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IL CALCIO SENZA PAURA DEL SASSUOLO

Nella partita di Genova la Samp di Montella presenta un 1-3-4-2-1 con grandi velleità offensive ma senz’anima. Trionfano organizzazione, tempi di gioco e spavalderia degli emiliani.

L'articolo è stato realizzato con la collaborazione della piattaforma wyscout

La Sampdoria non dà, contro il Sassuolo, cenni di ripresa dalla recente crisi di gioco e risultati e incassa la quarta sconfitta consecutiva, la terza da quando in panchina si è seduto Montella. In occasione di quest’ennesimo ko, però, grande merito va agli emiliani di Di Francesco. I neroverdi hanno dimostrato ancora una volta che dare continuità a un ottimo progetto e organizzare meticolosamente i sincronismi di movimento di reparto paga. Il Sassuolo ha denotato grande sicurezza nei propri mezzi e atteggiamento spavaldo. Montella, dal canto suo, ha apportato alla squadra alcune significative variazioni a carattere tattico ma non è riuscito ancora ad avere risposte confortanti, come vedremo. La nostra analisi parte dal gol che ha chiuso definitivamente la partita – quello del tre a zero per gli ospiti – firmato da Pellegrini al 38’ del primo tempo. In quest’occasione sono emersi tutti i limiti della Sampdoria in fase d’impostazione quando viene pressata alta dagli avversari.

 

EMILIANI VOTATI AL PRESSING ALTO E AI TAGLI

I blucerchiati, schierati in fase di possesso palla con un inedito 1-3-4-2-1, si sono mossi in generale troppo poco senza palla e i difensori hanno faticato a trovare sbocchi nella costruzione (foto 1). 

Foto 1: Silvestre è in possesso di palla ma non ha appoggi. Il Sassuolo è praticamente a uomo sui giocatori blucerchiati e costringerà il difensore al lancio lungo verso l’esterno Eder.

La pressione (molto alta) portata dalla squadra di Di Francesco ha costretto più volte al lancio lungo gli avversari il che ha favorito la riconquista emiliana già a ridosso dei cinquanta metri. Una volta perso il pallone i blucerchiati, messi in campo con un atteggiamento che voleva essere piuttosto offensivo, hanno fatto fatica a rientrare e a leggere i movimenti in profondità del Sassuolo, sincronismi collaudati ed effettuati con tempismi perfetti (foto 2).

Foto 2: Eder viene anticipato sulla linea di centrocampo e il Sassuolo recupera il pallone. Immediatamente si attivano i meccanismi offensivi con Floccari che si abbassa per ricevere il pallone creando dietro di sé lo spazio per l’inserimento di Laribi.

Il gol di Pellegrini è nato proprio da una combinazione concertata con Laribi al limite dell’area e la collaborazione di Floccari spostatosi in posizione più arretrata a fare loro spazio nel cuore dell’area di rigore blucerchiata (foto 3).

Foto 3: la sponda di Floccari premia l’inserimento dell’altro centrocampista Pellegrini a cui basta un uno due con Laribi per arrivare da solo davanti a Viviano e concludere.

SAMPDORIA IN DIFFICOLTÀ SULLE FASCE E POCO CONVINTA

Contro il Sassuolo i doriani hanno alternato la difesa a tre con quella a quattro, mostrandosi molto vulnerabili sulle fasce. Mezz’ali ed esterni d’attacco, infatti, non sono riusciti ad assorbire a dovere le continue sovrapposizioni dei terzini emiliani (foto 4).

Foto 4: Missiroli è in possesso di palla e Sansone, largo a sinistra, chiama il pallone. L’esterno della Sampdoria Lazaros non copre come dovrebbe e consente a Sansone di ricevere il lancio lungo all’interno dell’area di rigore.

Soprattutto dalla parte di Regini, la catena formata da Vrsaljko e Politano ha cercato e trovato sovente la superiorità numerica: il gol del due a zero è nato grazie a una sovrapposizione esterna del croato non seguita da nessun giocatore di casa (foto 5).

Foto 5: Soriano è in ritardo e non riesce a seguire la sovrapposizione di Vrsaljko su Politano, lasciando Regini in inferiorità numerica. Dal cross del croato nascerà il gol dello 0-2.

La poca attitudine al sacrificio dei padroni di casa è sintomo di un atteggiamento generale che preoccupa i tifosi al di là di tutti gli aspetti tattici. Troppo spesso i difensori sono stati costretti ad affrontare uno contro uno i tre attaccanti del Sassuolo, insidiosi perché rapidi e creativi. Ciò è accaduto anche in conseguenza del disegno tattico di Montella che prevedeva che Lazaros e Regini accompagnassero sistematicamente l’azione offensiva della squadra sulle corsie esterne. Contemporaneamente era previsto l’abbassamento di Cassano e l’inserimento in area dei due trequartisti Eder e Soriano a raccogliere i palloni provenienti dalla fasce (foto 6). La Samp ha però denotato scarsa condizione fisica e poca convinzione nei suoi mezzi finendo per diventare piuttosto sterile in fase di possesso e lenta in occasione dei ripiegamenti difensivi.

Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project). 

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Foto 6: in fase offensiva la Sampdoria ha portato spesso entrambi gli esterni i proiezione. Nell’immagine, Regini accompagna i tre giocatori offensivi in area di rigore. Anche per questo, le ripartenze del Sassuolo hanno spesso trovato impreparati i padroni di casa sulle corsie esterne.

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