CALCIO, EURO 2016: L’EIRE
Intensità, aggressività e dinamismo, senza grandi stelle: la Repubblica d’Irlanda fa di organizzazione, movimento e vigoria fisica la sua forza.
Mercoledì 8 Giugno 2016 | Angelo Pereni
L’Irlanda di Martin O’Neill, per ottenere la qualificazione, è dovuta passare dallo spareggio, come la Svezia. Nel turno da dentro o fuori ha sconfitto la Bosnia: gli slavi si sono dimostrati un insieme di buone individualità, mentre la squadra anglosassone ha avuto ragione basandosi sulla compattezza del gruppo, sull’organizzazione e sulle qualità fisiche dei suoi calciatori. L’Irlanda pratica un gioco molto intenso che prevede una interpretazione della fase difensiva solida, tanta sostanza e aggressività in mezzo al campo. Questo porta sì gli irlandesi a essere piuttosto fallosi ma anche a guadagnare frequenti riconquiste del pallone in zone di campo pericolose per chi le subisce (foto 1).
DUE LE DISPOSIZIONI SUL CAMPO
L’Eire attua un sistema di gioco che partendo da una disposizione di base costituita dall’1-4-4-1-1 e attraverso il grande movimento dei suoi giocatori offensivi (foto 2) si trasforma in un 1-4-2-3-1.
Il ruolo chiave l’hanno gli esterni alti che spostandosi compongono e scompongono i due moduli. L’undici di O’Neill pur non avendo giocatori di spiccate qualità individuali cerca, sempre, di giocare la partita attraverso movimenti mandati a memoria con grande intensità il che può, in certi frangenti, frastornare gli avversari (foto 3).
Foto 3: nel fotogramma un movimento combinato fra seconda punta e centrocampista che si inserisce nello spazio
Tutta la fase offensiva dipende dal gran dinamismo della prima punta che consente agli esterni alti, alla seconda punta e ai centrocampisti di trovare spazi per gli inserimenti e rendersi pericolosi in fase conclusiva.
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SENZA PALLA SA ATTENDERE O AGGREDIRE
In fase difensiva l’Irlanda, favorita dalla sua fisicità e dalla grande corsa, sa alternare la pressione alta a momenti di attesa nei quali tutta la squadra che si posiziona dietro alla linea della palla. In questi frangenti si esalta la disponibilità al sacrificio del collettivo (foto 4).
In definitiva, pur con le carenze tecniche e tattiche tipiche del calcio anglosassone è la classica formazione che con la sua intensità e caparbietà riesce a far giocare male qualsiasi avversario. È un undici che induce spesso all’errore grazie alla forte pressione che sa esercitare in ogni frangente della partita: i campioni del mondo della Germania, recentemente sconfitti per 1 a 0, ne sanno qualcosa.