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LA JUVENTUS SBATTE CONTRO IL PRESSING DELLA ROMA

Grande partita di Dzeko, leader offensivo anche sul piano tattico, in una Roma in crescita anche sulle corsie esterne. La squadra di Allegri da rivedere a centrocampo.

L'articolo è realizzato con la collaborazione della piattaforma Wyscout

Il big match dell’Olimpico ha regalato, a chi come noi temeva ritmi blandi e poco coraggio, la piacevole sorpresa di un incontro vivo e vibrante, soprattutto per merito dei giallorossi. Le previsioni sono fatte anche per essere smentite, così la Roma ha messo in campo aggressività, velocità e cattiveria agonistica, non del tutto prevedibili alla vigilia, alle quali il centrocampo della Juventus non è riuscito a far fronte. Ma quali sono state, al di là dell’atteggiamento molto propositivo, le mosse vincenti di Garcia e del suo 1-4-3-3? La prima infondere coraggio alla sua squadra. I bianconeri hanno provato a impostare sempre l’azione palla al piede, ma già in fase di costruzione dal basso hanno dovuto fare i conti con la pressione, altissima, degli attaccanti romanisti, aggressivi addirittura sui tentativi di apertura di gioco di Buffon sui suoi tre difensori (foto 1).

Foto 1: la Juve non ha potuto iniziare a costruire l’azione dal basso come avrebbe voluto a causa della posizione avanzata dei tre attaccanti della Roma.

GIALLOROSSI AGGRESSIVI SIN DA SUBITO

La pressione della Roma è stata asfissiante per quasi tutta la partita. Dzeko, in fase di non possesso, ha messo in difficoltà le fonti di gioco della Juventus, in primis Padoin, leggendo perfettamente le linee di passaggio. Il bosniaco, appena possibile, ha poi contribuito a disturbare anche Bonucci, mentre Pjanic e Nainggolan si occupavano rispettivamente di Pogba e Sturaro (foto 2 e 3).

Foto 2: Dzeko, per tutta la partita, si è mostrato molto utile anche in fase difensiva, andando a contrastare Padoin e recuperando molti palloni.

Foto 3: il pressing aggressivo della Roma.

Anche nelle occasioni nelle quali hanno perso palla i giallorossi non sono arretrati, ma hanno cercato immediatamente la riconquista con un’azione di pressing organizzato (foto 4).

Foto 4: appena persa palla i giallorossi hanno cercato immediatamente la riconquista in una zona di campo favorevole.

Per fronteggiare l’aggressività capitolina, la Juve ha provato ad affidarsi ai lanci lunghi per cercare le sponde aeree di Mandzukic, che però è sembrato ben lontano da una condizione fisica accettabile e non è riuscito a tenere palla e far salire la squadra. Questo a causa della mancanza di un giocatore in grado di smarcarsi e avviare il gioco con passaggi brevi e lunghi. Altra soluzione adottata da Allegri è stata la ricerca di Pogba tra le linee (foto 5).

Foto 5: Pogba riceve palla tra le linee e riesce a girarsi. Non riuscirà però a sfruttare lo spazio concessogli dalla posizione troppo avanzata di Pjanic.

Il francese però è parso impreciso, ha sbagliato frequentemente gli appoggi chiave o ha effettuato traversoni innocui per una difesa, quella romanista, in stato di grazia. Grazie alla linea difensiva, Garcia ha costruito gran parte del suo successo. L’abbassamento di De Rossi e la conseguente esclusione di Castan ha consentito ai romani di innalzare la qualità e la velocità del giro palla basso, un limite che era emerso nella precedente partita al Bentegodi di Verona.

 

DIGNE E FALQUE LE SCELTE VINCENTI DI GARCIA

Positivo l’inserimento del terzino sinistro Digne, neo acquisto già allenato da Garcia ai tempi del Lille, che ha aumentato la qualità del gioco in fase offensiva. La catena di sinistra, formata dal francese e da Iago Falque (con il supporto di Nainggolan), ha messo spesso in apprensione la Juventus e ha prodotto numerosi traversoni in area di rigore (foto 6).

Foto 6: la catena di sinistra – formata da Digne, Falque e Nainggolan – ha funzionato perfettamente, numerose le sovrapposizioni del francese per andare al cross.

In alcuni frangenti, anche la squadra di Allegri ha provato ad aggredire più alta con l’intento di mettere in difficoltà i giallorossi nell’impostazione dell’azione e recuperare l’iniziativa in zone di campo favorevoli. Idea buona ma mal eseguita, la pressione è stata spesso portata in ritardo e non in modo armonico e omogeneo. Un esempio lampante quello dell’8’ quando Padoin s’è alzato in pressione su Pjanic nella metà campo avversaria, in ritardo e senza il supporto dei compagni. Al bosniaco è bastata una finta di corpo per liberarsi e fare 30 metri palla al piede (foto 7).

Foto 7: Padoin attacca alto Pjanic, sbaglia i tempi e i compagni non accorciano. Il bosniaco si libererà della pressione grazie a una finta di corpo e riuscirà a fare indisturbato 30 metri palla al piede.

Allegri, in evidente difficoltà di organico, soprattutto in mezzo al campo, ha provato anche a cambiare le carte in tavola in corso d’opera “girando” il suo 1-3-5-2 in un più offensivo 1-4-3-1-2, senza troppa fortuna.

 

QUANTE SOLUZIONI IN ATTACCO PER I GIALLOROSSI!

La Roma ha impressionato per quantità e qualità delle soluzioni offensive messe in campo. Oltre ai numerosi palloni dal fondo, a cercare la testa di Dzeko, i giallorossi hanno mostrato qualità sullo stretto nelle penetrazioni centrali che hanno coinvolto tutto il reparto offensivo. Salah al momento è parso però più spettacolare che efficace, intestardendosi spesso in un dribbling di troppo. Come previsto nel post di presentazione, la presenza nell’undici titolare di Iago Falque in luogo di Gervinho ha incrementato l’efficacia delle iniziative offensive per vie centrali e ha lasciato più spazio agli inserimenti dalle retrovie degli interni e degli esterni bassi. Confermata, inoltre, la grande capacità giallorossa di ben interpretare le transizioni positive.

Più di una volta, la Roma s‘è resa protagonista di veloci ripartenze che le hanno regalato superiorità numerica nei pressi dell’area di rigore (foto 8).

Foto 8: una delle ripartenze della Roma, generata dalla ritardata chiusura di Evra su Salah. I giallorossi guadagnano un 5 contro 3, ma sprecheranno l’occasione.

È venuta a mancare solo un po’ di lucidità nell’ultimo passaggio, ma tenendo conto che siamo a inizio stagione e del caldo torrido col quale è stata giocata la gara le attenuanti non mancano. Studiate attentamente, in settimana, anche le soluzioni sulle palle inattive. Sui calci d’angolo a favore quella prediletta è stata la battuta bassa diagonale e arretrata per il terzino in arrivo a sostegno e pallone messo in area di prima intenzione a cercare le teste di Dzeko o Manolas (foto 9).

Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project).

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Foto 9: Pjanic batte il calcio d’angolo rasoterra all’indietro per l’accorrente Digne, che mette palla in mezzo di prima intenzione. La soluzione è stata adottata anche sul lato destro, con Florenzi a effettuare il cross dopo l’appoggio di Pjanic (o Iago Falque).

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