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CALCIO, EURO 2016: IL BELGIO

Una squadra di talenti giunti a maturazione, ai quali nulla è precluso. La consueta e solida scuola tattica abbinata a calciatori dalle grandi qualità.

L'articolo è realizzato in collaborazione con la piattaforma Wyscout

Nove partite disputate, otto vittorie, un pareggio, 17 gol fatti e 3 subiti. Sono i numeri di tutto rispetto di una nazionale costruita nel tempo, che ha lavorato tanto a livello giovanile e che sta raccogliendo i frutti di investimenti passati. La rosa belga presenta età media bassa e, nonostante ciò, un buon tasso di esperienza maturato dai suoi calciatori nei migliori club del continente. Per questo i giovani di Wilmots non temono le responsabilità di giocare partite importanti. Il ct può schierare una squadra molto dinamica, capace di alternare diversi elementi e schemi di gioco passando dall’1-4-3-3 all’1-4-2-3-1, i sistemi ideali per i giocatori in rosa (foto 1). 

Foto : il Belgio chiaramente disposto coll'1-4-2-3-1

Volendo, però, sa adattarsi anche a un più pragmatico 1-4-1-4-1. Il Belgio dispone di qualità tecniche, acume tattico e capacità fisiche che gli permetteranno di affrontare al meglio e da protagonista un torneo stressante come l’Europeo.

 

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NESSUN VERO PUNTO DEBOLE

La difesa vanta un ottimo portiere, dotato di grande sicurezza e personalità come Courtois (Chelsea) e un’alternativa altrettanto valida, Mignolet del Liverpool. Il centro della retroguardia è indebolito dall’assenza dell’infortunato Kompany (Manchester City) ma il reparto, grazie anche ai due esterni capaci sia di dare ampiezza alla manovra in possesso palla sia solidità quando si tratta di stringere, è affidabile. Il centrocampo è formato da una schiera di talenti bene assortiti. Wilmots ha solo l’imbarazzo della scelta, è un reparto che sa dare qualità all’uscita della palla, ma anche rompere il gioco degli avversari per far ripartire le transizioni. Ottima la capacità dei mediani di attaccare gli spazi senza palla, ma non viene sottovalutata la soluzione del tiro dalla distanza (foto 2 e 3).

Foto 2: in transizione positiva la squadra di Wilmots non ha timori ad attaccare la profondità anche con quattro giocatori

Foto 3: Fellaini si sgancia e si posiziona a fare la seconda punta, un esempio di come Wilmots possa permettersi anche agevoli rotazioni di ruolo

IN ATTACCO TANTA QUALITÀ

I tre a sostegno sono giocatori di alta qualità. La vera forza offensiva della squadra, considerata da centrocampo in avanti una delle più forti al mondo, sta proprio qui. I due esterni alti sono vere e proprie ali (Mertens e presumibilmente Hazard), bravi tecnicamente nella visione di gioco e nei duelli individuali, ma anche pronti ai ripiegamenti difensivi. A loro fa da perno un “playmaker” che sa interpretare entrambe le fasi di gioco. Completa lo scacchiere una punta di peso (a scelta fra Bentekè, Lukaku e Origi), con ottima tecnica individuale e che oltre a saper legare con la squadra sa finalizzare. La qualità tecnica e tattica della rosa consente al ct di adottare spesso rotazioni di posizioni in campo che sono in grado di mettere in difficoltà chiunque. Il credo del Belgio è “osare” prendendo in mano il gioco e, una volta persa la palla, attingere a tutto il pragmatismo tattico della sua storica e rinomata scuola.

 

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