PORTIERI E ALLENAMENTO EFFICACE NEL CALCIO
Durante la partita di fine seduta può capitare che i portieri vengano poco sollecitati. Le indicazioni per rendere più efficace il loro coinvolgimento.
Venerdì 24 Febbraio 2017 | Andrea Pasquot
Nei precedenti post abbiamo visto come dare una connotazione più specifica alle diverse fasi dell’allenamento, riguardino esse lavori di tipo analitico o situazionale, in modo da coinvolgere i vostri portieri quando non vi sia un istruttore a essi dedicato. La parte della seduta solitamente dedicata al gioco, come è di solito la parte finale, può essere anch'essa valorizzata in tal senso inserendo degli elementi specifici del ruolo. Terminata la progressione attivazione – analitico – situazione la partita è di solito concepita come una fase di svago o di scarico, in cui si lasciano i giocatori liberi di esprimersi senza regole troppo rigide o obblighi tecnici da soddisfare. È in questa fase che il portiere, a meno che che non lavoriate in campetti di dimensioni ridotte, non è sufficientemente sollecitato. Anche in questo caso con pochi accorgimenti, può completare anch'egli la seduta in modo più funzionale ai suoi obiettivi.
LAVORIAMO SULLE TRAIETTORIE AEREE
Se per esempio abbiamo dedicato l'allenamento al perfezionamento delle uscite su traiettoria aerea (leggi i post dedicati con le esercitazioni) possiamo stabilire la regola che ogniqualvolta l'azione termini si debba ricominciare con un calcio d'angolo o con un traversone in area per la presa del portiere. Come varianti possiamo prevedere che il numero uno dopo la presa effettui un rilancio nelle modalità decise dal tecnico oppure si voglia lavorare con la squadra sulla cosiddetta seconda palla e quindi si chieda all'estremo difensore di eseguire (esercitazione validissima anche per lui) una deviazione o una respinta.
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