CALCIO: LA FINALE DI EURO 2016
Francia e Portogallo si affrontano allo Stade de France, in palio il titolo continentale. L’analisi tattica, pregi e difetti delle due squadre.
Sabato 9 Luglio 2016 | Antonio Tramontano

C’è grande attesa per la finalissima dei campionati europei di Francia 2016 tra i padroni di casa e il Portogallo. Il ct francese, Didier Deschamps, che nelle prime partite della competizione ha adottato l’1-4-3-3, dovrebbe optare per l’1-4-2-3-1 che in fase di non possesso si trasforma in un 1-4-4-2 con le punte schierate in orizzontale, un modulo che nelle ultime due uscite gli ha garantito maggiore solidità (figura 1).
Il Portogallo di Fernando Santos dovrebbe rispondere con un 1-4-1-3-2 e i suoi continui interscambi di posizione tra i tre centrocampisti (figura 2).
LA FRANCIA PREDILIGE LE RIPARTENZE
La Francia, come abbiamo visto anche in semifinale, contro squadre di una certa caratura tiene tutti gli undici sotto la linea della palla e i reparti di difesa e centrocampo molto stretti ma evita di abbassarsi eccessivamente e attua sistematicamente la tattica del fuorigioco. In fase di possesso predilige la ricerca dei trequartisti, veloci e forti nell’uno contro uno. I padroni di casa sono pericolosissimi in transizione offensiva, dopo il recupero palla il primo passaggio è sempre diretto alla punta Giroud o al trequartista centrale Griezmann. Questi in fase di non possesso si smarca in zona di rifinitura per ricevere e ripartire sostenuto dagli esterni grazie alla sua velocità palla al piede (figura 3).
PORTOGALLO, POSSESSO E ROTAZIONI OFFENSIVE
Il Portogallo dovrebbe recuperare il suo pilastro difensivo Pepe che ha saltato la semifinale contro il Galles per via di un infortunio muscolare. La squadra predilige il possesso palla prolungato attendendo il momento giusto per servire gli attaccanti Cristiano Ronaldo e Nani che preferiscono smarcarsi in fascia e ricevere palla al piede. Contemporaneamente i centrocampisti si inseriscono per via centrale (figura 4).
La Francia sembra essere favorita sia per la duttilità tattica dimostrata nelle sei gare precedenti sia per la forza dei singoli. Se il Portogallo nello svolgimento delle sue azioni appare un po' “Ronaldo dipendente” visto che si affida spesso alle giocate del suo fuoriclasse, i padroni di casa hanno la possibilità di andare a rete con molti uomini. Il Portogallo non dispone di una punta “vera” in grado di poter far salire la squadra nei momenti di difficoltà, mentre la Francia si può affidare a un Giroud che riesce sia a fungere da punto di riferimento alto sia a far sentire la sua presenza in area per ricevere i cross provenienti dall’esterno.
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