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IMPARIAMO A SALTARE IL DIFENSORE

In questo esercizio guardiamo e ascoltiamo Maurizio Ganz: consigli ed errori, su tecnica e tattica individuale, da non commettere quando si attacca l’area di rigore.

L’attaccante si avvicina all’area di rigore, punta il difensore, legge il suo comportamento, fa la sua scelta… Nel video potete ascoltare i consigli di Maurizio Ganz: il tema è quello dell’uno contro uno in situazione frontale. Simuliamo, facendo partire la manovra dal portiere che appoggia al compagno per impostare, una perdita di possesso dovuta a un passaggio sbagliato o a un pallone intercettato in mezzo al campo dagli avversari. In questa prima parte (ci sarà un seguito sullo stesso argomento con i consigli di Paolo Tramezzani per i difensori) ci concentriamo sul comportamento della punta per superare l’avversario e fare gol o tramutare l’azione in un vantaggio importante per i suoi compagni di squadra.

 

CON PORTA E PORTIERE È MEGLIO

Abbiamo appositamente pensato esercizi che comprendono la presenza del portiere. L’uno contro uno si può allenare in diversi modi, alcune esercitazioni (quelle aspecifiche sono trattate nella nostra sezione “alleniamoci insieme”) possono essere svolte con diversi obiettivi oltre a quello di segnare. Pensiamo al superamento di una linea di meta o all’ingresso in una zona prestabilita che il difensore deve proteggere. D’altro canto, come spiega Maurizio Ganz nel corso del video, per chi attacca il duello può generare altri tipi di vantaggi. Creare le condizioni per effettuare un traversone o smarcare un proprio compagno meglio piazzato, conquistare un calcio di punizione o un calcio di rigore.

Lavorare in una situazione più realistica, con porta e portiere, permette inoltre di poter integrare il proprio lavoro con quello del preparatore dei numeri uno. Il duello davanti a lui è una situazione che, in carriera, il nostro portiere dovrà affrontare più volte (vedi il blog dedicato a cura di Apport).

Se poi non si ha nessuno che lavori nello specifico, coinvolgeteli a maggior ragione nell’esercitazione. In tal modo li abituate a interagire con i difensori e potete correggerne gli eventuali errori tattici. Ovviamente dalla cosa traggono vantaggio anche i duellanti, ambedue vengono stimolati a sviluppare “la visione della porta”; l’attaccante per averne il più possibile a disposizione, il difensore perché deve sempre spostarsi in relazione alla posizione dei pali e del movimento di palla e attaccante.

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Un programma per ottimizzare i tempi di lavoro e il numero di contatti con la palla quando lavoriamo con più portieri. Una semplice proposta per chi allena nei settori giovanili.

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