CALCIO: VALUTIAMO LE CAPACITÀ COGNITIVE
Come e quanto i nostri calciatori percepiscono le indicazioni che diamo loro dalla panchina? Un test per verificare parte del loro livello cognitivo.
Martedì 4 Ottobre 2016 | Alessandro Bubba e Paolo Tramezzani

Uno degli aiuti più importanti che gli allenatori forniscono ai propri giocatori e quello che arriva da bordo campo, dalla panchina, quando si cerca di spiegare loro a voce dove e come muoversi quando li vediamo in difficoltà o fuori posizione. Il sistema sensoriale umano però, per come è fatto, si basa principalmente su informazioni provenienti dall’apparato visivo. Durante l’analisi di situazioni dinamiche la vista rispetto a tatto, udito, olfatto e gusto ha un’importanza in rapporto superiore a 9:1. Questo vuol dire che suggerire in maniera generica giocate pur ai nostri occhi determinanti serve a poco. La nostra indicazione sul giocatore incide infatti nell’efficacia della sua giocata per una percentuale inferiore al 10% della stessa: sempre che i consigli siano trasmessi nei modi e nei tempi corretti.
SE DISORIENTATI COME REAGIAMO?
È quindi necessario adottare altri accorgimenti per combattere il disorientamento (leggi anche il post di apertura del blog) che, come si è visto, si manifesta attraverso insufficienti o eccessivi stimoli, responsabili di errate risposte fisiche, tecniche, tattiche e psicologiche. Quando siamo disorientati si crea una reazione psicologica molto forte che influenza in negativo i tempi di decisione e la scelta da adottare sia essa tecnica o tattica. Ognuno di noi ha però una sua abilità di reazione e questa deriva dall’efficacia del proprio sistema orientativo e questa può essere misurata, “pesata”. Possiamo farlo in modo progressivo prima senza palla, poi con la palla e successivamente in base al ruolo svolto. Lo possiamo fare dando un valore a quanto influiscono gli stimoli visivi, uditivi e situazionali e adottare successivamente gli accorgimenti appropriati. L’obiettivo è poi rimisurarne il valore durante il percorso didattico, cioè a metà o a un quarto della stagione e sulla base di queste seconde stime modulare la programmazione dell’attività per il resto dell’annata e quella successiva.
MISURIAMOCI CON UN TEST
Ottenuti i dati e comparando i risultati (vedi il test sulla capacità orientativa nella sezione “Che giocatore sei?”) si potrà capire a quale delle due qualità siano imputabili i miglioramenti o le carenze evidenziate. Le due qualità di riferimento sono: la capacità orientativa di base, che corrisponde alla capacità di orientarsi individualmente (in assenza di stimolo disorientante improvviso e complesso) e quella relativa alla reazione al disorientamento, caratterizzata proprio dalla presenza di un elemento che disturba l’orientamento semplice. Ecco il test di riferimento, è necessario un foglio riepilogativo per squadra disegnato come in figura 1.
IL LABIRINTO COLORIMETRICO
(Clicca sull’immagine per aprire la scheda completa dell’esercizio)