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CHAMPIONS: LE CHIAVI TATTICHE DELLA FINALE

Le mosse tattiche di Luis Enrique e quelle di Allegri, ecco cosa ha funzionato e cosa no nella Juventus e nel Barcellona. L’analisi di Michele Santoni.

L'articolo è realizzato in collaborazione con la piattaforma Wyscout

Difficile commentare questa finale, soprattutto dopo aver analizzato così accuratamente entrambe le squadre nel pregara, troppe sfaccettature, tante cose già previste altre invece inaspettate. Una cosa è certa è stata una partita vera, una di quelle che ci ricorderemo a lungo, maschia, intensa senza tatticismi estremi. Giocate fantastiche da tutte due le parti, ma anche errori. Voglio rimarcare la parola errore, perché fa capire quanta tensione possa esserci attorno a un incontro come questo se anche extraterrestri come Messi, Pirlo, Buffon, Iniesta… mostrano il loro lato umano, e sbagliare è umano. Cambi di fronte, intensità, falli, conclusioni, gol annullati, uno spettacolo per tutto il calcio mondiale. In un momento nel quale la credibilità di questo sport fantastico si sta sgretolando questa partita è arrivata come una boccata d’ossigeno.

È ANDATA COSÌ

Non era difficile immaginare che sarebbe stata la squadra catalana a fare la partita e che la Juventus avrebbe giocato di ripartenza, proprio per questo spiace che nel momento migliore dei bianconeri (subito dopo il gol del pareggio) il Barcellona sia riuscito a tornare in vantaggio. I blaugrana, infatti, stentavano nel contrastare la manovra di Pogba e compagni. La Juventus stava gestendo la palla, occupava meglio il campo, sfruttava l’ampiezza e la partecipazione alla manovra era garantita da almeno 5-6 giocatori. Cosa che non era avvenuta nel primo tempo e ha permesso al Barcellona di essere padrone del campo (foto 1, 2 e 3).

Foto 1 - Subito dopo il gol del pareggio, conclusione di Pogba in porta. Vediamo Evra e Vidal a supporto in ampiezza.

Foto 2 - Juventus alla ricerca del gol del pareggio con Evra e Lichtsteiner attivi sugli esterni più Pogba pronto a inserirsi dietro la linea difensiva del Barcellona.

Foto 3 - Juventus alla ricerca del gol del pareggio con 6 giocatori, Pogba a dare ampiezza da una parte e Pereyra pronto ad attaccare la profondità.

CONFERME BLAUGRANA

Avevamo parlato delle soluzioni offensive d’attacco preferite dagli spagnoli. I movimenti a rientrare verso l’interno di Messi e Neymar, le sovrapposizioni sugli esterni di Alba e Alves, gli inserimenti di Iniesta e Rakitic e la concentrazione che provano a creare a limite dell’area per esaltare le loro doti di palleggio (foto 4).

Foto 4 - Neymar si accentra fuori dell’area per giocare in combinazione con Suarez. Poi andrà alla conclusione.

La partita inizia e dopo poco di più di tre minuti il Barcellona costruisce un azione perfetta che riassume il tutto, Rakitic riceve palla in area da Iniesta e insacca. Avevamo anche segnalato che questo Barcellona non è solo possesso palla, ma grazie a Suarez e Neymar cerca maggiormente la profondità rispetto al passato. Ciò è accaduto soprattutto nei momenti in cui la Juve s’è trovata a difendere con tutti e undici i giocatori nella propria metà campo senza mettere pressione sui portatori di palla (foto 5).

Foto 5 - Messi rientra palla al piede e Neymar attacca la profondità dietro le spalle di Liechtsteiner.

Per tutta la settimana precedente l’incontro, inoltre, si è ampiamente discusso di come si potesse fermare il trio delle meraviglie. Vanno quindi riconosciuti i meriti dei difensori della Juventus nel cercare di non concedere ai tre l’uno contro uno. Qualche sbavatura c’è stata, ma Buffon ha rimediato da grande campione, almeno fino al gol del secondo vantaggio (Foto 6).

Foto 6 - La Juve sbaglia le marcature preventive e lascia un 3 contro 3 difensivo. Bravissimo Bonucci a muoversi sulle traiettorie. Suarez andrà poi alla conclusione ma in questo caso è stato concesso il male minore.

GLI ACCORGIMENTI TATTICI DI LUIS ENRIQUE

Da appassionato di tattica ovviamente ho attentamente osservato la gara alla ricerca di qualche particolare accorgimento studiato dall’ex allenatore della Roma.

La prima cosa che ho notato è stata la ricerca sistematica dei cambi di gioco dalla fascia destra a quella sinistra da parte di Messi. L’obiettivo era la ricerca di Neymar o Jordi Alba, per tagliare fuori la difesa e il centrocampo avversari; mi è sembrata una scelta preparata ad hoc per questa partita (Foto 7).

Foto 7 - L’azione del primo gol del Barcellona, Messi trova, con un cambio gioco, Jordi Alba.

A proposito dell’argentino: durante la gara ha variato spesso la sua posizione rispetto alle ultime apparizioni, ha lasciato spesso Evra a marcare il vuoto e si è posizionato nei pressi di Pirlo in una zona più centrale per ricevere fra le linee (foto 8). Un aspetto che mi ha positivamente sorpreso sono le soluzioni adottate dal Barça sulle palle inattive. Sicuramente preparate accuratamente in settimana (foto 9 e 10).

Foto 8 - Messi lascia la fascia e si posiziona alle spalle di Suarez centralmente obbligando Pirlo a non salire.

Foto 9 - Punizione laterale con inserimento di Neymar dietro la barriera.

Foto 10 - Corner rasoterra di Rakitic con inserimento da fuori area di Jordi Alba.

PREGI E DIFETTI DELLA JUVENTUS

Nel primo tempo la squadra bianconera si è sicuramente ben comportata nella fase di non possesso. Ha provato a bloccare la costruzione avversaria, stando alta sulle rimesse dal fondo o ricompattandosi nella propria metà campo per recuperare palla e cercare la ripartenza. Da sottolineare il grande lavoro delle punte, Tevez e Morata, per ostacolare Busquets. L’unica nota negativa dei primi 45’ sta proprio nell’applicazione della transizione positiva una volta riconquistata palla. Troppe volte la scelta del primo o del secondo appoggio non è stata abbastanza precisa da garantire un possesso prolungato. Questo perché impedito dalla compattezza dei blaugrana ma anche dal carente utilizzo dell’ampiezza da parte degli juventini.  Le poche volte in cui la Juve è riuscita nell’intento s’è spinta pericolosamente nella metà campo avversaria (foto 11, 12, 13).

Foto 11 - Juventus in pressione alta, il che obbliga Ter Stegen alla palla lunga dove sicuramente i bianconeri erano più forti.

Foto 12 - Organizzazione in fase di non possesso dei bianconeri con tutti i giocatori in 25 metri e le due punte impegnate a schermare Busquets.

Foto 13 - Riconquista della Juventus, palla giocata in avanti e persa immediatamente; notiamo la mancanza di ampiezza da parte dei terzini nell’agevolare l’eventuale scarico.

IL RUOLO DELLE RIPARTENZE

Nella pre analisi avevamo rimarcato come le ripartenze sarebbero state elemento chiave del gioco bianconero. La Juventus ha sfruttato al meglio una delle prerogative degli spagnoli: intensa concentrazione di uomini attorno alla palla con le zone esterne attaccabili. Una volta superata la pressione centrale, i terzini si sono dimostrati vulnerabili perché più impegnati a proporsi offensivamente che a difendere. Inoltre nel momento in cui è stata attaccata la profondità la difesa del Barcellona ha fatto fatica a tenere la linea, lasciando spesso spazi utili per giocare o andare alla conclusione (foto 14 e 15).

Foto 14 - Pogba in ripartenza, notiamo in area l’ottimo movimento di smarcamento di Tevez. Il pallone non gli arriva per una questione di centimetri.

Foto 15 - Una ripartenza sempre sugli esterni, Pogba a sinistra, Morata a destra.

La squadra di Allegri, comunque, non ha giocato solamente in ripartenza, ma ha provato a sfruttare al meglio le fasce, creando superiorità numerica grazie sempre a una punta, un centrocampista e un terzino in sovrapposizione. Tutto ciò avvantaggiato dal fatto che Messi e Neymar si sono ben poco preoccupati della fase di non possesso. Il gol del momentaneo pareggio è nato proprio da una sovrapposizione di Lichtsteiner che con Marchisio ha messo in difficoltà Jordi Alba (foto 16, 17, 18 e 19).

Foto 16 - Vidal crea la superiorità numerica dietro le spalle di Jordi Alba.

Foto 17 - Tevez e Evra sulla fascia sinistra, mentre il movimento in profondità di Pogba blocca Dani Alves.

Foto 18 - Ancora un 3 contro 2 sulla fascia sinistra, ora è Morata con Marchisio ed Evra.

Foto 19 - Organizzazione in campo in fase di possesso dove vediamo su entrambe le fasce il tentativo di creare questa superiorità numerica a sinistra sono Evra e Vidal, a destra Tevez e Lichtsteiner.

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