CALCIO: ALLENIAMO LA LINEA DI DIFESA
I concetti essenziali che regolano il comportamento tattico dei difensori, i principi su cui si basano i loro movimenti e le esercitazioni correlate.
Martedì 2 Febbraio 2016 | Angelo Pereni
Corretta occupazione degli spazi e oculata gestione della superiorità numerica (a favore o a sfavore) sono i concetti chiave sui quali si basa una difesa ben organizzata. La linea difensiva deve parlare un linguaggio condiviso e univoco che le permetta di interpretare le diverse situazioni di gioco in modo chiaro per tutti. Non si tratta di mettere in pratica schemi preordinati, ma veri e propri concetti di gioco che si traducono sul campo in atteggiamenti interrelati fra un componente e l’altro della squadra. Occorre elasticità mentale, bisogna saper modificare i propri comportamenti in funzione di quelli dei compagni e saper riconoscere come e quando muoversi nel miglior modo e nel minor tempo possibile. Il principio di base è che in fase difensiva ci si muove in funzione della posizione della palla e degli avversari, ma lo si fa alla luce di un pensiero tattico condiviso fra tutti i componenti del reparto.
PALLA COPERTA E SCOPERTA
Uno dei principi su cui si basano i movimenti della linea di difesa è l’interpretazione della palla coperta o scoperta. Per palla coperta s’intende la situazione nella quale chi è in possesso non è in grado di giocare in verticale e in profondità, perché pressato da uno o più avversari. La palla si definisce scoperta quando invece il possessore ha libertà e tempo di effettuare un passaggio in profondità. Con palla coperta i due atteggiamenti da adottare sono restare in posizione o salire. Su palla scoperta si hanno diverse scelte e dipendono dalla qualità dei giocatori, dai concetti e dalla filosofia di gioco dell’allenatore. Una soluzione può essere quella di scappare per non concedere la profondità sia che la nostra linea difensiva sia in superiorità, in parità o in inferiorità numerica. In alternativa, si può rimanere alti e compatti riducendo lo spazio frontale a sé, ma rischiando d’essere “presi” alle spalle; in questo caso, in genere, sono più vulnerabili le zone laterali. Se si adotta questo atteggiamento, occorrono difensori coraggiosi dotati di grandi capacità atletiche e di lettura tattica “istantanea”. Devono fare scelte corrette, coordinate e prive di sbavature (esercizio 1).
LE SOLUZIONI INTERMEDIE
Ci sono poi atteggiamenti che si avvicinano più a una o all’altra situazione. Un esempio può essere “allungo e accorcio”: inizialmente scappo e se il possessore di palla tarda a verticalizzare mi alzo per mettere in fuorigioco gli avversari che hanno attaccato la profondità prendendoli in controtempo. Un atteggiamento molto spregiudicato, ma adatto solo a una linea difensiva affidabile, affiatata e che lavora assieme da tanto tempo è quello che, a prescindere dal comportamento del possessore di palla, “gioca” sistematicamente sul salgo–scendo. Alternando i due comportamenti si costringono gli avversari a continui adattamenti e si cerca di comandare il gioco anche in fase di non possesso. Ciò che influenza maggiormente le scelte della linea difensiva è ovviamente il numero degli avversari e il tipo di atteggiamento da loro assunto. La linea può decidere di marcare a uomo una o più punte con i compagni rimasti liberi che “scappano” per non concedere profondità e inserimenti da dietro. Nelle stesse situazioni si può decidere di salire tutti per lasciare la punta o le punte in fuorigioco oppure scappare tutti e poi risalire repentinamente per disorientare gli avversari, che intanto hanno attaccato la profondità. Nella lettura delle scelte tattiche da adottare molto importante è la posizione della palla e la distanza che intercorre fra il possessore e la linea difensiva. Se quest’ultima, con palla sulla sua trequarti, è posizionata sulla linea dell’area di rigore, non deve indietreggiare ma fare concentrazione, stringersi e porre attenzione a tagli e passaggi filtranti. Se invece la palla è distante dalla porta, la linea dovrebbe alzarsi per compattare la squadra (esercizio 2). La grande qualità di una difesa attenta è non essere statica fisicamente e mentalmente. La parola d’ordine è duttilità e se comprendere, a volte, è difficile, conoscere è necessario.