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CALCIO: EURO 2016, LA SVEZIA

In possesso palla lavora bene con gli esterni in catena e quando si difende protegge i lenti centrali tenendo il baricentro basso. A tutto il resto… ci pensa Ibra.

L'articolo è stato realizzato in collaborazione con la piattaforma Wyscout

La Svezia ha faticato davvero molto per raggiungere questo Europeo. Terza nel suo girone, per ottenere la qualificazione ha dovuto battere la Danimarca in un doppio confronto di spareggio. Il ct Erik Hamren, per cercare di ottenere risultati soddisfacenti, ha dovuto rivedere tatticamente la squadra in corso d’opera. I cambiamenti adottati hanno funzionato, ma il dato inconfutabile è che si tratta di una nazionale "Ibrahimovic dipendente". L’attaccante ha realizzato ben otto dei quindici gol messi a segno, prendendo la squadra per mano anche nella doppia sfida con i cugini danesi, nella quale ha firmato tre reti. Gli scandinavi, pur mettendo in mostra dei giovani interessanti, hanno evidenziato molte carenze sia strutturali sia legate all’inesperienza.

 

DALL’1-4-3-3 ALL’1-4-4-1-1

Hamren ha iniziato schierando un 1-4-3-3, nel quale Ibra è stato utilizzato come prima punta centrale, ma di movimento per permettere tagli e inserimenti agli esterni alti. Successivamente il ct è passato a un classico 1-4-4-2 (che più spesso davanti diventa un 1-1) col suo campionissimo simbolo libero di svariare su tutto il fronte d’attacco (foto 1).

Foto 1: chiara in questo fotogramma la disposizione 1-4-4-2 svedese

Così facendo al fuoriclasse di origine slava è stata tolta l’incombenza di presidiare l’area ed è stato sfruttato il suo talento negli inserimenti, nell’impostazione della manovra offensiva e nella capacità di fornire assist ai compagni (foto 2).

Foto 2: Ibra in posizione di rifinitore, con un delizioso assist mette davanti alla porta Berg

Nell’1-4-4-1-1 così pensato, fondamentali sono i due esterni bassi, discreti in fase difensiva, ma soprattutto dotati di spiccate capacità da cursori di fascia, pronti al sostegno della manovra e all’affondo per il cross (foto 3).

Foto 3

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KALLSTROM, IL METRONOMO

Il centrocampo si avvale di un “volano” centrale, Kallstrom, che riesce a dare equilibrio alla squadra, accompagnato da un compagno in genere più di quantità che di qualità e da due esterni alti, che hanno facilità di corsa e ottima lettura dei tempi di inserimento, così come il centrale che affianca Kallstrom (foto 4).

Foto 4: un inserimento di Lewicki che da posizione centrale approfitta dell'uscita dell'esterno basso avversario e attacca la profondità in fascia.

Al movimento “dentro” di questi ultimi si accompagnano sovente le sovrapposizioni dei compagni bassi in catena. È una squadra che in fase difensiva sa disporsi corta e stretta, col baricentro medio alto, ma che non ha nelle sue corde la capacità o la volontà di pressare troppo avanzata, perché tende a proteggere i due centrali difensivi non velocissimi. Vista la statura della maggior parte dei suoi componenti, la Svezia può essere pericolosa su palle inattive indirette, senza dimenticare quelle dirette grazie alla presenza del solito Ibrahimovic, formidabile stoccatore.

 

Leggi le altre schede delle protagoniste di Euro 2016

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