CALCIO: L’ALTERNANZA RIPOSO LAVORO
Come vanno gestite le pause all’interno della seduta di allenamento? Le opinioni dei lettori e quella con i consigli del presidente dell’Aipac Stefano Fiorini.
Martedì 4 Ottobre 2016 | Redazione
La questione proposta questa volta dal gruppo Grandi Allenatori “come gestire l’alternanza tra lavoro e riposo all’interno della seduta di allenamento” è molto vasta. Il tempo di recupero, in preparazione fisica per esempio, è uno dei parametri fondamentali nella costruzione delle attività aventi obiettivi condizionali. In parte il tema è stato già trattato nella sezione Alleniamoci Insieme due stagioni or sono nei blog di Gianluca Ciofi (con i consigli di Giorgio D’Urbano) e in quello di Francesco Leone nella stagione scorsa (tutor Stefano Fiorini). Abbiamo girato il quesito proprio al presidente dell’Aipac ed ecco cosa ci ha risposto.
IL RIFERIMENTO È L’OBIETTIVO DELLA SEDUTA
«La corretta gestione del rapporto tempo di lavoro tempo di riposo – spiega Fiorini - dipende essenzialmente dall’obiettivo della seduta e dalle condizioni climatiche nelle quali ci alleniamo. Se nel corso della seduta vogliamo privilegiare il volume i recuperi fra le esercitazioni devono essere necessariamente più brevi. Se, invece, puntiamo alla qualità il recupero fra le esercitazioni deve essere ampio, sono i due concetti legati all’intensità attorno ai quali ruota il ragionamento di Emanuele Tedoldi e quello di Simone Innocenti. La proposta di Christian Lupo Lupo Calì è valida, l’importante è che si abbia chiaro quale obiettivo si vuole raggiungere e eventualmente rimodulare i minutaggi in un senso o in un altro. Stesso discorso vale per quello che dice Marco Osti, recupero attivo va benissimo orientato però sempre a richiesta o di volume o di qualità, che vanno in direzioni differenti. Vi faccio un esempio a carattere generale La seduta tattica di preparazione e in prossimità del campionato dovrà avere momenti di intensità simili alla gara (per ricreare situazioni vicine a quelle della partita) di breve durata e con recuperi ampi che potrebbe essere il caso della proposta di Giacomo Peron. Molto conta poi il clima. Con molto caldo è preferibile adottare recuperi frequenti e idratarsi molto come dice giustamente Michele Pappalardo e, col freddo privilegerei la continuità di lavoro, per ovvi motivi sulla falsariga di quello che propone Mario Rossi»
I BLOG DI CARMINATI, VENTURATI E QUELLO DELL’AIPAC
A questo proposito, inserite in diversi contesti a seconda dell’argomento di ogni singolo post, potete trovare preziose indicazioni e molti consigli pratici nei blog di professionisti di preparazione fisica quali Roberto Sassi, Ivan Carminati, Giambattista Venturati, Roberto De Bellis e quello curato da Andrea Cattozzo per l’Aipac.
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