Un blog al giorno

CALCIO: LA RICERCA DEGLI EQUILIBRI DI SQUADRA

Come far giocare assieme tre giocatori offensivi? I consigli di Renzo Ulivieri all’Asd Filvilla per non perdere equilibrio e uomini in fase di non possesso.

A campionato iniziato e benché le prime partite siano state soddisfacenti rimane, da parte nostra, la ricerca continua del miglioramento. L’idea è di cercare di sublimare le caratteristiche e le qualità dei giocatori di cui dispone la squadra. Nel nostro specifico caso abbiamo un reparto offensivo ricco e di qualità. Per non rinunciare a schierare più attaccanti possibili e allo stesso tempo mantenere il necessario equilibrio di squadra ero partito utilizzando un trequartista e due attaccanti. Dalla squadra mi sono però giunti dei mugugni, soprattutto dai giocatori con caratteristiche spiccatamente offensive ai quali veniva chiesto giocoforza di sacrificarsi anche in copertura. Dal confronto con alcuni di loro ho iniziato a ragionare sulle possibili soluzioni per poterne schierare almeno tre garantendo i necessari equilibri e poi ho chiesto consiglio a Renzo Ulivieri, nostro tutor in questa avventura. Ne è scaturita una conversazione ricca di spunti e possibili soluzioni.

 

LE SOLUZIONI CI SONO È COMPITO DEL TECNICO TROVARLE

«Se hai dei giocatori bravi - mi ha spiegato Ulivieri - vanno fatti giocare, siamo noi che dobbiamo trovare la soluzione per metterli in campo e al contempo avere equilibrio, parti da questo.» Trovandomi completamente d’accordo ho iniziato a riflettere e tenendo conto delle caratteristiche dei nostri attaccanti, le opzioni che ho valutato come migliori sono state due: giocare col classico tridente oppure con due mezze punte e un attaccante centrale.  «Se giochi con tre punte – l’indicazione di Ulivieri - intanto devi scegliere cosa fare, se pressare alto oppure chiuderti. Se pressi su palla esterna l’attaccante di riferimento attacca la palla e quello sul lato opposto si inserisce fino all’altezza del centrale sul suo lato (figura 1).

Figura 1: tre punte in pressing con la punta esterna di riferimento in pressione sulla palla e quella opposta che stringe alla stessa altezza del centrale più lontano dalla palla (il giocatore blu cerchiato in figura).

Se invece decidi di coprirti puoi abbassare entrambi gli attaccanti esterni a ottenere una linea di cinque giocatori a centrocampo.» (figura 2)

Figura 2: le punte esterne si abbassano per formare una linea a cinque giocatori nella zona mediana, di conseguenza la punta centrale si abbassa anch’essa per tenere la squadra corta in non possesso.

LA PRESSIONE ALTA CON DUE PUNTE E UN TREQUARTISTA

«Se opti per l’altra alternativa i movimenti sono due, a seconda della situazione. Se la mezza punta di riferimento è sufficientemente vicina al terzino esce lui e si ricreano le condizioni di pressing del tridente di cui abbiamo parlato in precedenza (figura 3).

Figura 3: una delle due mezze punte è sufficientemente vicina al terzino e può uscire in pressione gli altri si muovono come nell’esempio in figura 1

Se la mezza punta è lontana il centrocampo scorre, la palla esterna la attacca la mezz’ala con la mezza punta sul lato opposto che scala sulla linea dei centrocampisti (figura 4).

Figura 4: la mezza punta di riferimento è troppo lontana dal terzino e rimane dentro a chiudere una linea di passaggio centrale, la mezz'ala sul lato forte va ad attaccare il terzino e il centrocampo scorre con essa dando vita a una rotazione che si conclude con la mezza punta più lontana dalla palla che si abbassa ed entra nella linea dei centrocampisti.

In pratica si esegue una rotazione che ti porta a difendere con una linea di quattro giocatori permettendo alle mezze punte di non rincorrere mai ed evitare corse lunghe e dispendiose. In entrambi i casi in questo modo, nota bene, i giocatori devono coprire distanze al massimo di 15 metri.»

 

COME LI COINVOLGIAMO NELLE SCELTE?

Un ulteriore dubbio sul quale mi sono confrontato era inerente la gestione della comunicazione con i ragazzi. In quesi casi cerco di renderli consapevoli che le soluzioni, a livello tattico, esistono. Quello che mi preoccupa ancora è quanto siano loro disposti ad accettare di fare quel che c’è da fare per metterle in atto. Mi devo soffermare per spiegare bene il tutto? «Certamente! – mi ha rincuorato con convinzione Ulivieri - parlaci e spiega. Dì loro che la prima partita è andata bene e che la squadra ha avuto un grande equilibrio.  Un equilibrio che non potete perdere e che dovete mantenere a prescindere dai giocatori che scendono in campo. Dì loro che tu vuoi schierare più attaccanti possibile. Io ho avuto, assieme, Baggio e Kolivanov, due che non erano granché disposti ad accettare compiti difensivi. Gli dissi: signori non vi chiedo di rincorrere o coprire mezzo campo ma almeno quindici metri me li dovete fare: non possiamo permetterci di rimanere sempre in tre davanti... vedrai che capiranno.»

 

Leggi gli altri post e guarda le altre esercitazioni a cura di Francesco Leone

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

UNA GUIDA PER CHI ALLENA SUI CAMPI ARTIFICIALI
UNA GUIDA PER CHI ALLENA SUI CAMPI ARTIFICIALI
LA MOBILITÀ GENERALE NEL CALCIO
LA MOBILITÀ GENERALE NEL CALCIO
I GIOCHI MOTORI PER LA SCUOLA CALCIO
I GIOCHI MOTORI PER LA SCUOLA CALCIO
CALCIO, GIOCHI DI POSIZIONE E ALLENAMENTO
CALCIO, GIOCHI DI POSIZIONE E ALLENAMENTO

AGGIUNGICI SU FACEBOOK

DIGITAL MAGAZINE

ALLENARE IL GIOVANE PORTIERE

Un programma per ottimizzare i tempi di lavoro e il numero di contatti con la palla quando lavoriamo con più portieri. Una semplice proposta per chi allena nei settori giovanili.

SFOGLIA

Iscriviti su ALLFOOTBALL oppure esegui il LOGIN