CALCIO: LA RELAZIONE DELLO SCOUT
Osservare e selezionare un calciatore è solo una parte del lavoro dello scout. È fondamentale saper redigere un report dettagliato e intuitivo.
Venerdì 8 Luglio 2016 | Riccardo Guffanti
Nei precedenti post abbiamo analizzato come e cosa osservare nello scouting, ma per diventare bravi osservatori saper esporre quanto abbiamo visto assume un'importanza determinante. La relazione è quasi decisiva per la buona riuscita di una possibile trattativa che debba anticipare la concorrenza: è il modo migliore per riuscire a trasmettere quanto abbiamo visto e valutato con i nostri occhi. La relazione deve essere il più possibile comprensibile e deve facilitare il responsabile dello scouting o il direttore sportivo nell’individuare in modo chiaro con che tipo di giocatore ha a che fare. Quando il responsabile legge la relazione di uno scout, deve avere la sensazione di avere lui stesso visionato il calciatore.
LE AREE DI OSSERVAZIONE
Le aree di osservazione sono fondamentalmente quattro: fisica, tecnica, tattica e caratteriale. Il consiglio è quello di seguire quest’ordine, senza modificarne i criteri. Ovviamente se si analizza un giovane di settore giovanile, l'area tecnica assume una maggiore importanza e necessita di una descrizione più accurata delle altre. Partendo dalla prima area, quella fisica, dobbiamo sapere quali "voci" ne fanno parte e in seguito, anche se in modo riassuntivo, per ognuna di queste dobbiamo fornire una spiegazione.
VOCI AREA FISICA
Oltre ad altezza e peso va definita la tipologia fisica: se longilineo, normolineo o brevilineo. A questo proposito, senza entrare nelle specifiche di carattere medico - scientifico, per semplicità e per determinare a quale delle tre tipologie appartiene il calciatore utilizziamo dei parametri in altezza. Non conoscendo il suo peso, si può indicare se è snello o di corporatura massiccia – compatta. Per fare un esempio, potremmo iniziare la relazione così: “Attaccante (o difensore oppure centrocampista), longilineo snello (o longilineo di corporatura massiccia-compatta), di particolare altezza (se osserviamo che superi almeno il metro e novanta).
Le voci principali dell'area fisica da descrivere sono:
- agilità
- coordinazione
- forza
- resistenza
- velocità
- elevazione (esplosività).
Non è sufficiente limitarsi a dare voti o semplici valori come insufficiente, sufficiente, buono, ottimo, ma per ognuno di essi va espresso un giudizio e il perché della vostra opinione.
VALUTIAMO E SPIEGHIAMO
Se quindi riscontriamo che l'attaccante sotto osservazione è longilineo, di corporatura snella e anche agile, dobbiamo spiegarne il perché. Per esempio: perché in più situazioni sotto pressione avversaria e nello stretto è uscito con agilità (segnalate se queste caratteristiche restano inalterate con la palla al piede e senza). Va fatto presente se ha mostrato buona coordinazione; per esempio, perché in più situazioni nelle quali ha attaccato gli spazi sia con palla sia senza ha messo in mostra un buon stile di corsa coordinato. Osservate se lo è nel calciare in porta. È da rimarcare, inoltre, se ha forza, qualità che emerge particolarmente nella difesa della palla, nella sua gestione, nei contatti fisici sia con palla alta sia a terra e nei contrasti. È importante verificare il grado di forza esplosiva. Questa si esprime in elevazione nel colpire la palla di testa. Se non riscontriamo particolare velocità, ne dobbiamo specificare il perché (alcuni sono veloci nel lungo e non hanno velocità nel breve) e sulla velocità è giusto anche indicare se abbiamo notato doti in accelerazione e cambio di passo. La relazione deve essere "snella", ma nello stesso tempo dettagliata e precisa perché spesso capita, se non si ha metodo, di dimenticare o trascurare dei valori. Sappiate che il più delle volte le trattative delle società di calcio per l’acquisizione di un calciatore sono influenzate nei tempi, e ovviamente nei costi, dalla precisione della nostra relazione.