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CALCIO, GIOVANI E TECNICA APPLICATA

Senza l’esperienza del gesto tecnico legato a un obiettivo il calciatore non può crescere. I fondamenti scientifici e una progressione sul controllo orientato.

Quante volte ci troviamo di fronte un giovanissimo calciatore che sa fare centinaia di palleggi, che ha nel proprio bagaglio tecnico un buon numero di finte e ci viene da dire… che bravo! Capita poi che si debba constatare, in partita, che lo stesso bambino non sia efficace perché una sua veronica fatta nel momento e nel posto sbagliato non regala benefici allo sviluppo del gioco della squadra. Siamo sicuri quindi che alcune evidenti qualità tecniche siano le sole condizioni necessarie per poter essere un buon attore del film di un una partita di calcio? È giusto farsi delle domande che, attenzione, non hanno necessariamente risposte assolute. Il mio intento è porre l'attenzione non solo sull'importanza del rapporto giocatore pallone (contatto piede – palla che ritengo la base su cui lavorare) ma su quella di relazionarsi con le infinte situazioni che il calciatore si troverà ad affrontare sul campo.

 

DAL DOMINIO DELLA PALLA ALLA TECNICA APPLICATA

A livello coordinativo e di sensibilità il dominio della palla va senz’altro allenato. L'obiettivo principale inizialmente deve essere quello di creare nel giocatore confidenza con l'attrezzo che utilizzerà durante la partita. Ma spesso ci focalizziamo molto (anche troppo) su come si esegue un gesto tecnico tralasciando una componente fondamentale: perché proprio quello e perché in una determinata maniera? Spieghiamo al giovane come effettuarlo con correttezza ma è anche necessario fargli capire perché, aiutandolo a prendere informazioni dal contesto.

 

LA SCIENZA CI VIENE IN AIUTO

La scienza ha dimostrato che in fase di apprendimento motorio e tecnico è utile, oltre a stimolare canali visivi, uditivi, tattili e cinestesici, aggiungere l'osservazione dell'azione in modo che il ragazzo possa, attraverso i neuroni a specchio, ricreare l'idea tecnica motoria finalizzata al raggiungimento del proprio obiettivo. Lavorare sui fotogrammi che il ragazzo crea nel suo sistema mnemonico, in modo che focalizzi la gestualità tecnica migliore per poter risolverla, aiuta lo stesso a gestirla meglio e più velocemente.

 

GESTO TECNICO IN FUNZIONE DI?

Gesto tecnico in funzione di... questo è il concetto. Dobbiamo creare esercitazioni utili, efficaci, intense finalizzate al miglioramento dell'esecuzione tecnica e orientate alla risoluzione del contesto. Noi abbiamo il compito di dare ai giocatori gli strumenti giusti per risolvere una situazione, un bisogno, una necessità, ma dobbiamo anche fare in modo che il ragazzo le riconosca. Così potrà applicare il gesto tecnico contestualizzandolo. Il giocatore pensante è colui che riconosce, attraverso il proprio vissuto (esperienze fatte in partita ma soprattutto in allenamento), una situazione di gioco e mette in atto una serie di processi tecnico - motori finalizzati alla risoluzione positiva di tale situazione. Più avremo lavorato sul giocatore nell'identificazione del problema più veloce sarà la risposta sia a livello tecnico che motorio.

 

CONCLUSIONI

Per creare giocatori pensanti e performanti per il contesto in cui vengono calati, dobbiamo necessariamente far loro:

  • riconoscere la situazione di gioco;
  • attivare il corpo per eseguire una corretta azione tecnico-motoria (il come arrivo sulla palla, tema che approfondiremo);
  • eseguire un gesto tecnico finalizzato alla risoluzione dello stato di necessità che la situazione di gioco ha creato.

In alternativa possiamo continuare a insistere con esercitazioni analitiche decontestualizzate finalizzate a creare ottimi freestyler da consegnare direttamente a qualche spot pubblicitario o giocoliere di strada: sempre belli da vedere per la gioia dei passanti ma che all’atto pratico, nel calcio, servono a poco. Vi propongo, allora, a titolo esemplificativo una semplice progressione di esercizi per allenare lo stop orientato pensata soprattutto per i giocatori deputati a giocare in fascia. L’ideale sarebbe collocare le aree di lavoro così come le vedete in figura a ridosso della linea laterale, fra limite dell’area di rigore e linea di centrocampo.

 

ESERCITIAMO LO STOP ORIENTATO AD APRIRE E A CHIUDERE

Clicca sull'immagine per aprire la scheda completa dell'esercizio

ESERCITIAMO LO STOP ORIENTATO A ELUDERE LA PRESSIONE

Clicca sull'immagine per aprire la scheda completa dell'esercizio

Realizzato con la collaborazione di Mauro Coltrini

Leggi gli altri post a cura di Christian Botturi

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