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CALCIO: VALUTIAMO LE CAPACITÀ COGNITIVE

Come e quanto i nostri calciatori percepiscono le indicazioni che diamo loro dalla panchina? Un test per verificare parte del loro livello cognitivo.

Uno degli aiuti più importanti che gli allenatori forniscono ai propri giocatori e quello che arriva da bordo campo, dalla panchina, quando si cerca di spiegare loro a voce dove e come muoversi quando li vediamo in difficoltà o fuori posizione. Il sistema sensoriale umano però, per come è fatto, si basa principalmente su informazioni provenienti dall’apparato visivo. Durante l’analisi di situazioni dinamiche la vista rispetto a tatto, udito, olfatto e gusto ha un’importanza in rapporto superiore a 9:1. Questo vuol dire che suggerire in maniera generica giocate pur ai nostri occhi determinanti serve a poco. La nostra indicazione sul giocatore incide infatti nell’efficacia della sua giocata per una percentuale inferiore al 10% della stessa: sempre che i consigli siano trasmessi nei modi e nei tempi corretti.

 

SE DISORIENTATI COME REAGIAMO?

È quindi necessario adottare altri accorgimenti per combattere il disorientamento (leggi anche il post di apertura del blog) che, come si è visto, si manifesta attraverso insufficienti o eccessivi stimoli, responsabili di errate risposte fisiche, tecniche, tattiche e psicologiche.  Quando siamo disorientati si crea una reazione psicologica molto forte che influenza in negativo i tempi di decisione e la scelta da adottare sia essa tecnica o tattica. Ognuno di noi ha però una sua abilità di reazione e questa deriva dall’efficacia del proprio sistema orientativo e questa può essere misurata, “pesata”. Possiamo farlo in modo progressivo prima senza palla, poi con la palla e successivamente in base al ruolo svolto. Lo possiamo fare dando un valore a quanto influiscono gli stimoli visivi, uditivi e situazionali e adottare successivamente gli accorgimenti appropriati. L’obiettivo è poi rimisurarne il valore durante il percorso didattico, cioè a metà o a un quarto della stagione e sulla base di queste seconde stime modulare la programmazione dell’attività per il resto dell’annata e quella successiva.

 

MISURIAMOCI CON UN TEST

Ottenuti i dati e comparando i risultati (vedi il test sulla capacità orientativa nella sezione “Che giocatore sei?”) si potrà capire a quale delle due qualità siano imputabili i miglioramenti o le carenze evidenziate. Le due qualità di riferimento sono: la capacità orientativa di base, che corrisponde alla capacità di orientarsi individualmente (in assenza di stimolo disorientante improvviso e complesso) e quella relativa alla reazione al disorientamento, caratterizzata proprio dalla presenza di un elemento che disturba l’orientamento semplice. Ecco il test di riferimento, è necessario un foglio riepilogativo per squadra disegnato come in figura 1.

Figura 1

IL LABIRINTO COLORIMETRICO

(Clicca sull’immagine per aprire la scheda completa dell’esercizio)

Clicca sull’immagine per aprire la scheda completa dell’esercizio

Leggi gli altri post e guarda gli esercizi a cura di Alessandro Bubba e Paolo Tramezzani

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