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VAN GAAL: LEZIONE DI TATTICA

I Red Devils sfoderano una prestazione maiuscola sul piano individuale e collettivo, l’analisi di Manchester United – Tottenham di Michele Santoni.

L’articolo è realizzato in collaborazione con Wyscout.

Sono stati sufficienti trenta minuti per prende il sopravvento e chiudere la partita a un Manchester United quasi perfetto e sempre più vicino alle ideologie calcistiche di Louis Van Gaal. Il 3-0 finale è un risultato che sta addirittura stretto ai Red Devils, squadra sempre totale e padrone del gioco, bravissimi nel occupare il campo e nella manovra. Analizzando l’intero turno di questo fine settimane in Premier possiamo definire il ManU del generale Van Gaal la squadra più in forma del momento. Il tecnico olandese decide di tornare al 1-4-3-3 non discostandosi molto dai concetti tattici delle ultime prestazioni. Reinserisce in mediana il veterano Carrick, sposta Blind sulla corsia di sinistra e sostituisce Di Maria con Mata.

Il Tottenham gioca con quelli che secondo Pochettino sono i titolarissimi, visto che sono gli stessi che hanno disputato la finale di League Cup contro il Chelsea.

 

AVVIO IN PRESSIONE DEL TOTTENHAM

Entrambe le squadre iniziano la partita con ottimi propositi. Pressing alto, squadre compatte e verticalizzazioni veloci. Il Tottenham decide di utilizzare Eriksen in supporto a Kane per bloccare la costruzione di gioco avversaria. Questo avviene ancora nella metà campo avversaria dove gli Spurs prediligono spingere il gioco dalla parte sinistra dei Red Devils. Posso immaginare che Pochettino aveva previsto maggior possibilità di conquista palla da quella parte, sfruttando la velocità e la forza di Townsend rispetto alla lentezza di Blind. Peccato che Pochettino non abbia calcolato le grandi doti di lettura e di palleggio del giovane olandese. Per cui questo pressing aggressivo non ha mai ottenuto il risultato ottenuto. Nel miglior caso, veniva lanciato lungo su Fellaini (figura 1).

Figura 1: Eriksen va in pressione su Evans lasciando da Carrick, mentre Kane blocca Smalling.

FELLAINI UOMO CHIAVE

Il Manchester ha dominato la gara con superbe prestazioni, sul piano individuale, di Rooney e Herrera, ma su tutti spicca quella di Fellaini:

  • intelligente nel creare superiorità numerica sugli esterni, per poi attaccare la profondità fra terzino e centrale destro del Tottenham (vedi il primo gol figure 2 e 3);

Figura 2: situazione di superiorità numerica a sinistra e profondità di Fellaini.

Figura 3: altra superiorità numerica a sinistra, con Fellaini che attacca prontamente la profondità.

  • utilissimo nel far salire la squadra quando, sotto pressione, calcia lungo in avanti (figura 4).

Figura 4: lancio su Fellaini e sulla seconda palla profondità di Young e Rooney.

SOVRAPPOSIZIONI E OCCUPAZIONE DELL’AREA

Tornando alla forza di squadra del Manchester United, funziona alla perfezione la coppia Young-Blind in fase offensiva. Il primo sempre molto bravo a garantire ampiezza alla squadra di Van Gaal, il secondo abile nel salire con i giusti tempi in sovrapposizione. Movimento reso perfetto grazie alla superiorità creata con Fellaini e Caricò.

Una volta liberato sul fondo uno fra Blind e Young da sottolineare l’ottima occupazione dell’area di rigore. Sempre presenti tre o quattro giocatori in area e uno fuori pronto ad accorciare in caso di respinta (figure 5, 6 e 7).

Figura 5: Blind arriva sul fondo, Fellaini attacca il primo palo, Mata il secondo e Rooney sfila sul dischetto. Herrera è pronto per la ribattuta fuori area.

Figura 6: Young arriva sul fondo su passaggio di Blind che accorcia all’interno, sempre quattro uomini in area.

Figura 7: sovrapposizione di Blind, scambio con Fellaini che crossa in area dove sono presenti 3 giocatori dei Red Devils.

COMPATTEZZA DIFENSIVA

Se sul piano individuale abbiamo già parlato della grande prestazione di Fellaini, dal punto di vista del collettivo quello che più mi ha impressionato di questo Manchester United è la compattezza difensiva. Adesso non posso quantificare quanto abbia influito la magra prestazione del Tottenham, ma comunque bisogna sottolineare come abbia sempre mantenuto compattezza con due linee da quattro vicine fra loro, con giocatori sempre bravi a scivolare verso la palla non lasciando mai spazio al Tottenham per giocare o attaccare al profondità e creando sempre una superiorità per la copertura (figure 8, 9 e 10).

Figura 8: fase offensiva del Tottenham, osserviamo le due linee da quattro giocatori del Manchester.

Figura 9: Tottenham porta palla sull’esterno, sempre le due linee da quattro del Manchester, qui forse Blind avrebbe dovuto stringere maggiormente.

Figura 10: sempre il Tottenham in possesso sull’esterno, vediamo le due linee del Manchester e la superiorità numerica creata sull’esterno con la copertura di Young.

TOTTENHAM POCHEZZA NEL GIOCO OFFENSIVO

Abbiamo enfatizzato la prestazione del Manchester United, anche perché è difficile parlar bene di questo Tottenham. Tanti giocatori di qualità, ma poco collettivo e idee di gioco. Questo è quanto emerge dal confronto con i rivali. Nella pre-analisi avevamo citato alcuni problemi che si sono rivisiti anche all’Old Trafford:

  • il gol del 3-0 nasce da una superficiale disimpegno di Bentaleb che passa il pallone a Rooney a 40 metri dalla porta, incredibile poi che nessun compagno riesca a correggere questo errore e infatti Rooney, fra quatto giocatori del Tottenham, riesce a portare palla fino dentro all’area e a segnare (figura 11).

Figura 11: Rooney riceve palla da Bentaleb e si proietta verso la porta avversario fra 4 giocatori, per poi segnare.

  • avevamo già sottolineato la capacità di rallentare la manovra grazie agli eccessivi portatori di palla, soprattutto gli esterni offensivi, Chadli e Townsend, offrendo spesso la possibilità di riorganizzarsi all’avversario di (figure 12 e 13).

Figure 12 e 13: due frame successivi, a pochi secondi di distanza, in cui vediamo Chadli che, dopo aver riconquistato palla, potrebbe giocarla su Eriksen che la chiede. Invece decide di portare palla e nell’immagine sotto decide di passare a Kane, ma il Manchester è già rientrato e riesce ad attuare il fuorigioco, vanificando l’azione del Tottenham.

QUALE COLLETTIVO?

Allarmante, oltre a quanto analizzato, la mancanza di un collettivo capace di creare un minimo di possesso palla, soprattutto in fase offensiva. Il Tottenham da dietro riesce comunque a fare un buon possesso fino alla trequarti avversaria. Poi, una volta portata palla sugli esterni, non riescono a fornire supporto o a creare la necessaria superiorità numerica per garantire una continuità dell’azione. Situazione facilissima da difendere per il Manchester (figure 14 e 15)

Figura 14: Walker, palla al piede nelle metà campo avversaria, affronta Blind e Young. Solo Eriksen, dietro, potrebbe aiutarlo, ma davanti nessuno prova ad aggredire la profondità o si propone per uno scambio veloce.

Figura 15: sempre Walker solo contro Young e Blind e nessun giocatore del Tottenham che prova a offrirgli una soluzione giocabile.

PALLE INATTIVE

Sempre nella pre-analisi avevamo parlato della forza area del Manchester e della povera difesa a zona del Tottenham. In questo caso gli Spurs hanno deciso di passare a una soluzione mista, tre giocatori in marcatura e 4 a zona nell’area piccola, ma senza risultato. Carrick è il più veloce sulla rispinta in area da angolo e segna il 2-0 (figura 16).

Figura 16: angolo del Manchester con respinta e ribattuta in porta di Carrick per il 2-0.

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