CALCIO: INTENSITÀ E TECNICA DI BASE
Il primo controllo orientato alla giocata successiva e la corretta gestione di spazi e tempi: l’intensità legata alla tecnica.
Domenica 27 Marzo 2016 | Alessandro Musicco
Migliorare l’intensità, come abbiamo evidenziato nei post precedenti, passa in modo importante dallo sviluppo individuale della tecnica di base. L’esecuzione funzionale ed efficace di un gesto nasce invece dall’analisi del gioco. Non esiste un momento della partita nel quale la palla si ferma che non sia una ripresa dell’azione. Oserei dire che la dicitura storica di “stop” viene oggi completamente sostituita da “ricezione”. Ogni gestione della palla (per permettere un gioco veloce e ad alta intensità) deve derivare da un primo controllo orientato verso una ulteriore giocata, la più rapida possibile. Nel mio lavoro per le nazionali giovanili questa è la prima qualità tecnica che viene osservata. Il controllo non va confuso con la sensibilità dei piedi, sicuramente molto utile, ma che se non è funzionale a una soluzione veloce e correlata, non risulta di qualità. Da queste osservazioni nasce l’idea di come istruire e allenare la tecnica di base. Scomponiamo le caratteristiche necessarie ad analizzare i diversi requisiti di un calciatore e analizziamo come intervenire su di essi. L’aspetto tecnico di un gioco ad alta intensità prevede:
- conoscere e saper eseguire correttamente tutti i gesti della tecnica di base del gioco del calcio;
- avere sensibilità cinestesica negli arti inferiori, qualità di equilibrio dinamico e conoscenza del proprio corpo, qualità sviluppate al meglio nell’età d’oro (6 - 12 anni);
- saper ricevere con un primo controllo sempre orientato a una giocata immediata e a una efficace capacità di copertura della palla dall’avversario. Non basta controllare il pallone, ma serve avere dominio del proprio corpo in ogni situazione di equilibrio (nel calcio quasi sempre precario).
- conoscere il tempo della giocata. Se pensiamo alla formula della velocità (v = s/t), è necessario agire sulle due varianti, ovvero la conquista di molto spazio o la diminuzione del tempo. Saper agire su questi due parametri e saper scegliere nelle cosiddette giocate sul corto o sul lungo danno la possibilità di velocizzare e aumentare l’intensità del gioco.
- richiamando il principio tattico di difendere avanzando e cercando sempre la riconquista della palla come comportamento generale, diventerà vincolante, nella ricezione, attaccare sempre il pallone leggendo correttamente traiettorie e tempi. Occorre inevitabilmente sviluppare nell’età d’oro caratteristiche come coordinazione spazio temporale in funzione di aree di lavoro o attrezzi in generale.
LA PROGRESSIONE DI LAVORO
Il modello funzionale dell’allenamento prevede quindi esercitazioni di tecnica che non devono essere statiche, ma devono essere messe sempre in situazione di gioco. L’allenatore interviene su distanze, traiettorie e presenza degli avversari in funzione dell’età e delle capacità del giocatore. Per individuare il livello d’intervento,la progressione è quella classica:
- io e la palla
- io, la palla e l’avversario (1 contro 1)
- io, la palla, il compagno e l’avversario (2 contro 1)
- io, la palla, gli avversari e i compagni (dal 2 contro 2 al 4 contro 4).
PROPOSTE SUL CAMPO
Le proposte che seguono volutamente non prevedono la presenza degli avversari (o è praticamente passiva) per meglio comprendere i principi su cui si lavora. Inserire la pressione degli avversari sarà consequenziale in funzione delle abilità via via acquisite dai calciatori.
Esercitiamo il controllo orientato (clicca sull'immagine per aprire la scheda completa dell'esercizio)