio di modulo, è quella di transizione. Sin dall’inizio, contro il Perugia in Coppa Italia, le ripartenze veloci hanno fatto parte del disegno tattico di Mihajlovic, ma con troppi giocatori in posizione avanzata si sono trasformate in un’arma a doppio taglio. Col nuovo modulo i rossoneri hanno sempre quattro o cinque giocatori pronti al ripiegamento difensivo in caso di ripartenza avversaria. L’inserimento di Cerci, inoltre, sta dando al Milan nuove combinazioni nelle transizioni positive: l’ex Torino attacca molto la profondità e si trova a suo agio nel ricevere lanci lunghi per poi puntare l’uomo, l’area di rigore o l’esterno. Sarà interessante vedere come si svilupperà la gara contro l’Atalanta. I bergamaschi, presumibilmente, arriveranno a Milano con l’intento di rimanere chiusi per poi ripartire velocemente grazie alle doti atletiche e tecniche di Gomez e Maxi Moralez (o D’Alessandro). Inoltre, le ripartenze dei nerazzurri vengono spesso accompagnate da Kurtic, che tra i tre di centrocampo di Reja è quello più portato in fase offensiva (foto 4).

4 Nonostante la sconfitta contro il Bologna, nel primo tempo l’Atalanta è riuscita a creare diversi pericoli alla retroguardia rossoblù grazie alle combinazioni tra i tre attaccanti più Kurtic. In questo caso Denis attacca il primo palo e Kurtic si inserisce alle sue spalle, con Gomez pronto alla ribattuta fuori dall’area.

UN’ARMA IN PIÙ

Se il Milan non dovesse trovare subito il gol, la partita potrebbe complicarsi a causa della buona e solidissima fase difensiva nerazzurra, e questo potrebbe indurre Mihajlovic a far salire anche gli esterni bassi per cercare continue sovrapposizioni interne ed esterne. Esattamente come successo nella partita contro il Chievo, dove fu proprio il gol di un terzino (Antonelli) a decidere l’incontro. Rispetto ai clivensi, però, l’Atalanta ha più soluzioni in ripartenza e quindi non sarà facile per i rossoneri mantenere il giusto equilibrio fra i giocatori da utilizzare in fase offensiva e quelli da adibire alle coperture preventive.

Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project).

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

UNA GUIDA PER CHI ALLENA SUI CAMPI ARTIFICIALI
UNA GUIDA PER CHI ALLENA SUI CAMPI ARTIFICIALI
CALCIO E TRANSIZIONE: ALLENIAMO IL CALCIATORE A SCEGLIERE
CALCIO E TRANSIZIONE: ALLENIAMO IL CALCIATORE A SCEGLIERE
CALCIO, UTILIZZIAMO LE SUPERFICI PER INSEGNARE
CALCIO, UTILIZZIAMO LE SUPERFICI PER INSEGNARE
CALCIO E GIOVANI, LAVORIAMO SUBITO IN MODO INTEGRATO
CALCIO E GIOVANI, LAVORIAMO SUBITO IN MODO INTEGRATO

AGGIUNGICI SU FACEBOOK

DIGITAL MAGAZINE

ALLENARE IL GIOVANE PORTIERE

Un programma per ottimizzare i tempi di lavoro e il numero di contatti con la palla quando lavoriamo con più portieri. Una semplice proposta per chi allena nei settori giovanili.

SFOGLIA

Iscriviti su ALLFOOTBALL oppure esegui il LOGIN