ATTACCHIAMO LE DIFESE SCHIERATE
I principi di base e due esercitazioni per imparare a superare i difensori avversari in base alla disposizione e all’atteggiamento tattico.
Giovedì 12 Novembre 2015 | Christian Botturi
Se siamo in grado di costruire dal basso e sappiamo gestire efficacemente il possesso palla offensivo (vedi gli argomenti che abbiamo trattato nei post precedenti) abbiamo creato i presupposti per attaccare la linea difensiva avversaria. L’obiettivo principale è portare un nostro giocatore a puntarla palla al piede. Per fare in modo che la finalizzazione della manovra non sia frutto del caso, ma dell'abilità dei nostri giocatori ai quali dobbiamo insegnare a riconoscere le azioni da intraprendere in funzione dell’atteggiamento adottato dagli avversari.
UNA PREMESSA
Va rimarcato un concetto basilare: a ogni movimento della palla corrisponde quello di ogni singolo giocatore. Il calciatore “pensante” quindi è colui che riconosce, codifica il comportamento degli avversari e sa utilizzare gli strumenti che ha appreso negli allenamenti per agire di conseguenza. A prescindere dal numero di giocatori che compongono una linea difensiva, la prima lettura da fare, per la punta, consiste nel riconoscere se è alta o bassa. In pratica, nel verificare in quale zona del campo gli avversari iniziano a difendere.
LINEA DIFENSIVA ALTA
Una linea difensiva è molto alta se gioca sulla metà campo o vicino a essa, e l’atteggiamento di chi la compone sarà orientato a giocare sugli anticipi, cercando la riconquista immediata della palla. Lo spazio lasciato libero dietro i difensori è la profondità ed è la zona di campo che le nostre punte devono attaccare. In quest’ottica son due le capacità da allenare: la corsa in profondità senza palla (attenzione ai tempi e a non finire in fuorigioco) e gli inserimenti dei centrocampisti per i quali, in questo caso, le punte fungono da sponde.
LINEA DIFENSIVA BASSA
Una linea difensiva molto bassa (quattro difensori che scappano su palla scoperta per esempio) implica un atteggiamento orientato a stare compatti e a non concedere la profondità. Per farlo la linea arretra preventivamente rispetto all’azione avversaria ed esce in pressione solamente nei pressi dell’area di rigore o poco più avanti. Tendenzialmente questa è la scelta adottata quando si dispone di lenti e quindi prudenti perché devono essere in grado di assorbire palloni filtranti e lanci in profondità che altrimenti non riuscirebbero a gestire. Lo spazio lasciato libero da difese basse è quello che c'è tra la palla e l'inizio della linea avversaria. I due principali attacchi da adottare contro questo atteggiamento sono effettuati attraverso una corsa “a tagliare” centrale e a staccarsi dai difensori, o cercando di guadagnare il più velocemente possibile campo in modo da avvicinarsi all’area di rigore e crearsi l’opportunità del tiro dalla distanza.
DUE ESERCIZI PRATICI
Vi propongo ora due esercizi utili per insegnare ai propri giocatori offensivi come comportarsi contro difese alte e basse.
Esercizio 1: lavoro analitico per attaccare le linee alte e basse (clicca sull'immagine per aprirne la scheda completa)
Esercizio 2: esercitazione in situazione per attaccare linee alte e basse (clicca sull'immagine per aprirne la scheda completa)
LINEA DIFENSIVA APERTA
Una linea difensiva (alta o bassa) può essere aperta perché concede molto spazio tra i propri componenti, esempio tra centrale difensivo ed esterno basso o tra centrale difensivo e centrale laterale di una difesa a tre. Chi attacca, oltre alle soluzioni viste in precedenza, può aggredire anche quello spazio erroneamente lasciato scoperto.
LINEA DIFENSIVA CHIUSA O COMPATTA
Una linea difensiva compatta non concede passaggi filtranti centrali perché i suoi componenti tendono a giocare molto vicini l’un l’altro ma lascia spazio a giocate sugli esterni. È la disposizione più difficile da penetrare se non si hanno grandi individualità in attacco. Linee ben organizzate vanno fatte muovere per sbilanciarle o vanno attaccate cercando la superiorità numerica sugli esterni mediante sovrapposizioni e tagli. Se si hanno giocatori molto abili nell’uno contro uno si possono utilizzare anche giocate individuali finalizzate a creare la superiorità numerica.
CONCLUSIONI
Per insegnare ai giocatori a leggere una linea difensiva occorre partire dalle basi e cioè:
- riconoscere uno spazio da occupare, da attaccare o da creare;
- riconoscere dove può essere giocata la palla;
- saper leggere la propria posizione in relazione a quella degli avversari e dei compagni e nel caso arrivi la palla scegliere se trasmetterla o condurla.
Scritto con la collaborazione di Mauro Coltrini – Leggi gli altri articoli del blog
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